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Porto San Giorgio alza la voce: "Acqua imbevibile, danneggiati i filtri". Il Consiglio incarica il sindaco: "La Ciip deve rimediare"

29 Gennaio 2021

PORTO SAN GIORGIO – In consiglio comunale a Porto San Giorgio è andata in scena la discussione che in molti avrebbero voluto avere nei rispettivi paesi e città: lo stato dell’acqua che arriva dentro casa. “Acqua difficile da bere” sottolinea la consigliera Vitturini che ha sollevato il caso chiedendo anche un accesso agli atti alla Ciip da cui avrebbe ottenuto anche possibili soluzioni, a cominciare dall’uso di grandi filtri (LE RAGIONI DI ALATI 7 dicembre) .

“Nel 2021 vedere l’acqua marrone in un paese occidentale civilizzato è grave” ribadisce il capogruppo della Lega, il dottor Renzo Petrozzi. Due premesse seguite, prima dell’intervento del sindaco Nicola Loira, da parole al miele e bipartisan per il presidente del Ciip, Pino Alati, ma anche critiche verso tubi e sistema di fornitura.

La discussione sullo stato dell’acqua ha totalmente cancellato quella sul bilancio del Ciip, che era il vero punto del consiglio. Poi, ci sarebbe dovuta essere un confronto partendo dalla mozione del primario di Oncologia, il consigliere comunale Renato Bisonni.

E il fatto che la mozione sulla qualità dell’acqua arrivasse da un componente importante della maggioranza ha ovviamente fatto rumore. Ma il dottore, su questo, è stato chiaro: “L’acqua presenta residui importanti, questo è un fatto. Resta potabile, ma crea problemi agli elettrodomestici. Per cui chiediamo al sindaco di rappresentare tale disagio”.

E questo voleva Loira, un mandato dal Consiglio per alzare ancora di più la voce dentro il Ciip. Ma non con Alati. “Correttezza e veridicità. Avete mai sentito parlare delle ‘Buone acque del Pescara? Un comitato di cittadini ascolani che a settembre si è unito con l’obiettivo class action verso la Ciip. Fermo centro, che ha un’acqua che viene ancora dal Pescara, ha lo stesso problema. Il carissimo amico Alati che sento quotidianamente per condividere le scelte non ha mai detto che si risolve con i filtri. Questo si risolverà con anni, quando si riparerà la condotta del terremoto”.

E quindi? “Dirò che chiede tutto il consiglio un’acqua migliore”. Questo sapendo che oltre alla qualità, c’è un problema di quantità: “Il problema è la carenza idrica, non si risolve con i filtri. Cerchiamo di chiedere una repentina azione di rifacimento delle condotte. Uniamo la nostra voce alle altre. Noi siamo presenti e costanti” conclude il sindaco rimandando al mittente le critiche di lassismo sollevate dai consiglieri di minoranza.

La discussione è stata pacata, ma carica. “Fermo ha battuto i pugni e ha ottenuto un sistema di filtraggio a Santa Caterina, perché noi no? Sindaco, lei sta costringendo i cittadini ad andare a comprare l’acqua, le pare giusto?  Non è che perché le manca un anno debba lasciare tutto irrisolto. Si parla di salute pubblica con questa acqua così calcarea che fa male ai reni” riprende la Vitturini.

Che non trova, per una volta, il supporto di Carlo Del Vecchio: “Non possiamo scaricare la colpa al sindaco o al presidente Alati, che sta facendo un grande lavoro. Ci sono interventi accurati, ma non basta. E non sono dei filtri a ridarci l’acqua”. Ma il centrodestra è multiforme e così Petrozzi, come Andrea Agostini, rincara la dose: “Siccome le bollette della Ciip sono molto salate, chiedo che almeno ci sia una riduzione della bolletta del Ciip, paghiamo acqua pulita e ci arriva marrone”.

A supporto del sindaco i consiglieri De Luna e Clementi: “Da quando sto qui, ogni questione per qualcuno è facile da risolvere. Si strumentalizza l’acqua, dimenticando il terremoto. A Fermo sono aperte solo 4 fontanelle, quindi non c’è chi è più bravo. Mai vista acqua marrone, forse è un problema del tubo di Petrozzi” ribadisce De Luna, che però viene poi bacchettato anche dai suoi, visto che alla fine su un punto tutti si sono trovati d’accordo: “L’acqua che arriva è ali limite dell’accettabile”.

Anzi, conclude Bragagnolo: “La Ciip sta facendo investimenti importanti e visibili. Ma il problema che ha sollevato la Vitturini è evidente. Nascondere le problematiche è un errore. L’acqua che arriva nelle nostre case è piena di calcio. Io dico di non berla. Danni per caldaie, e la gente si arrabbia, lavatrici e tubazione e poi per l’organismo umano. La sorgente dopo il sisma si è ridotto e siamo ricorsi ai pozzi. Non è un problema nato due giorni fa, ma da anni. Se il Ciip poteva fare qualcosa, doveva agire. Non aspettare le polemiche. Noi abbiamo un’acqua che filtri o non filtri non è buona. Stimo Alati e so che se possibile interverrà, ma noi dobbiamo sollecitarlo”.

E così, ecco la mozione di Bisonni che diventa la base per l’azione del sindaco. Perché mai come questa volta il ‘mal comune mezzo gaudio’ basta ai sangiorgesi, considerando che a domanda 'chi beve l'acqua del rubinetto?' solo il consigliere Cossiri con onestà ha alzato la mano.

@raffaelevitali

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