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Pizza e vino, la coppia che stupisce. Quanti produttori dietro le creazioni di D'Erasmo: Mamma Rosa guida la filiera del buono

23 Ottobre 2021

di Raffaele Vitali

ORTEZZANO – Si parla tanto di filiere, ma spesso si dimentica che ci vuole anche chi le traina. Le filiere sono come un treno, ogni vagone è comodo, ma la locomotiva deve esserci. Marcello d’Erasmo, il pizzaiolo dei record che ha fatto di Mamma Rosa un riferimento nazionale, vuole diventare il traino. Ha avuto in mano un’occasione, la cena all’interno del progetto ‘Dalla vigna alla tavola’ voluto con forza dall’assessore regionale Mirco Carloni, che poi ha come braccio operativo ‘Di vino in tavola’.

D’Erasmo ha accettato una scommessa a rischiosa: abbinare il vino alla pizza. E va detto, non ha sempre convinto, soprattutto il rosso di Biancopecora, una mini produzione di 350 bottiglie nata tre anni fa per mano di un milanese che si è innamorato delle Marche puntando su un vitigno antico, il gaglioppo.

Ma non si è limitato a realizzare pizze da abbinare a ogni nettare, lui ha scelto di mettere in vetrina il territorio, i produttori, tutte quelle aziende, micro o grandi, che lavorano con Mamma Rosa. Un corner nel punto più visibile, ovvero dove ogni piatto è stato presentato e dove si è seduto l’assessore Mirco Carloni, accompagnato dal direttore generale dell’Asur di Fermo, Roberto Grinta.

“Perché solo lavorando insieme si emerge” ribadisce D’Erasmo. E lui lo sa bene, visto che è un piccolo don Chisciotte che in mezzo alla Valdaso riesce a riempire un locale non facile da raggiungere, ma che poi quando lo lasci ti fa dire ‘tornerò’.

La cena è stato un susseguirsi di gusti, anche di contrasti con il freddo del porcino e delle erbe raccolte tra impasti bollenti e formaggi. In sala clienti e produttori, che a loro volta erano curiosi di scoprire come avrebbe usato le alici, i lamponi e quel formaggio unico nel suo genere che a Monte Rinaldo nasce dalle mani di un 93enne che con la sua famiglia ha creato una piccola produzione, frutto di pascoli unici. Come quelli che usa ‘Il Faro’, il pezzo di Campania che ha trovato casa a Porto Sant’Elpidio, e che conta su mille bufale, tra Petritoli e Mogliano, che permettono di regalare soprese, come la maxi treccia che D’Erasmo ha tagliato durante la cena.

Unanime il giudizio: pizza leggerissima, nonostante il suo cornicione imponente. Anche la focaccia bianca è rimasta morbida, ma qui c’è il segreto: due cubetti di ghiaccio posizionati a inizio cottura nel centro del nido, in modo da tenere umido l’impasto ed evitare che si secchi e bruci. Ha colpito la marinara scomposta, ha incassato appalusi dai produttori di baccalà, protagonisti della sagra di Montelparo, l’ultima creazione di D’Erasmo: “Sei bravo quasi come noi” hanno commentato sorridendo.

Durante la serata sono state tre le cantine protagoniste, presentate da sommelier e Sergio Spinelli, che coordina il circuito: inutile negare che ha incassato il voto più alto il pecorino di Emanuele Dianetti, nonostante la bollicina della Cantina Vitali abbia fatto traballare molte certezze di chi compra sempre bottiglie in Veneto, grazie al coraggio avuto di produrre con il metodo classico partendo dai 390 metri della vigna.

D’Erasmo, aiutato dalla voce di Daniela Rinaldi, si è mosso come un funambolo tra i tavoli, ha incassato il ‘grazie per aver scoperto tanti prodotti prima di altri’ della neo sindaca Carla Piermarini, accompagnata dalla vice Acciarri, ha fatto sorridere i big del territorio, da Enzo Rossi a Graziella Ciriaci, ma soprattutto ha mostrato a Carloni il potenziale di questo lembo verde di terra, facendogli conoscere prodotti unici, come la cipolla rossa di Pedaso spiegata bene dal fiduciario Slow Food Paolo Concetti.

L’assessore si è alzato soddisfatto, perdendo solo il dolce realizzato da moglie e figlia di D’Erasmo, “perché poi sono le donne della famiglia che permettono tutto questo” sorride il pizzaiolo, e senza retorica ha concluso: “Un evento straordinario. Dobbiamo sempre più far incrociare produttori e consumatori, aumentando l’accoglienza nelle aziende produttive e veicolando le nostre eccellenze nei ristoranti. Qui, tutto questo è di casa”. E chissà che non sia proprio la pala di D’Erasmo uno dei biglietti da visita che la Regione d’ora in poi porterà, insieme con Tipicità, anche fuori dai confini italiani, visto che la pizza, come la pasta, è l’ambasciatore del food made in Italy, anzi made in Marche.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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