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Orgoglio e nuova tecnologia per la sanità fermana: "Abbiamo perso Tolmino, ma resta il suo esempio per curare tutti"

9 Aprile 2022

MONTEGIORGIO – Ricordarne uno per ricordarli tutti. Il territorio fermano ha pagato con tanti deceduti, tra la popolazione e i medici. “Nelle Marche ne abbiamo persi due. Uno era Tolmino Rossi. Come Ordine dei medici – introduce la presidente Calcagni - stavamo organizzando un ricordo, ma non abbiamo neppure potuto partecipare al funerale perché il lockdown ce l’ha impedito. Ma era doveroso ricordare una figura fondamentale, un medico che è tornato ad aiutare il sistema sanitario in piena emergenza, tenendo anche corsi per la gestione dell’emergenza pandemica”.

Una targa, all’interno dell’ospedale di Montegiorgio, farà vivere il nome del dottore nato nel 1952 a Montegiorgio, dove è morto il 29 marzo 2021 per Covid, non ancora 70enne. Liceo Scientifico a Fermo, laurea alla Sapienza nel 1978 e poi dal 1980 medico del comune di Montegiorgio, fino alla pensione nel marzo del 2020.

“Leader in campo tecnologico, organizzativo e dell’informazione. Appassionato di informatica e di fotografia. Un medico di antichi tempi per dedizione e vicinanza agli assistiti, ma dei tempi presenti per capacità di aggiornamento e gestione della medicina” lo racconta così Anna Maria Calcagni. È commossa la presidente dell’Ordine, per lei Rossi era un amico.

Se la Calcagni ha chiesto di ricordare Tolmino, il direttore dell’Asur 4, Roberto Grinta, non ha esitato. Per testimoniare il ruolo di Rossi, ma soprattutto come la sua morte sia un simbolo dell’impegno della sanità in questi due anni, è arrivato a Montegiorgio anche l’assessore Filippo Saltamartini. Con loro il sindaco Michele Ortenzi, con tutta la giunta, oltre all’onorevole Lucentini e al consigliere regionale Marinangeli.

Tutti parlano, ascolta la moglie Rossella seduta in prima linea. “Medico di famiglia attento e premuroso, impegnato nel sociale, uomo dal sorriso esteso. Per noi è stata una figura immensa. Il ricordo che ho di lui è che a ogni manifestazione che ha scandito la vita sociale di Montegiorgio lui la fotografava, voleva tramandarla”.

L’onorevole Lucentini, non conosceva Rossi: “Se c’è un pezzo di comunità qui, significa che Tolmino ha lasciato del buono. Se questo medico, pochi mesi dopo la pensione è tornato a servire la comunità è perché ha capito che serviva.  Così farà ora, anche se non è più qui, perché per un medico la missione non finisce mai”. Marco Marinangeli punta su due parole: umiltà e disponibilità. “Questo ci serve in una fase così complicata e difficile”

La vicaria del prefetto Alessandra De Notaristefani punta sul ruolo della figura del medico: “Ogni istituzione è stata impegnata su più fronti nella lotta al Covid, speriamo di esserne davvero fuori. Noi dobbiamo ricominciare, ma con il ricordo di quello che è stato. Dobbiamo sempre riflettere”.

E non dimenticare: “Ci hanno chiamato eroi, ma poi si torna alle critiche dure. Le persone devono ascoltare i medici, la comunità non deve dimenticare”. Amico di certo era don Pierluigi Ciccalè che cita San Paolo VI e il ‘Gesù è necessario oggi’. “Se noi parliamo di Tolmino, della sua professionalità, dobbiamo dirlo che la radice della sua disponibilità e saggezza è stata proprio l’esperienza nella comunità cristiana. Tolmino veniva ogni mattina a messa, non era solo un medico, ma un padre spirituale. Oltre che formatore della Misericordia, che riunisce 13 communi della Valtenna”

Il finale è affidato ai due vertici della sanità. Prima Roberto Grinta, “che col sorriso ci dà sempre l’illusione di ascoltarci” lo introduce la Calcagni. Grinta incassa e rilancia: “È doveroso ricordare i professionisti che hanno dato la loro vita, il loro tempo. Insieme abbiamo vinto la battaglia contro il Covid”.

E il restyling dell’ospedale di Montegiorgio è un dono anche per Rossi: “Partono i lavori di bonifica dall’amianto e poi i lavori per la parte nuova: un piano finanziato con 4 milioni. Per i primi di maggio vedrete il cantiere principale. Grazie alla collaborazione di Montegranaro abbiamo potuto spostare le cure intermedie. Resteranno tutti gli ambulatori e termineremo i lavori entro l’anno”.

Montegiorgio è una delle strutture su cui Grinta investe: “Vogliamo abbattere le liste di attesa. Siamo fuori nella cardiologia e dermatologia, ma ne facciamo moltissime in dermatologia. Ho lavorato in modo diverso. Ora so dove e come investire, l’analisi analitica l’ho legata al bilancio. Qui ora abbiamo un ecocardiografo, ne ho comprati sei e questo mi ha dato la possibilità di attirare professionisti che altrimenti non potevano usare solo l’endoscopio. Ora abbiamo nuovi strumenti anche per le refertazioni, questo mi permetterà di collegarci alla cardiologia della neo primaria Paci in maniera diretta. Stiamo andando verso la telemedicina”.

La Calcagni, prima di lasciare la parola all’assessore Saltamartini lancia il suo ultimo messaggio: “Tutto bello, ma se non paghi qui non si hanno risposte. E invece dobbiamo tutti lavorare per migliorare i servizi. Il consenso va riconquistato per la sanità pubblica”. Non ha dubbi di riuscirci Grinta: “Oggi inauguriamo anche un ortopantomografo, nuova attività che avremo qui a Montegiorgio. E un altro ne arriverà a Porto San Giorgio, insieme con un nuovo mammografo che verrà donato dalla Carifermo”.

Lavorerà per farlo Saltamartini: “Quale esempio migliore di virtù civiche ha rappresentato il dottor Rossi? Un uomo al servizio della comunità. Tolmino Rossi merita una via, non basta la targa. Perché chi percorrerà la via, farà lo stesso percorso fatto di una umanità che vive grandi tragedie ma deve essere pronta a risolvere i problemi”.

Raffaele Vitali

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