FERMO – Franca Romagnoli chiama, il popolo risponde. E lo fa con i suoi vertici e con i suoi giovani. Questo accade al Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare per la chiusura del corso Operatore Socio Sanitario. in prima fila ci sono le istituzioni: comandante della stazione dei carabinieri Massimiliano Garrino e tenente colonnello Gismondi, il dirigente regionale Massimo Rocchi, il presidente della Provincia Michele Ortenzi e la consigliera Pisana Liberati, il sindaco Alessio Pignotti e gli assessori Greci e Maurizi, Adoriano Santarelli, responsabile dei docenti e legame con la Politecnica di cui è stato direttore del corso di Infermieristica di Fermo per anni, e il dirigente della Prevenzione Asur 4 Giuseppe Ciarrocchi, la dirigente scolastica Laura D’Ignazi, la dirigente ai Servizi sociali Lorella Paniccià e infine Marco Ugo Filisetti e Iavarone dell’ufficio scolastico regionale.
“Il percorso integrato che permette agli studenti dell’Urbani di unire studio e qualifica è stato possibile grazie a scelte della regione Marche, che così ha dato una opportunità importantissima agli studenti che escono con il diploma e una qualifica spendibile nel mondo del lavoro o per l’università” sottolinea Franca Romagnoli, responsabile della sede di Sant’Elpidio a Mare del Polo Urbani.
Terza cerimonia di consegna di chiusura del percorso formativo per Oss in pochi anni. “Questa città sta vivendo un calo del manifatturiero che ha comportato una perdita di 500 dipendenti negli ultimi anni, manca la specializzazione. Qui si va verso l’opposto, formare a quello che il mercato del lavoro chiede. Non è un dato da poco. E poi abbiamo una Rsa e centri diurni che sono un luogo di formazione e di lavoro certo. La popolazione invecchia, passeremo dal 23 al 34% di over 64 nei prossimi anni. Dobbiamo farci trovare pronti” ribadisce Alessio Pignotti.
Per gli Oss c’è anche un valore ‘umano’ che non può venire meno. “Per la nuova scuola abbiamo fatto un sopralluogo poco tempo fa. Per noi il Tarantelli è un punto fermo, è l’identità di Sant’Elpidio. Abbiamo dato un incarico di fattibilità per il recupero del palazzo Montalto Nannerini e con la Provincia abbiamo avviato questo percorso. Spero che tutto questo porti a un risultato oggettivo. Noi crediamo nella scuola e nel 2023 abbiamo inserito ‘sistemazione Montalto Nannerini’ come prima voce del piano opere pubbliche, quindi non arretriamo”.
Michele Ortenzi, presidente della Provincia, non ha la bacchetta magica “ma lavoreremo per l’ampliamento del Tarantelli”. La formazione è una delle funzioni cardine della Provincia “e soprattutto lo è in casi come questo in cui risponde alla perfezione alle esigenze. L’Oss è una figura molto ricercata e raggiungere il diploma non preclude neanche a nuovi sviluppi universitari. Voi rimettete al centro la persona e questo è fondamentale. Viviamo in una società in cui solitudine e fragilità aumentano, professionisti che si prendono cura di loro è fondamentale”.
Due corsi serali per il Tarantelli, sia nel sociale sia nella ristorazione, oltre ai corsi come quello appena chiuso. “E questo grazie alla Regione che ha investito in questi settori ei ci ha dato la possibilità di far conseguire agli adulti il diploma di maturità e la qualifica Oss” spiega la professoressa Ferracuti, coordinatrice percorso Oss.
“A volte servono idee, avvicinare l’istruzione alla formazione professionale era una sfida. La prima dipende dal ministero, la seconda dalle regioni. Noi siamo stati tra le prime in Italia ad abbinare qualifica di studio a qualifica professionale. In questo modo – chiarisce il dirigente Rocchi - stiamo riuscendo ad avvicinarci al mondo del lavoro. Attività finanziate dal Fondo sociale europeo. Nella prossima programmazione, una linea di intervento l’ho dedicato a questi percorsi, tre milioni di euro per i prossimi sette anni serviranno a proseguire nel percorso diploma-qualifica sanitaria”.
Giuliano Angeloni è il responsabile formazione dell’Area Vasta 4: “Una convenzione in essere dal 2019 con il Polo Urbani ci ha permesso di accogliere in tirocinio gli studenti. Per ognuno un tutor e dal prossimo anno riapriremo ai giovani diplomati anche i reparti più delicati”. Al suo fianco Ciarrocchi che in questo percorso ci ha creduto dall’inizio: “Durante la pandemia questi ragazzi sono stati un supporto, tra l’altro fondamentale. avremo sempre più bisogno di figure di supporto a medici e infermieri. Abbiamo inaugurato da poco la casa della salute, un luogo in cui ogni figura interna avrà ruoli definiti e diversi. Nel modello inglese infermiere e Oss svolgono funzioni che erano proprie del medico, noi faremo sempre più questo. Quindi servono scuole di formazione”.
Per una volta la dottoressa Paniccià non deve parlare di problemi umani, ma di risorse. “Il Tarantelli è una scuola a fortissima integrazione sociale. Avere giovani Oss, pensando agli anziani della casa di riposo è una boccata d’ossigeno, vederli girare per la residenza è motivo di gioia, è come se vedessero ancora figli e nipoti. Voi siete professionisti e come tali dovrete superare tante sfide. Non si sceglie per caso questo mestiere o di certo non lo si fa a lungo per questo. quindi studiate, formatevi non dimenticate mai di lavorare su voi stessi, in modo da non portare il proprio limite nel rapporto con l’altro”.
Un corso che insegna che esiste la sofferenza. “Saper fare e saper essere. e soprattutto si impara a essere umani. Questo corso apre alla vita e insegna a relazionarsi con le persone. questo corso apre alla maturazione degli studenti verso la vita” riprende Santarelli che però con amarezza ricorda anche che le iscrizioni alle professioni sanitarie sono in calo.
La dirigente Laura D’Ignazi pensa ai suoi studenti: “I ragazzi hanno messo dedizione e hanno acquisito competenze importanti. Spero che sappiano davvero mettere in campo competenze professionali e umane in contesti complessi come sono quelli per la sanità e assistenza sociale. Un percorso condiviso, articolato e faticoso perché c’è stato anche un lavoro di tirocinio pratico, quindi un aumento di lavoro. ora avete gli attrezzi giusti nelal vostra casetta per muovervi nella realtà”.
Il grazie finale va alla regione Marche, che ha finanziato il progetto, la Provincia e il Comune vicini alla scuola “come l’ampliamento e ammodernamento dell’edificio scolastico, i docenti “che hanno accompagnato i ragazzi al diploma e alla qualifica aprendo due opportunità” chiosa la dirigente che rivolge poi un pensiero a Filisetti sottolinea l’importanza della scuola. Un messaggio anche ai familiari che hanno creduto in noi”.
Duecentomila studenti, 10mila classi, ecco il mondo che gestisce l’Ufficio Scolastico. “Noi abbiamo il compito – spiega Filisetti - dobbiamo verificare l’efficienza e l’efficacia dell’attività didattica. Per riuscirci serve una offerta formativa coerente con quanto necessario al sistema socio economico e produttivo. Oggi prendiamo atto che gli studenti hanno un inserimento assicurato e quindi l’offerta formativa è vincente. Dobbiamo capire se le iscrizioni scendono per mancanza di popolazione scolastica, e allora sarebbe un problema enorme; se invece il problema è dato da una programmazione dell’offerta formativa che premia figure che non hanno una richiesta effettiva penalizzando quello che funziona dobbiamo agire”.
La consegna del diploma è sempre un momento di festa, certifica una competenza. “Ma – prosegue il direttore dell’Usr – oggi è il solstizio del percorso educativo. Il sole si ferma per uscire da una porta ed entrare in un’altra. Voi uscite dalla comunità giovanile educante, che è per sua natura totale con tempi e spazi definiti. Oggi invece entrate in una comunità in cui si realizza la propria singola vita. il timone della braca ce lo avete voi in mano”.
