PORTO SAN GIORGIO – “Le spostiamo di tre metri”. Non dice molto di più il sindaco Valerio Vesprini intervenendo in consiglio comunale per rispondere alla mozione presentata dalla minoranza sul futuro. Possibile? Vale la pena investire tanti soldi per uno spostamento così marginale che va a impattare sul lungomare.
Come dice in maniera molto semplice Nicola Loira, l’ex sindaco che i fondi per il lungomare li ha lasciati: “Non parliamo di tre piante, ma di 60. E parliamo di uno spostamento che non ha giustificazioni, visto che ci viene detto che non serve a creare parcheggi. E allora, perché togliere un filare storico che caratterizza il nostro territorio?”.
Il mistero resta, anche perché l’assessore all’Ambiente, Fabio Senzacqua, non si è presentato in consiglio comunale, proprio nel giorno in cui si parla di una delle questioni più complesse. Di queste 60, stando a uno studio effettuato, solo sei sono malate, quindi tutte le atre sono recuperabili, ma in carte ufficiali si parla sempre di 25. Le altre? Se ha ragione il sindaco, resteranno praticamente sul lungomare, ma in posizione diversa.
Tanti gli interventi. Rogante e Maccarone, Giammarini e Fermani per la maggioranza, una combattiva Ciabattoni, “da lì no si muovono”, la Baldassarri e De Luna per la minoranza. “Non abbiamo mai parlato di abbattimenti, quindi parliamo del nulla” la chiosa del consigliere Susino.
In attesa di conoscere il futuro dele tamerici, la certezza è che non resteranno dove sono “perché anche se non si è convinti, quando si sta in amministrazione si accetta il volere della maggioranza” il messaggio finale ai suoi di Vesprini.
