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Metanodotto, il mistero del tracciato. Snam: "Cambiato su richiesta di privati ed enti". Stacchietti: "Solo un'altra famiglia sarà soddisfatta"

18 Febbraio 2021

di Raffaele Vitali

PORTO SANT’ELPIDIO - “Il progetto, oltre a essere conforme alle leggi vigenti, ha un tracciato sicuro nonché quello ritenuto più idoneo alle caratteristiche del territorio e in grado di minimizzare gli interventi necessari”. Così la Snam, in una nota stampa, chiarisce la sua posizione al termine del lungo incontro con l’amministrazione comunale di Porto Sant’Elpidio.

Ma non solo, l‘azienda ribadisce: “L’attuale tracciato è stato messo a punto accogliendo pareri e osservazioni degli enti coinvolti e dei singoli proprietari interessati dal progetto pervenuti nel corso delle istruttorie autorizzative”.

E allora, che succederà ora che molti residenti si sono resi conto che il metanodotto passerà nel proprio campo, così vicino alla casa, pur in regola, da mettere in discussione ogni possibile sviluppo, oltre che serenità? Il vicesindaco Daniele Stacchietti ha preso parte al lungo incontro con la Snam, dopo aver parlato con i proprietari terrieri toccati dal metanodotto.

“Quattro le famiglie interessate che si sono confrontate con l’architetto Catani, dirigente di Porto Sant’Elpidio e che hanno chiesto di tornare al tracciato originale che prevedeva all’epoca il non attraversamento dello stesso vicino alle abitazioni” spiega Stacchietti parlando di clima di collaborazione. Anche se i proprietari hanno ribadito che gli piacerebbe vedere anche il sindaco Franchelucci interessato alla vicenda.

Dal tavolo con i privati, ci si è spostati a quello con il progettista del progetto del metanodotto per la Snam. “Un incontro lungo, faticoso e tecnico avendo la Snam di fronte alle richieste lungamente perorate, spiegate e ribadite dei proprietari per mio tramite, ripercorso le vicende che hanno portato al progetto finale sostanzialmente affermando che quest’ultimo è il risultato dell’accoglimento di alcune osservazioni di privati a monte in sede di Valutazione di impatto ambientale, la conformazione del territorio (quote di altezze necessaria per l’opera), la necessaria linearità della stessa e da ultimo la necessità di coinvolgere meno fondi possibili” prosegue l’assessore.

Che conferma così quanto detto dall’azienda: il cambiamento è stato fatto su richiesta dei privati. “In merito alla sicurezza, la Snam – riprende il vicesindaco – ha chiarito ancora una volta che sarà ancora maggiore: spessore del tubo di condotta di 16 millimetri piuttosto che di 10 circa, cosi come la previsione di una fascia di rispetto pari a 13.50 m a fronte di un minimo di 12.50”.

Ma Stacchietti non è uscito soddisfatto. E non potrebbe, vista anche la nota della Snam. Anche se lui spera di trovare ancora una porta aperta: “In definitiva la Snam ha dato disponibilità di poter effettuare degli aggiustamenti di tracciato sui fondi già interessati, disponibilità che, per i colloqui svolti, dovrebbe risolvere qualcosa solo ad una famiglia”.

Resta il mistero del confronto mancato e dell’abilità di un privato di agire prima di tutti. La Snam ha ribadito di aver dato “disponibilità al dialogo con il territorio e a disponibilità al dialogo con il territorio e a una gestione trasparente dei rapporti con le istituzioni locali e con la comunità era tenuto una gestione trasparente dei rapporti con le istituzioni locali e con la comunità”, mentre Stacchietti conclude sottolineando che “diversamente da quanto sostenuto dalla Snam, i proprietari ribadiscono di non aver avuto rapporti diretti”.

È evidente che ormai sia tardi e che qualcuno si sia mosso per tempo e in maniera impeccabile riuscendo a far cambiare un tragitto che ora penalizza più famiglie. “Proverò fino all’ultimo a far si che i singoli coinvolti possano ancora una volta interfacciarsi con la Snam, ci sono troppe incongruenze”.

@raffaelevitali redazione@laprovinciadifermo.com

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