PORTO SANT’ELPIDIO – “E ora basta. Non si può andare avanti così. Con la paura che qualcuno possa entrare in casa appena esci, con il rischio di ritrovarsi la macchina forzata, con il timore che ti saltino dentro passando per un balcone”. I residenti della zona tra via Saffi, strada parallela alla Statale Adriatica che collega il centro ai quartieri più a sud, e piazza Fratelli d’Angelo a Porto Sant’Elpidio sono esasperati.
Si sentono sotto tiro dei delinquenti. “Il problema è che si sa anche dove stanno. C’è un appartamento comunale sfitto che viene regolarmente occupato e usato come base per dormire e agire” ribadiscono. Sono gli stessi che due anni fa presentarono un esposto per denunciare la delinquenza che imperava nella piazza, che da cuore di un quartiere pieno di famiglie, anziani e cittadini onesti stava diventando il centro dello spaccio veloce, quello da poche dosi e via.
Oggi il problema riguarda le case e non più le strade. “Lo sanno tutti, chiamiamo quasi ogni giorno le forze dell’ordine. Arrivano, controllano, ma non trovano mai nessun dentro quell’appartamento. Non si potrebbe almeno chiuderlo, fare in modo che non venga occupato? Del resto quando accade a Tre Archi, mettono i sigilli e via”.
Le persone sono stanche, hanno paura. È proprio questa la parola che torna più spesso. E non è giusto. I carabinieri, la Polizia e la Municipale a turno intervengono, provano a essere un deterrente, ma il problema va affrontato all’origine. Per cui è fondamentale che il Comune si attivi.
“Secondo noi sono italiani” ribadiscono. Nell’ultimo mese i colpi si sono intensificati, sono entrati anche in un paio di attività. “Ridateci la nostra piazza e la nostra tranquillità” è l’appello finale lanciato dai residenti al sindaco Franchellucci e al prefetto Filippi.
Raffaele Vitali
