FERMO – Le primarie Pd nel Fermano, a livello di circoli, raccontano due storie. La prima è che il singolo leader, che sia Catia Ciabattoni o Francesco Giacinti, ha ancora un peso. La seconda è che il segretario provinciale è meno debole di quello che si qualcuno pensi, soprattutto nel capoluogo.
Il verdetto decisivo sul suo futuro arriverà probabilmente dall’elezione della segretaria regionale, da un lato Chantal Bompressi dall’altro Michela Bellomaria, visto che Luca Piermartiri, che guida i Dem nel Fermano, è dalla parte opposta di molti big, ma in compagnia dei battaglieri GD.
A livello di Bonaccini, Schlein, Cuperlo e De Micheli, tolto il basso numero di votanti, 355 in totale, emerge che il governatore dell’Emilia Romagna è al primo posto. Ma ben lontano dalle percentuali nazionali, visto che si ferma al 48,45 contro una media marchigiana del 56,13.
Anche sulla Schlein il Fermano non brilla, fermandosi al 31,27%, solo Pesaro ha fatto peggio ma non può stupire visto che Ricci e company stanno con Bonaccini. Ma nella città di Fermo la giovane esponente dem ha messo tutti in riga: 35 voti contro i 24 di Bonaccini diversamente da Porto Sant’Elpidio dove è finita 49 a 16 per il governatore.
Tra un circolo e l’altro, spiccano quello di Porto San Giorgio dove Cuperlo ha preso otto voti contro gli 11 e i 13 dei due contender favoriti. Merito della condigliera Ciabattoni che ha sposato la sua mozione. Così come a Monte Urano dove la De Micheli ha addirittura dominato con 10 voti contro i 5 di Bonaccini e i tre della Schlein. A riprova che Giacinti i suoi li muove ancora bene.
Alla fine, però, quel che resta è il numero finale: 355 votanti in tutta la provincia (nel Piceno 554, nel maceratese 616), con tutta la Valdaso, 8 comuni, che ha portato solo 15 persone ai seggi, la metà di Amandola che si conferma un feudo di Pochini e Verducci, diversamente da Servigliano dove i voti si son spalmati di più tra i 23 a Bonaccini e 12 all’ex vicepresidente.
