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Pesaro, peggio di così è difficile: ko con Reggio Emilia mentre vincono tutte le contender alla salvezza

24 Marzo 2024

PESARO – Si alza in volo Totè e Cinciarini lo trova per un primo canestro che carica i soliti 5mila della Vitrifrigo Arena. Un volo che dura pochi minuti perché poi a prendere il decollo è Reggio Emila che stravince (69-87).

Il problema è sempre uno, è che la Carpegna Prosciutto non difende, non ha capito come si ferma il bomber Galloway. Il primo quarto è un vorrei ma non posso di Pesaro, che spadella da fuori e subisce a rimbalzo. Nel secondo  Pesaro si illude e illude. Il terzo quarto è la vera fotografia del match: quando c’è da mettere il mattoncino giusto, i biancorossi il muretto lo abbattono. Emblema, il canestro sbagliato da sotto da McDuffie che chiude ogni ipotesi di rimonta. Sull’ultimo periodo, poco da dire se non che il coach rinuncia molto prima della sirena  a rimontare, così come i suoi giocatori a non difendere.

Ma forse, è giusto così, tanto il campionato di Pesaro si gioca sabato sera a Treviso. Si gioca se in campo ci saranno tutti i giocatori veri e non le controfigure appassite di Foreman, Bluiett e Ford, per citare tre che dovrebbero fare la differenza. Si gioca se la squadra non crollerà di fronte alla prima difficoltà e, a livello di gioco, saprà costruire qualcosa di diverso di un indecente 6/25 da tre punti.

PRIMO QUARTO

Foreman non è più una novità, ci prova, ma tra palle perse e non tiri il suo inizio è da dimenticare (5-10). È il momento di McDuffie e Bamforth, escono Cinciarini e Mazzola. Pesaro alza il livello offensivo, ma c’è confusione, anche perché Chillo non lascia un centimetro a chiunque gli capiti a tiro.

Non è facile giocare quando sai che hai un solo risultato a disposizione, dopo la vittoria di Treviso e Cremona. Ma se il tuo big man, Totè, resta concentrato si può sperare. I primi sette punti sono proprio del mancino. Le voragini che vengono aperte dai movimenti del pivot sbloccano anche Foreman, che poi però perde un altro pallone. Dopo 7 minuti arriva il sorpasso. Una tripla di Tambone che dopo l’assist al bacio regalato a Foreman (sarà l’unico canestro del match) si riempie il petto e in contropiede si arresta e tira, segnando come a inizio stagione. È il primo sorpasso dei padroni di casa (12-11). Resta il fatto che se non difendi, e Smith ringrazia, poi non basta giocare bene. Nel primo quarto Pesaro regala un paio di americani che anzi fanno danni, vedi Ford e Bamforth, e fanno sembrare giocatori appena sufficienti come Black dei fenomeni.

SECONDO QUARTO

L’inizio del secondo quarto è drammatico, 4-0 di break di Reggio Emilia. Fino a che McDuffie non ridà speranza dopo il time out di Sacchetti che spinge il pubblico a incitare i biancorossi. È un sussulto che dura come un respiro. Reggio Emilia è concentrata, Foreman continua a perdere palloni e arriva il -12. Sacchetti deve chiamare il secondo minuto di sospensione, mancano 6.39 e già sembra di stare sull’orlo del precipizio.

È ancora McDuffie, come a inizio quarto  a provare a dare una scossa con una schiacciata. Torna Mazzola e il suo tiro rapido da tre punti. Tanto Tambone, Sacchetti crede nel capitano. E soprattutto tanto McDuffie (29-35). Se non altro Pesaro non molla e questo al pubblico piace. Se solo non mancasse sempre qualcosa, come la tripla sul ferro di Tambone che avrebbe completamente riaperto il secondo quarto. E invece, meno dieci tipico di quando non si riescono a fare due cose buone di fila.

TERZO QUARTO

Sul 35-43 torna la speranza, poi arriva Vitali dall’angolo con una tripla molto difficile. Finisce la verve di McDuffie che esce in ritardo sul cambio difensivo e Galloway punisce portando Reggio su un pesantissimo +14 che diventa 18 al 25’con Visconti, buttato nella mischia che si perde il taglio del suo uomo, Weber, e apre così alla schiacciata due mani di Faye. Disastro è la parola giusta. Squadra lenta, poco reattiva con americani che azione dopo azione sfigurano di fronte ai compatrioti in maglia rossa (37-57). Nulla per tre quarti da Bluiett e Ford, pochissimo da Foreman, poco, ma almeno ci prova, da Bamforth e tanti up and down del numero uno in maglia Carpegna Prosciutto che riesce a sbagliare tutto solo da sotto canestro un appoggio chiave, e così dal facilissimo -12 la Vl si ritrova a -17 per la tripla di Smith (45-62al 27’).

In campo ci sono dei miss match quasi imbarazzanti, come quelli che gioca costantemente Black, un monolite di muscoli che si muova da esterno e ha il fisico di Shaq.  Il canestro di fine terzo  quarto di Smith è la fotografia del match. Pesaro sbaglia i suoi attacchi, no riuscendo a girare la palla, Reggio Emilia con tre palleggi e due passaggi libera sempre l’uomo.

QUARTO PERIODO

Sei a meno venti, non fai mai canestro, non ti resta che difendere. E invece, niente. Rimbalzi di Reggio Emilia, palle perse. Nella strana gestione degli uomini di Sacchetti, che lascia a fare la muffa Cinciarini e Foreman, oltre che Bluiett, anche quando c’è da rimontare, perde anche Totè per un colpo al gomito. Peccato, sarebbe servito. Ma l’importante è che sia pronto per la sfida senza alternativa. Anche perché, mentre i giocatori sono sotto la doccia arriva l'acqua gelata: Brindisi ha battuto Scafati.

Tutte le squadre che lottano per la salvezza rimontano e vincono, dimostrando grinta e soprattuto lucidità, in campo e in panchina. Quella che manca a Pesaro.

r.vit.

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