Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

Oncologia, sempre più test genetici. Bisonni: "Arrivano casi più gravi, Covid e paura hanno fermato le persone. Vorremmo una dignicap"

1 Aprile 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Renato Bisonni, primario di Oncologia del Murri, il suo reparto è sotto controllo e lavora a pieno regime?

“La risposta nei numeri: nei primi tre mesi del 2022 abbiamo avuto 3815 accessi, il 60% in più sul 2021”.

Come mai?

“La gente è tonata. Il Covid è ‘scomparso’ mediaticamente, anche se c’è ancora sul campo. Il direttore generale dell’Asur, Roberto Grinta, ha avuto il coraggio di non chiudere i reparti, ha posto una grande attenzione, ha evitato l’accorpamento. E poi c’è stata la percezione Covid diluita, le persone sono tornate a fare i controlli, si sono operate e sono iniziate le terapie”.

Fase di mancati controlli, pesa?

“Sono arrivate persone in uno stato più avanzato, magari con localizzazioni epatiche. Ma la paura dei contagi le ha tenute a casa. mancanza di screening e la paura dell’ospedale hanno influito. Da qui il 2021 coni soli 2232 accessi nei primi tre mesi dell’anno”.

Quale è il tumore tipo che trattate?

“Mammella, gastroenterico e urologico, prostata e reni. E anche la cervicio uterina, su cui lavoriamo molto bene con il primario Scartozzi. Tanto colon e stomaco”.

Funziona la rete medica del Murri?

“Abbiamo gruppi interdisciplinari con cui lavoriamo a strettissimo contatto. Rapporti giornalieri con Urologia, Gastroenterologia e Ginecologia. Stiamo pian piano ritornando in piena attività. Siamo all’era pre Covid, numeri superiori chiaramente perché c’è il recupero del pregresso”.

+60% con lo stesso personale?

“Circa 50 ore in più al mese a testa dei medici. Devo dire che sono davvero bravi. Fino a che reggono. Anche perché in più c’è la gestione dell’Hospice”

Quanti medici ha a disposizione?

“Sette più me. Per l’attività, rispetto ad altri posti, servirebbero più risorse. Confido che si prenda coscienza che oltre all’attività abbiamo le guardie e l’Hospice. Una richiesta base è di almeno due medici, ma capisco che anche uno cambierebbe, il direttore lo sa e cercherà di aiutarci. Intanto, facciamo tutto: pensiamo che il vice Acito segue anche la struttura semplice di cure palliative del territorio, senologia e Hospice”.

Infermieri e Oss?

“Ne abbiamo dodici più un Oss e due ausiliari. Qui andiamo bene. La squadra è compatta, guidata al meglio da Maria Rosaria Borriello”.

Attività ambulatoriale?

“Il follow up oncologico in cui seguiamo 5mila persone. E poi il fiore all’occhiello, da tre anni, è l’ambulatorio di genetica con la dottoressa Michela Del Prete, in convenzione con Torrette. Arrivano con impegnativa del medico curante quelli che hanno familiarità. E sono poi pochi quelli che terminano il percorso. Nel 2021 sono state 105 consulenze, ma l’ambulatorio era rimasto chiuso i primi tre mesi nel 2021, con ambulatorio chiuso per due mesi a inizio anno. Nel 2019 erano state una sessantina, nel 2020 una ottantina. Fino a che la dottoressa regge, cresceremo, ma il numero giusto è 120, considerando che vede due persone ogni martedì, oltre alle urgenze. Per la consulenza genetica mediamente arrivano giovani”.

Il reparto ha invece delle necessità strutturali?

“Avremmo bisogno id più spazio. A livello di macchinari, la dignicap potrebbe essere utile, è una macchina che evita o quantomeno riduce la perdita di capelli per chi è sottoposto alla chemioterapia. Di certo ci sarà nel nuovo Murri, ormai anche noi ragioniamo in prospettiva. Ma se un’azienda privata, come fece NeroGiardini per le poltrone, o la Fondazione Carifermo volesse intervenire, saremmo felici. La mia porta è aperta, per macchinari che migliorano la qualità della vita dei pazienti lo spazio lo troviamo sempre”.

L’ufa?

“È stata deliberata, si sta definendo la logistica migliore. Importante perché aumenta la sicurezza, visto che ci sarà un robot a supporto dell’uomo che prepara i medicinali. Ci ha lavorato a lungo l’ex primario Giustini per ottenerla, ormai siamo in drittura di arrivo”.

 Supporto psicologico in reparto è garantito?

“Siamo la prima unità operativa delle Marche che ha avuto la psicologa assunta a tempo indeterminato. Oggi seguiamo pazienti in day hospital, in Hospice e la famiglia dopo il lutto. Barbara Esperide fa un grande lavoro. Purtroppo ci sono troppi reparti nelle Marche che ancora non hanno una psicologa interna. E in più, spero entro fine mese, torneranno anche i volontari dell’Anpof, figure importantissime per tutti dentro Oncologia”.

Bisonni, guarda al futuro con più serenità?

“Noi cerchiamo di fare il massimo. Sono rimasto colpito, in questo ultimo periodo, dall’aumento di tumori cerebrali. Li scopriamo seguiamo in intesa con il dottor Iacoangeli del Torrette e un nostro medico esperto interno. Questo conferma che è importante prevenire e quindi fare screening. A livello regionale ci sono quelli previsti dall’Asur sulle donne, poi le associazioni sul territorio e noi, come medici, che organizziamo quanti più incontri possibile. tutti dobbiamo fare il possibile per ridurre il rischio. Sapendo che poi una donna non può essere lasciata sola dopo la cura, soprattutto se il suo è un tumore di origine genetica, quindi un Brca. Su questo, la dottoressa Benardi, primaria ad Ancona, sta lavorando per avere un riconoscimento regionale che permetta un corretto e continuo follow up, come accade in altre regioni in Italia”.

Print Friendly, PDF & Email
Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram