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Partiti i test sierologici nelle farmacie di Fermo: il più piccolo ha due anni. "Tante prenotazioni per Natale, la gente si vuole controllare"

7 Dicembre 2020

di Francesca Pasquali

FERMO - Partenza a rilento per l'adesione ai test sierologici nelle farmacie di Fermo. Da oggi, in quelle che hanno aderito, è possibile effettuare il controllo che permette di sapere se si ha avuto il Covid. Ma solo una parte ha dato la disponibilità a effettuare i controlli. Problemi di spazio e organizzativi, i freni principali.

Le richieste, invece, fioccano. Già stamattina, un buon numero di fermani aveva chiamato la farmacia di fiducia per prenotare il test rapido. La farmacia Cisbani è stata tra le prime a partire. Stamattina ha testato i primi clienti. «In poche ore abbiamo ricevuto una ventina di chiamate. Ci stiamo organizzando per soddisfare tutte le richieste» spiegano dall’attività di largo Valentini. Al locale dove ci si sottopone al test si accede da un ingresso diverso rispetto a quello della farmacia, per mantenere i due percorsi separati.

Il più piccolo ad aver fatto il test è stato un bambino di due anni. «La maggior parte delle richieste – aggiungono dalla farmacia – riguarda l’organizzazione dei pranzi dei Natale. Abbiamo tante prenotazioni per il 22 e il 23. Evidentemente viene vista come una buona precauzione».

Giovani e meno giovani che, prima di riunirsi per le feste, vogliono sapere se possono rappresentare un pericolo per i parenti più anziani e fragili. Test da oggi pomeriggio alla farmacia comunale di via Medaglie d’Oro, dove, oltre al sierologico, viene misurata la saturazione del sangue. «Davvero tante prenotazioni. Dodici solo la mattina per il pomeriggio, ma anche per i prossimi giorni. Ci stiamo organizzando» aggiunge il direttore, Luciano Diomedi, per il quale il test sierologico potrebbe essere un buon punto di partenza per i vaccini anti-Covid, quando arriveranno.

«Potrebbe essere importante – spiega – per codificare chi deve essere vaccinato prima e chi dopo, per dare una logica di ordine». «Se una persona ha sviluppato gli anticorpi – prosegue –, può non essere necessario vaccinarla subito, dando la priorità a chi, dal test, ha avuto esito negativo».

 Aspetterà ancora qualche giorno, invece, la farmacia Ciucani di viale Trieste. Le prenotazioni al momento scarseggiano. I test dovrebbero partire la settimana prossima. «Sono arrivati i moduli, ma per il momento non abbiamo aderito. Servono spazi appositi da organizzare. Fare i test all’aperto sotto un gazebo non ci sembra il caso. Cominceremo non appena saremo pronti», fanno sapere dalla farmacia dell’Aquila, in via Crollalanza. Il telefono squilla di continuo, ma per il momento non si accettano prenotazioni.

Test a partire dai prossimi giorni alla farmacia Astorri. «Forse siamo arrivati un po’ tardi, ma non per colpa nostra. I test saranno sicuramente utili, ma lo sarebbero stati di più se avessimo potuto iniziare prima», dicono dall’attività di viale Trento, dove, rispetto ai giorni scorsi, le richieste da parte dei clienti sono diminuite.

Niente sierologici, invece, alla Farmacia Cuccù di Campiglione. «Non abbiamo aderito perché non pensiamo sia competenza dei farmacisti», dice il titolare Giancarlo Cuccù. «Al paziente – spiega – va data una risposta che sia la più esatta possibile, mentre questi test fotografano la situazione da oggi all’indietro. Piuttosto, sarebbe importante misurare la carica virale». «Se proprio avessimo dovuto farli – chiosa –, meglio sarebbe stato attrezzare degli spazi appositi, così da eseguire un numero elevato di test al giorno».

 L'esecuzione del test avviene, sotto la sorveglianza del farmacista, in modalità di auto-somministrazione da parte dell'assistito, che poi deve attendere la risposta che si manifesta indicativamente in circa 15 minuti. I risultati sono poi trasmessi al dipartimento di Prevenzione dell'Asur per valutare se sottoporre il cittadino al test molecolare.

 La Regione ha concordato il prezzo massimo consigliato di 19 euro a carico del cliente. L'accordo, che durerà fino al 30 giugno prossimo, stabilisce anche che in caso di rilevazione delle immunoglobuline l'assistito si impegna ad eseguire il tampone naso-faringeo come disposto dall'Asur Marche.

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