di Chiara Fermani
FERMO - Lei è la rocker, con tanto di headbanging, di "Together" e "Fuckin' Believer", lei è la ragazzina a piedi nudi che sbancò a Sanremo 2001 con "Luce", lei è la divina in abito bianco che ha conquistato il secondo posto nell'edizione di quest'anno con "O Forse sei tu".
Lei che può improvvisare di tutto, anche con un megafono nei secondi i cui salta l'impianto, lei che ha regalato alla gremita piazza di Fermo una versione di Hallelujah di Jeff Bucklay letteralmente da brividi, lei è Elisa Toffoli e la sua voce ha raggiunto il pubblico di Fermo con la stessa potenza delle raffiche di Bora della sua Trieste.
Ma non solo con la sua voce Elisa ha conquistato tutti,ma anche con il suo essere, dolce, spontanea, ironica, un po' pazza, sorridente, empatica e con un rapporto tutto speciale con il suo pubblico che del suo tour ha apprezzato anche la massima sostenibilità ambientale. .
Tutto è stato pensato per ridurre al massimo l’impatto sull’ecosistema che solitamente accompagna un grande tour, grazie anche ad un protocollo stilato dal Politecnico di Milano insieme a Music Innovation Hub. Lei crede che un cambiamento sia possibile, lo dice delicatamente, lo urla al megafono, lo scrive nelle sue canzoni e le sue parole colpiscono e convincono, come solo un'artista carismatica come lei sa fare. A sostenerla nella vita e sul palco, suo marito e suo chitarrista Andrea Rigonat, assieme alla sua band e quattro coriste davvero all'altezza della sua voce celestiale.
La scaletta unisce i brani del nuovo disco a quelli più amati dal pubblico e la scelta dei brani nuovi è ricaduta sulle canzoni che al live hanno una resa davvero potente. Lei si diverte, si emoziona, canta per due ore, parla col pubblico e lascia una piazza scrosciante di applausi con la canzone che Ligabue ha scritto per lei "A Modo tuo". (foto Marziali dal profilo del sindaco Calcinaro)