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Pennellate di colore e nudi bianchi, 70 opere del maestro Trotti per la prima mostra al Gigli. "Un mese immersi nell'arte"

6 Aprile 2023

PORTO SANT’ELPIDIO – Il Polo Culturale Beniamino Gigli di Porto Sant’Elpidio per un mese diventa la casa dell’arte, grazie a una collettiva dedicata al maestro Sandro Trotti. “Un mese in compagnia di una settantina di opere di un pittore che la Cina venera e che il territorio ha saputo riscoprire” spiega l’assessora alla cultura Emanuela Ferracuti.

Taglio del nastro sabato pomeriggio, ore 17, alla presenza dell’artista, il monturanese Trotti. “Opere che rivelano come la sua produzione sia inesauribile e imprevedibile, malgrado la lunghissima vicenda espositiva e la ricca bibliografia che hanno da sempre accompagnato la sua attività in Occidente e in Oriente” riprende il professor Nunzio Giustozzi, curatore della mostra e del ricco catalogo che richiama il titolo dell’esposizione: ‘Trotti Mania – quadri da collezione’.

Opere inedite, scelte da un gruppo di appassionati concittadini del maestro: Vincenzo Mandozzi, che ha anche scritto un libro intervista su Trotti che verrà presentato il giorno dell’inaugurazione, e Massimo Mazzaferro. Gancio finale con Porto Sant’Elpidio è stato il consigliere comunale monturanese Michele Melonaro.

Ma come sempre, anima dell’operazione è Giustozzi che con Trotti condivide l’amore per l’arte e per Monte Urano. “Le opere arrivano da collezioni private. In Cina c’è un centro studi dedicato al pittore, con tanto di monumento in bronzo. Hanno girato per le case scovando i suoi dipinti e poi insieme abbiamo costretto il maestro a piacevoli amarcord”.

Trotti è solito dire che “il peggior nemico di un pittore è il suo quadro più brutto”.  Da qui la ricerca del bello “che ci permette di mostrare un Trotti competo, partendo dallo sperimentale degli anni ’50. Figlio di un muratore, scoperto da Del Zozzo, scappa e studia a Roma con Capogrossi, passa per Fazzini e vive la Roma capitale dell’arte contemporanea, conoscendo tutti i più grandi. Sperimenta materiali e tecniche, respira la passione del mare. Focus importante sui nudi bianchi, che lo consacrarono negli anni ’60-70. Non è un caso la scelta della copertina del catalogo, simbolo di una sensualità cerebrale con una matrice che inizia a essere orientale”.

Alla fine degli anni ’80 inizia la sua era cinese a Shangai. “In mostra ci saranno oli e carte, i paesaggi marchigiani con tetti rossi e terreni lavorati. E poi tanti gerani, il suo ritorno a una natura geometrica e simbolica. Una mostra ricca in un luogo bello e restaurato sapientemente. All’inaugurazione parteciperà anche Trotti che dialogherà con Mandozzi autore del libro ‘Il maestro al telefono’” prosegue Giustozzi.

Mandozzi è un medico ospedaliero e lavora da anni con L’Alveare, associazione di Monte Urano, e dal 2016 si impegna per il borgo. “Abbiamo suggerito di creare una pinacoteca, al momento assente. Ma dovevamo pensare anche a cosa metterci. Abbiamo coinvolto Trotti in un progetto che ovviamente prevedeva una donazione che nel 2019 si è concretizzata con 20 disegni, oggi distribuiti nel palazzo comunale, speriamo in modo temporaneo” aggiunge Mandozzi.

Giustozzi con il Comune elpidiense ha lavorato molto bene, stimolante riempire uno spazio espositivo vergine. “Siamo orgogliosi di inaugurare questa mostra e il catalogo con le foto di Alfredo Cortellucci la accompagna al meglio”. Perché Porto Sant’Elpidio per una mostra totalmente made in Monte Urano? “E’ dal 2021 che ci lavoriamo. Nella mia città purtroppo mancano spazi. Conoscendo la Ferracuti, mi ha parlato del Gigli che stava prendendo forma. Una mostra che – racconta Melonaro - racchiude l’opera del maestro, tolti i suoi quadri dal forte erotismo”.

Il Comune voleva fortemente questa esposizione e la terrà aperta tutti i giorni, mattina e pomeriggio nel we. “Se penso che le ultime mostre furono organizzate nel palazzo commerciale, quello che oggi è la sede del Comune. Da vent’anni è mancato il luogo se non fosse per villa Baruchello. Il Gigli lo abbiamo pensato anche per le sue caratteristiche tecniche capaci di ospitare mostre di prestigio senza precludere altri eventi, che siano convegni o incontri”.

Nei mesi di attesa dell’apertura del Gigli, ne sono arrivate tante di proposte. “Ma – riprende il sindaco - noi volevamo che la prima mostra del polo culturale fosse di alto livello e di prestigio, anche compatibile con la città. E i quadri di mare di Trotti sembrano fatti apposta”.

Chi entrerà al Gigli troverà tanto di più, quella varietà che solo il pennello del pittore amato dal dragone può garantire. “Se sfogliamo le pagine di un catalogo fatto delle immagini seducenti di modelle occidentali con le loro carnagioni rosate che riflettono tutti i colori e di quelle esotiche, arabe, indiane, malesi, thailandesi e africane, il cui bruno ha una trasparenza altrettanto luminosa e splendente, capiamo che esaltare la bellezza femminile è il motivo e il senso del suo lavoro” sono le parole finali di Giustozzi, che come sempre fa viaggiare la mente di chi lo ascolta, in questo caso tra la giapponese Kinuko, la Monna Lisa di Trotti  con il naso essenziale e la bocca frutto di fragola, e la suggestione di scenari urbani, persi nella luce all’orizzonte, che passano dalle cupole di Roma ai riflessi delle acque di Venezia.

r.vit.

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