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Postacchini, il festival che porta Fermo nel mondo. Nuovo sito e docufilm dedicato al liutaio

21 Maggio 2022

FERMO – Il premio Postacchini, inteso come concorso, è rinviato, ma il Festival dedicato al grande liutaio c’è, con appuntamenti fino all’autunno, e tante idee per il 2023. “Per la città Postacchini è sinonimo di respiro internazionale, è uno degli ambasciatori della città nel mondo. E lo vedevamo quando il concorso portava artisti da ogni angolo del mondo a Fermo. Un mondo che presto tornerà, abbinando come sempre musica e bellezza” sottolinea l’assessora Micol Lanzidei.

Spesso capitava di incontrare musicisti affermati e giovani talenti seduti nei locali del centro. “Il prestigio che ci ha garantito l’Antiqua Marc fermana è qualcosa di unico. Riesce a creare legami che fanno sentire i giovani parte della città. nei giorni del Premio si formano e si portano via un pezzo di noi” prosegue.

“Il festival è un piacevole ritorno. L’ambasciatore ha saputo non abbassare la guardia e utilizzare al meglio le nuove tecnologie. La musica si coniuga con l’enogastronomia, con l’arte visiva sono alcune delle novità che il Postacchini porta tra di noi” riprende la prefetta Vincenza Filippi.

E se ci sono eventi c’è la gestione della sicurezza: >”Tra luglio e agosto avremo 30-40mila presenze in singoli eventi, dalle Frecce Tricolori al Jova Beach, praticamente raddoppierà la popolazione del capoluogo. Ma è un lavoro piacevole, anche se complesso, perché è la cultura che si sprigiona: la bellezza salverà il mondo, come diceva sempre Dostoevskij”.

La Cultura è strettamente legata alla Provincia: “Siamo un territorio vario capace di valorizzare piccoli angoli del territorio e poi creare momenti di livello internazionale come questo, che tramite il violino dà la possibilità a musicisti di concorrere per un futuro migliore che dia concretezza ai sogni” ribadisce il presidente Miche Ortenzi.

Per mandare avanti una macchina così importante, servono risorse. E non mancano mai quelle della Carifermo, guidata dal presidente Amedeo Grilli: “Nel 1994 c’eravamo e alle soglie della trentesima edizione sosteniamo questa iniziativa. E lo facciamo con un coinvolgimento crescente. Qui ci son dei privati che con impegno hanno creato un progetto preciso, calibrato sul territorio, che va a riscoprire la figura di un liutaio che nasce alla fine del 700, muore negli anni 60 dell’ottocento, nel pieno della sua attività”.

Realizzava i violini a Fermo Andrea Postacchini, Poi prendevano il volo verso Italia ed Europa. Dimenticato per troppo tempo, fino a che dei privati, con il sostegno del pubblico, lo riportano in vetrina, a dimostrazione della capacità di produrre questo territorio”: un revival che si è pois consolidato, diventando un aggregatore capace di portare a teatro, nelle case, negli alberghi e nei ristoranti tanti giovani affermandosi nel mercato della musica internazionale”. La banca c’è”: insieme supereremo le difficoltà, questo è un momento significativo che dimostra la volontà di ripresa, di resistere, di ripartenza, facendolo dalla cultura”.

Il conte Vinci Gigliucci è da sempre il volto del Postacchini: “La Carifermo è la nostra nutrice, ci è sempre stata vicino. Come antiqua Marca fermana non ci siamo arresi alla pandemia, abbiamo voluto diffondere nel mondo la città di Fermo. Abbiamo voluto realizzare un docufilm sulla vita di Postacchini,  frutto di un lavoro certosino nel cuore di Fermo narrato dalla voce di Carla Civardi, per raccontare la storia, e poi la novità dei ‘pastacconi’ di Postacchini, dolci pensati con Gallucci. Tutto questo in vista del trentennale del concorso che festeggeremo nel 2023, di nuovo in presenza”.

Tra le novità per il Postacchini, marchio registrato a livello europeo, c’è il nuovo sito postacchinifestival.com che unisce i quattro indirizzi precedenti e racconta in tutto e per tutto il mondo del liutaio. Un sito semplice, pensato per tutti, presto in inglese, che richiama i colori di un violino e con le immagini racconta Fermo e il suo territorio.

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