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Prof in fila a Petritoli. "Che strano vaccinarmi prima dei miei genitori". Andrenacci: "Fiducia nei medici"

1 Marzo 2021

PETRITOLI - «La scuola non si può e non si deve fermare». Sta racchiusa in questa frase pronunciata da un’insegnante in fila per fare il vaccino la ragione che, stamattina, ha portato i primi professori, applicati e bidelli al Distretto sanitario di Petritoli. Facce tranquille alternate a qualche sguardo un po’ preoccupato, prima di entrare e ricevere la prima dose.

Prenotarsi è stato facile, raccontano. Pochi clic ed escono data e ora. Si procede per fasce orarie, dalle 8 alle 20, fino al 12 marzo. Poi dieci giorni di pausa per riportare il servizio ad Amandola e poter così somministrare la seconda dose Pfizer agli anziani della montagna.

A Petritoli si riprenderà il 23. Nel frattempo, il meccanismo ormai collaudato si sposterà ad Amandola, per le seconde dosi degli over 80. A Petritoli, di dosi ne saranno somministrate 120 al giorno. Il vaccino è l’AstraZeneca, tra i più discussi per l’efficacia che cala col salire degli anni.

Del personale scolastico, si potrà vaccinare solo quello sotto i 65. Gli altri, non molti per la verità, dovranno aspettare nuove scorte di un altro vaccino. "ci stimao organizzando" precisa il direttore dell'Area vasta licio Livini.

Quelli che possono farlo, prendono al volo l’occasione. Arrivano, parcheggiano e si mettono in fila. Municipale e Protezione civile dirigono il traffico. I parcheggi non sono tanti, ma la prenotazione ora per ora evita cortocircuiti. Davanti alla porta del Distretto è stato montato un gazebo. Un volontario della Protezione civile chiama per data di nascita. Misurazione della temperatura, moduli da firmare, data del richiamo e si entra. Ieri anche il sindaco Luca Pezzani aveva seguito la preparazione del percorso.

«Appena ho avuto l’opportunità, ho prenotato subito. Credo sia importante per la scuola, gli studenti e le famiglie che hanno avuto a che fare con il Covid anche più volte», dice Flaminia Colarizi Graziani che insegna all’Ipsia “Ricci”. Con i vaccini al personale scolastico ormai ai nastri di partenza, c’è stato chi ha avuto da ridire. Meglio far passare avanti altre categorie, come i pazienti fragili o gli anziani con meno di ottant’anni, hanno caldeggiato. Pressioni che un po’ pesano a chi il vaccino lo sta facendo in queste ore.

«Mi fa strano farlo prima dei miei genitori – fa sapere la professoressa – ma, se tutela me e loro, allora ben venga». E sui dubbi di chi il vaccino non ha ancora deciso se farlo o no, taglia corto: «Faccio l’insegnante. Confido nella competenza dei medici e del sistema sanitario».

Tra i primi a vaccinarsi, stamattina, anche l’ex sindaco di Porto Sant’Elpidio, Mario Andrenacci, che insegna all’Iiss “Urbani”: «Non vedevo l’ora – dice –, adesso sono più tranquillo. Con i ragazzi, ho sempre lavorato alla cultura del vaccino. Le persone si sono rese conto del pericolo del Covid. Spero – chiosa – che, con una campagna massiccia di vaccinazione, potremo lasciarci alle spalle questo anno difficile».

f.pas.

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