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Monti - mare, il piano da 150milioni. L'ingegnere: "Tre stralci fattibili". Lucentini: "Strada senza colore"

28 Maggio 2021

di Raffaele Vitali

MONTEGIORGIO - Tanti sindaci hanno risposto alla chiamata dell’onorevole Mauro Lucentini che insieme con i vertici regionali provinciali della Lega ha coinvolto il territorio, andando oltre le bandiere politiche, per parlare della Mare-monti e far sapere al governatore Acquaroli.

Nella sala conferenze dell’hotel l San Paolo, Alan Petrini fa gli onori di casa. “una strada fondamentale per il turismo. Una nuova arteria necessaria pe la sicurezza, passano 15mila auto al giorno. Una strada necessaria dal punto di vista economico e sociale per non far allontanare le imprese”. Unica provincia senza collegamento monti – mare, il Fermano ora chiede attenzione anche alla regione. e per questo sono arrivati il consigliere Antonini, con il collega Marinangeli e il presidente Acquaroli.

Non c’è colore in sala: “Tutta la provincia vuole ripartire” ribadisce Marinangeli. Non c’è Moira Canigola, presidente della Provincia, ma l’interesse anche negli uffici guidati dall’ingegner Pignoloni è massimo. Come conferma l’ingegner Donato Pescatori che ha realizzato lo studio di fattibilità e che da anni lavora con diversi enti, incluso quello fermano con cui ha progettato la Valdaso e ora la Lungotenna.

“È arrivato il momento di parlare davvero della Mare-monti. Non l’ho fatto in campagna elettorale, lo faccio oggi che guidiamo la regione e possiamo incidere in particolare con il consigliere Antonini che guida la commissione Infrastrutture”. Insiste l’onorevole con il concetto dai monti al mare: “Prendiamo esempio dalla terza corsia, coni lavori che iniziarono a Porto Sant’Elpidio e non a Rimini. Questa provincia è carente, non può essere che nel piano prioritario della regione non ci sia questo tragitto”.

Se i soldi del Pnrr vanno nella mobilità sostenibile, favorendo quindi altre zone, secondo Lucentini la regione può muoversi verso il Fermano: nessuna concorrenza alla Mezzina, che da Girola va a Offida, ma se c’è un tema chiave di ogni partito, tolto l’ospedale, è stata la mare-monti.

“C’è un piano da anni fermo in Provincia, regalato da Marinangeli all’ente. E ora questo piano, rivisto da Pescatori con costi chiari” ribadisce Lucentini parlando dei tre tronconi: Servigliano-Amandola, Servigliano – Girola, Girola-Porto sant’Elpidio. “Il primo tratto è in sede, sugli altri bisogna discutere al meglio con i sindaci”. Si parla di 20,15 e 12 chilometri: “150milioni di euro è la somma necessaria, non parliamo di miliardi. Per cui, se siamo la provincia con il Pil più alto e non abbiamo infrastrutture degne” conclude il suo intervento Lucentini tra gli applausi dei sindaci di Fermo, Amandola, Servigliano, Magliano, Belmonte, Montegiorgio, Monsampietro, Massa Fermana, Smerillo, Montefalcone, Grottazzolina e Ponzano, oltre agli ex amministratori di Montegranaro Ubaldi, Beverati e Gismondi

IL PIANO MARE-MONTI

“Un progetto dimensionato per il territorio” spiega Donato Pescatore, ingegnere di San Benedetto, consulente della Provincia e artefice della nuova Lungotenna insieme con il dirigente Pignoloni.

“Il tratto fino a Servigliano è un adeguamento in sede con un paio di gallerie. Un progetto che non danneggia l’ambiente per un costo di circa 60 milioni di euro”. L’obiettivo non è creare una superstrada, ma migliorare quello che c’è: “Sarà larga come la Salaria, 10,50 metri, una corsia. Un lavoro da fare per stralci. Una volta cantierabile, 3-4 anni e sarà finita” spiega Pescatore che pensando al nuovo sistema appalti velocizza la procedura.

“Da Girola al mare c’è la Lungotenna, mentre è da pensare il collegamento dalla Girola alla Mezzina”. Percorsi semplici, perché lungo il fiume, larghi 8,5 metri. Questo si può fare con i 5 milioni a diposizione, “per arrivare a 10,50 ne servirebbero almeno altri 3-4”.

Da definire è il tratto centrale da Servigliano alla Girola, territorio antropizzato. “Principio è correre lungo il fiume, da decidere la sponda. Abbiamo progetto due alternative, sapendo che il più logico è quello a sinistra, guardando dai monti al mare, fino a Grotta, dove poi si passa a destra, in modo da coinvolgere le zone industriali”.

Resta però il nodo: come superare Servigliano una volta arrivati al cimitero? Da qui gli incontri coni sindaci e il territorio per capire come non sprecare un solo euro di quelli previsti e si spera presto finanziati.  “Più o meno – conclude l’ingegnere – il costo è di tre milioni al chilometro a cui vanno aggiunti circa dieci milioni per un ponte necessario nel tratto centrale”. Senza considerare la bretella prevista nel piano opere pubbliche della Regione che collegherà il casello di Porto Sant’Elpidio alla zona Paludi.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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