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Minacce e abusi, il mondo della Ginnastica sotto accusa. Indagine interna. "Ascolteremo tutti gli atleti". Prima tappa nell'Accademia di Fermo

11 Novembre 2022

FERMO - Minacce e vessazioni subite durante gli allenamenti da parte di alcuni ex ginnaste azzurre ed ex ginnasti italiani. Lo ‘scandalo’ che ha colpito il mondo della ginnastica ha le prime conseguenze, non solo mediatiche.

La Federazione Ginnastica d'Italia si mossa per la salvaguardia dei suoi tesserati e ha deciso di far partire l'attività di «Survey», ovvero una indagine su tutte le sedi delle accademie nazionali e internazionali di ginnastica, in maniera trasversale sulle sezioni olimpiche di Ritmica, di Artistica maschile e femminile e di Trampolino Elastico.

La scelta della Federazione, che si è affidata dalla dottoressa Daniela Bucci, psicologa e psicoterapeuta, è di iniziare dall'Accademia di Fermo, dedicata ai ginnasti uomini dell'alto livello dei grandi attrezzi. Per capirci, dove si allena il campione Carlo Macchini.

La dottoressa Bucci effettuerà in forma privata una serie di approfondite interviste a tutte le atlete e gli atleti FGI convocati nelle accademie per monitorare eventuali situazioni critiche, nel ruolo di supervisore federale, e riferire poi alla Segreteria generale che trasferirà a sua volta ogni elemento rilevante al Safeguarding Office. Fano, Pescara, dove si allena la squadra juniores di ritmica, Brescia, Milano, Seveso, Desio, Civitavecchia e Roma le tappe successive.

Il tutto, pensano alle parole del direttore tecnico azzurro, nonché storico allenatore di Vanessa Ferrari, Enrico Casella: “Per gli atleti di alto livello, il sacrificio è parte integrante della disciplina, ma abusi e insulti non possono essere tollerati né tantomeno accettati. La bilancia non può essere strumento di vessazione e singoli comportamenti sbagliati devono essere perseguiti con il massimo rigore. Questo sport è sano e bellissimo, e per questo va protetto".

Ci tiene a ribadirlo anche il ministro Andrea Abodi: “Chiediamo, nel rispetto dei ruoli, che la federazione, su cui c'è la massima fiducia, agisca tempestivamente. Lo ha fatto organizzando sei mesi fa una centrale di ascolto, con professionalità adeguate, che in modo anonimo raccoglie le denunce di comportamenti non conformi. Il secondo elemento è che il tribunale federale ha già iniziato a lavorare". L’obiettivo di tutti è ripristinare la fiducia nel settore che tante gioie in gara ha dato all’Italia.

“Parliamo, affrontiamo il tema, non so se sia il caso di fare una rivoluzione ma di non disattendere le aspettative dell'intero sistema sportivo. Lealtà, correttezza e probità, partiamo da qui. Basta un caso, non ne servono 100mila. Nessuna medaglia giustifica il superamento dei limiti del rispetto della persona" conclude Abodi.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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