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Primo Maggio, addio green pass: il certificato non è più obbligatorio. Mascherine per teatri e cinema, ultimi mesi di smart working

1 Maggio 2022

FERMO – Resterà con noi, memorizzato tra fotografie e App, ma da oggi non è più parte della nostra ita. Addio green pass, semplice, super, rafforzato che sia. Ha creato polemiche, ha diviso l’Italia ma l’ha anche difesa, noncurante delle critiche.

I no vax sorridono, i pro vax lo terranno come ancora di salvezza, ma di certo non doverlo più far vedere cambierà la vita di tutti e significa aver intrapreso la strada dell'uscita dall'emergenza sanitaria. L'unica eccezione al QR code sarà per l'ingresso nelle Rsa.

Niente certificato per ristoranti e cinema, per teatri e palasport. “Un nuovo step che – ribadiscono i virologi - va comunque preso con cautela anche per evitare che le persone in attesa della terza dose non completino il ciclo vaccinale”.

L'obiettivo primario è quello di tutelare le persone più fragili, considerando ancora l'ampia diffusione del virus che nelle ultime 24 ore ha contagiato oltre 53 mila persone e causato la morte di altre 130. L'unica nota positiva è la costante diminuzione del tasso di positività che oggi è sceso sotto il 15% (13,9%).

L'abolizione del Green Pass avrà come conseguenza diretta anche un calo dei tamponi, tenendo in considerazione che molti sono quelli effettuati per ottenere il certificato per il luogo di lavoro. È quindi anche probabile che da oggi il tasso di positività possa cominciare registrare un calo più repentino.

Le raccomandazioni, comunque, restano sempre le stesse, igienizzare le mani, mantenere la distanza ed evitare assembramenti. A questo, poi, si aggiunge l'uso della mascherina che da domani non sarà più obbligatoria all'aperto, compresi gli stadi o gli eventi culturali. Via l'obbligo anche in alcuni posti al chiuso, come bar e ristoranti, mentre negli uffici pubblici il dispositivo di protezione resta 'raccomandato’, come sottolineato dal ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta.

Mistero sulla gestione dentro le aziende, che son chiamate ad adottare protocolli interni o accordi con i sindacati. Alla luce del nuovo quadro cruciale sarà l'incontro con le parti sociali in programma per il 4 maggio, dove si valuterà un aggiornamento dell'ultimo Protocollo sulle misure per il contrasto del Covid nei luoghi di lavoro del 6 aprile 2021, che prevede l'obbligo di mascherina. Si deciderà, in sostanza, se mantenere tale protocollo oppure rimodularlo. Ad ogni modo, almeno fino alla data dell'incontro, il Protocollo resta vigente e di conseguenza resta l'obbligo delle mascherine.

Al momento, pare prevalere un atteggiamento di cautela, con Cisl e Uil che invitano a non abbassare la guardia mantenendo le protezioni nei luoghi di lavoro e la Confesercenti che consiglia alle aziende associate di continuare a fare usare la mascherina ai dipendenti. Anche la Fida-Confcommercio, in attesa delle decisioni del 4 maggio, ritiene comunque «indispensabile» il mantenimento della mascherina per i lavoratori almeno fino al 15 giugno.

L'obbligo della mascherina resterà, almeno fino al 15 giugno, nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive al chiuso. La Federazione Moda plaude allo stop delle mascherine per i clienti, mentre l'Anica giudica penalizzante la proroga dell'obbligo nei cinema.

Le nuove norme consigliano poi di avere sempre a disposizione la mascherina pronta ad essere indossata in caso di affollamento, per esempio nei negozi o nei centri commerciali. Il dispositivo di protezione resterà obbligatorio anche nelle scuole, in attesa della chiusura dell'anno scolastico, quando anche gli studenti potranno finalmente dire addio alle mascherine in aula.

La prossima scadenza sarà quella del 15 giugno, quando l'Italia dirà ufficialmente addio alle mascherine anche al chiuso. Alla stessa data verrà meno l'obbligo vaccinale per gli over 50, forze dell'ordine e lavoratori delle scuole.

Il 31 agosto, invece, scadrà lo smart working, mentre il 31 dicembre scadrà l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e i lavoratori di ospedali e Rsa. Stop anche all'obbligo vaccinale o al tampone per far visita alle Rsa.

La situazione epidemiologica è dunque “stabile” come afferma il direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, ma data “l'elevata velocità di circolazione del virus, è bene continuare la campagna vaccinale con i richiami e mantenere comportamenti prudenti, con l'uso delle mascherine nei luoghi chiusi, affollati e ovunque ci sia rischio di contagio”.

Rinnova l'invito alla cautela anche il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, sottolineando che i casi sono “in netta decrescita nella fascia 0-9 anni, mentre sono in crescita nella fascia 70-79 anni e tra gli over-80”.

r.vit.

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