FERMO – Fanno gola i progetti milionari che la Ciip Spa ha avviato. E così, le elezioni per il rinnovo del presidente, previste a giugno, si animano. C’è il nuovo acquedotto dei Sibillini da realizzare, 27 milioni stanziati, ci sono le bandiere blu da issare nel 2023, dopo anni di lavori mirati a evitare nuovi ‘sgambetti’ ai comuni costieri, c’è la sfida dei bacini per evitare nuove chiusure dovute alla siccità.
Movimenti politici sotterranei, ma si sa che l’acqua se corre anche sotto terra fa rumore, per trovare alleati e capire quale sia la strada vincente.
Da un lato c’è Giacinto ‘Pino’ Alati, per tutti il presidente. Eletto per la prima volta nel 2010, al comando della società che garantisce acqua dentro tutte le case, il fermano adottato dai piceni resta il candidato naturale per proseguire il lavoro. Ma questa volta, sulla sua strada, c’è un nome pesante, quello dell’ex onorevole di Offida Luciano Agostini.
Volto di punta da sempre della sinistra, oggi in quota Pd, Agostini è il nome che i suoi supporters stanno presentando ai sindaci dei comuni aderenti al Ciip. Evidente, però, che determinante sarà il voto di Calcinaro, insieme con quello di Fioravanti (Ascoli) e Spazzafumo (San Benedetto del Tronto). Con i rivieraschi che da anni aspettano di poter prendere la guida della società.
In una logica di turnazione, la presidenza spetterebbe a un esponente della provincia di Ascoli Piceno, ma di certo Alati, tolta la carta d’identità, non è mai stato marchiato come fermano. Ha aperto la sede di Fermo, necessaria per un’azienda che dà lavoro a centinaia di persone, ma quando si tratta di fondi e priorità non ha mai preso in mano una cartina, ma solo le relazioni dei tecnici.
La partita si dovrebbe chiudere prima delle elezioni amministrative del 12 giugno, se sarà corsa a due tra Alati e Agostini lo si capirà presto. Telefonate e incontri sono appena iniziati, 59 sindaci da contattare sono tanti.
Raffaele Vitali
