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Orientamento al lavoro: modello Falerone. A scuola Wega forma i docenti per dare le risposte migliori agli alunni

25 Maggio 2022

FALERONE – La dirigente dell’Isc di Falerone si gode la sua nuova scuola, all’avanguardia, costruita dopo il sisma. Ma non si limita alla scatola, il lavoro prosegue sul capitale umano. E questo grazie a collaborazioni e capacità di progettare, usando risorse interne o rivolgendosi al meglio che c’è sulla piazza, come l’impresa sociale Wega. “Abbiamo partecipato a diversi Pon negli anni che ci hanno permesso di rinnovare la metodologia didattica” sottolinea Patrizia Tirabasso.

Per esempio, tre aule Stem (Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) per Falerone, Servigliano e Montappone. “Parliamo di aule dotate di ogni tecnologia: monitor interattivi, scanner e stampanti 3D. innovazione e inclusione” racconta. E poi DigiQuadro in ogni aula dell’Isc.

Ora il nuovo progetto sulla ‘didattica orientativa e digitale’. “Rientra perfettamente nella proposta formativa. Abbiamo vinto, unica scuola in provincia, il bando regionale grazie al supporto di Wega Formazione. Migliorando i docenti, faremo crescere gli alunni nella consapevolezza delle scelte verso il futuro” aggiunge la dirigente.

La scuola ha voluto Wega, “difficile scegliere di meglio” sottolinea il consigliere regionale Andrea Putzu. “Era un bando per provincia, l’Isc di Falerone ha intercettato i fondi: 150mila euro da usare in 18 mesi per coinvolge genitori, studenti e alunni”.

Si parla di didattica orientativa e si basa su quattro fasi: formazione docenti, laboratori per studenti, informazione dei genitori, consulenza individuale e di gruppo. A seguire, il lavoro in classe e infine la divulgazione dei risultati.

“Noi vogliamo formare i docenti pilota nell’uso delle tecnologie digitali a analogiche per essere più pronti a lavorare sui ragazzi. Si parte da qui, mettendo poi insieme scuola e famiglia per evitare il conflitto” riprende Domenico Baratto che ha messo a disposizione formatori di caratura nazionale.

Il professor Federico Tordelli, che ha seguito in prima persona l’iter, entra nei numeri: “L’obiettivo è far emergere le potenzialità degli alunni, quindi uno sviluppo dell’individualità del singolo studente. Si va dalla formazione dei formatori, coding e tinkering, alla divulgazione: 24 ore per Ata, 144 ore per i docenti”.

Sono previsti due seminari a settembre con esperti di didattica orientativa e di digitale. Ultima fase riguarda la ricaduta sugli studenti con sostegno psicologico per migliorare la capacità relazionale. “Questo avverrà con 432 ore di laboratori, divisi in otto incontri e seminari. Fondamentale è la parte di tutoraggio, con sportelli di ascolto, pedagogisti, educatori che vanno in classe a supportare le attività dei docenti e degli alunni, con 200 ore di sportello” prosegue Tordelli.

Tanto da fare, con l’ambizione di diventare un riferimento per tutta la provincia. Quando si spendono bene le risorse, la Regione è contenta. E lo dice convinto Andrea Putzu, consigliere di FdI: “Con Wega arrivano risposte utili. Noi investiamo sulle scuole, vogliamo dare opportunità agli studenti e con loro ai genitori. La Dad ha creato problemi, ma ci ha spinto a guardare al futuro con occhi diversi. La nuova programmazione europea ha in dotazione oltre un miliardo di euro, tra Fse, Fesr, Poc, Pon e altro. Quindi noi ci saremo al fianco della crescita del bambino. Speriamo che questo di Falerone sia un progetto pilota che poi possa coinvolgere la Provincia. In questo, il supporto di Wega è fondamentale”.

Orientamento, prima si parte e meglio è. “L’ideale – riprende al dirigente - è lavorare partendo fin dalla quinta elementare anche se è finalizzato all’ultimo anno delle medie. Intanto partiamo con la formazione dei docenti che sono pronti e hanno voglia di partecipare, nonostante le tante ore già obbligatorie di corsi”.

Il primo modulo formativo da metà giugno. “Un’occasione da non sprecare, l’orientamento è determinante per dare un futuro ai ragazzi e con loro alle imprese del territorio. Se ha vinto Falerone -  ribadisce la vicesindaca Pisana Liberati - è perché abbiamo saputo mettere il ragazzo al centro del percorso di innovazione tecnologia. Noi andremo a esplorare le emozioni del ragazzo facendo emergere il talento e la vocazione”.

I sindaci, con la Liberati ci sono Marco Rotoni e Mauro Ferranti, alla fine incassano, perché se cresce la formazione miglioreranno i cittadini del futuro: “Quando si lavora in squadra, si vince. Dobbiamo far sì che questo sia vincente. Era un pomeriggio di mezza estate, con un giro di telefonate e una firma sul progetto tutto è partito, su richiesta della preside. La regione Marche ha attivato misure concrete, che formano il presente in vista del futuro.  E noi ci siamo” commenta Rotoni. Mauro Ferranti, sindaco di Montappone è la terza amministrazione coinvolta: “La regione sa muoversi nelal direzione giusta, questo va detto. Avere un corpo insegnanti che riesca a tenere il passo della digitalizzazione è fondamentale”.

Insomma, formare insegnati per far crescere gli alunni, coinvolgendo le famiglie: “L’Isc di Falerone è un modello operativo per rendere un territorio performante. Speriamo si possono coinvolgere tutti i docenti” chiosa l’assessora alla Cultura idi Falerone, che è una ex docente. Di certo sui banchi torneranno in 50, poi si lavorerà per coinvolgere tutto il copro docente, composto da 140 professori che ogni giorno si impegno per gli 800 alunni dell’Isc.

Raffaele Vitali

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