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Mattarella disegna l'Italia tra diritti, cultura, Europa e giovani: una donna non deve scegliere tra lavoro e maternità

3 Febbraio 2022

“Giuro di essere fedele alla Repubblica e osservarne la Costituzione”. Il tempo di dire poche parole e Sergio Mattarella si rimette la mascherina. Nel mentre Roma viene animata dai colpi dei cannoni del Gianicolo, 21 colpi che dicono alla popolazione che ha giurato.

“Una nuova chiamata inattesa alla responsabilità, a cui non ho inteso sottrarmi. Torno qui, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà polare trova la massima espressione”. Schiarisce la voce, approfitta degli applausi e poi rilancia: “Ho cercato di attenermi alla Costituzione in ogni momento nei sette anni trascorsi. La Carta continuerà a essere il riferimento della mia azione”.

Si rivolge agli italiani alle italiane “che si attendono risposte al loro disagio”. Risposte a rischio di fronte allo stallo politico. “Il voto del Parlamento ha concluso giorni travagliati per tutti, anche per me”. Quando Fico e Casellati sono saliti al Colle, lui ha subito chiarito le emergenze: sanitaria ed economica. La lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha ridotto i rischi, non possiamo avere disattenzioni. I vaccini proteggono noi stessi e gli altri” ricorda il Presidente, come detto a fine anno.

“L’impegno sanitario si unisce a quello per la ripresa per la costruzione del futuro. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la creatività e solidarietà, l’impegno delle aziende e le scelte delle istituzioni ci hanno permesso di ripartire. Di raggiungere risultati che ci collocano nel gruppo di testa dell’unione. Ma la ripresa ha bisogno di progettualità, innovazione, investimenti nel capitale sociale, un salto di efficienza”.

Ma ci sono delle difficoltà: “L’aumento del prezzo dell’energia. Preoccupa l’aumento di beni fondamentali per i settori produttivi”. Di fronte a questa straordinarietà, c’è la linea europea: “L’Italia è al centro dell’impegno di ripresa dell’Europa, siamo i migliori beneficiari di Next Generation e dobbiamo puntare su sostenibilità e innovazione”.

E poi c’è la stabilità: “Che è dinamica e fatta di lavoro e sforzo comune”. Spera che i tempi duri abbiano lasciato una lezione: “Servono strumenti nuovi per prevenire pericoli globali e gestire le conseguenze e mettere in sicurezza i cittadini. L’impresa richiede il concorso di ciascuno, forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, pubblico e privato, giovani e anziani, città e zone interne”.

Come esempio cita “i medici sanitari e volontari, i sindaci, le forze dell’ordine”. E qui si alzano tutti in piedi in Parlamento. Parla di orizzonte “Dobbiamo costruire l’Italia del dopo emergenza. Ma è ancora tempo dell’impegno comune per rendere la patria più forte. Vogliamo un’Italia più giusta e moderna, leali amici. Un Paese che cresca in unità e in cui le diseguaglianze vengano meno”.

Vuole “un’Italia che sappia superare il declino demografico e si rivolga ai giovani. Un’Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita”.

Ripete tante volte ‘un’Italia’ usando come un mantra per il tanto da fare e del potenziale che ha. “Una Repubblica capace di riannodare il patto tra gli italiani e le istituzioni libere e democratiche e che sappia dare un apporto fondamentale all’Europa, con idee, proposte e coerenza negli impegni assunti”.

Parla di ambiente, del futuro dell’Europa, della pace “tra Onu, Nato ed Europa che si muovono per cooperazione giustizia. Da decenni l’Europa vive in pace, non possiamo accettare che ora senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici si alzi il vento dello scontro in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e Seconda guerra mondiale. La forza lasci il posto al reciproco intendersi, nessun popolo deve temere aggressioni dal vicino. Ma l’Europa non può sfuggire ai suoi compiti nel panorama del Mediterraneo. Non si può sfuggire alle sfide della storia”.

E cita poi Draghi: “Un governo nato con ampio sostegno parlamentare in piena emergenza e ora proiettato a superarla ponendo le basi per una stagione di crescita sostenibile. Esprimo un convinto ringraziamento al Governo”. Soluzioni rapide e innovative è la sfida: “Non guardiamo solo agli interessi particolari”.

La parola democrazia ha un ruolo chiave: discussione, partecipazione sono fattori chiave. “I regimi autoritari tentano di apparire più efficienti di quelli democratici, le cui decisioni sono più solide ed efficaci. La sfida per la salvaguardia della democrazia riguarda tutti, innanzitutto le istituzioni. Teniamo unite due esigenze: percorsi democratici e tempestività delle decisioni. Per questo è fondamentale il Parlamento, il luogo dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni che si assumono. Il luogo che immette nella politica ciò che di vivo emerge nella società civile”.

Il tutto senza mettere in discussione le autonomie: “Non competono a me percorsi riformatori, ma la qualità della democrazia dipende dalle risposte che sapremo dare. Governo e Parlamento devono lavorare al meglio, sui temi cardine del Paese il Parlamento deve essere messo in condizioni di poterli valutare con tempi adeguati”.

E anche su questo si alzano tutti in piesi gli onorevoli e con un lungo applauso bloccano Mattarella. “La compressione dei tempi parlamentari è un rischio. È necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettando la costituzione”. Un chiaro messaggio al governo Draghi e all’eccesso di Dpcm.

“I partiti devono allenare al confronto. Sono chiamati a rispondere alle domande di apertura dei cittadini e delle forze sociali. Senza partiti coinvolgenti, il cittadino si scopre solo e più indifeso. Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza attraverso nuove regole può favorire una stagione di partecipazione. Tutti i giovani sentono sulle spalle la responsabilità di prendere il futuro del paese, portando novità ed entusiasmo nella politica”.

Un saluto alla Corte costituzionale, presidio di garanzia della carta, un messaggio alla Magistratura: “Un profondo processo riformatore deve interessare anche la giustizia. Per troppo tempo è divenuto un terreno di scontro che ha fatto perdere dii vista gli interessi della collettività. Autonomia e indipendenza, ma devono seguire efficienza e credibilità come chiesto dai cittadini. Le logiche di appartenenza devono restare estranea all’organo giudiziario. Magistratura e avvocatura sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore di realizzi”.

Le forze armate, che sono “uno strumento di pace”, e alle forze dell’ordine, “grazia di libertà”, esprime ringraziamento e cordoglio per chi ha perso la vita svolgendo il proprio dovere.

Un sorriso gli esce salutando gli italiani all’estero e Papa Francesco, ma le comunità straniere in Italia “che sono preziose”. L’Italia è il paese della bellezza, delle arti, della cultura. “Ci guardano così da tutto il mondo. La cultura non è il superfluo, è un elemento costitutivo dell’identità italiana. Facciamo in modo che questo patrimonio divenga ancora di più una risorsa capace di generare conoscenza, accrescimento morale e sviluppo economico. Particolarmente nei giovani che vedono nell’università, nell’editoria, nel teatro e nel cinema le proprie aspirazioni”. E anche per questo rende omaggio a Monica Vitti, scomparsa a 90 anni.

E poi parla della scuola: “Volta ad assicurare parità di condizioni e opportunità. Costruire un’Italia più moderna è il nostro compito, ma allora dobbiamo lottare contro la povertà. Crescono gli indici di occupazione, ma tante done sono escluse dal lavoro e la marginalità femminile è uno dei fattori di rallentamento dello sviluppo, oltre che un segno di ritardo civile e culturale. Troppi giovani sono costretti a lavoratori precari e malpagati. Ascoltiamo la voce degli studenti ed esprimono esigenze”.

Rimuovere gli ostacoli è un compito: “Dignità è azzerare i morti sul lavoro, è opporsi a razzismo e antisemitismo, è impedire la violenza sulle donne, è fermare la schiavitù degli esseri umani, è diritto allo studio, è rispetto per gli anziani, è non dover scegliere tra lavoro e maternità, è non avere carceri affollate, è non essere distratti di fronte ai problemi dei disabili, è essere liberi dalle mafie, è una informazione libera e indipendente”.

La dignità sarà la pietra angolare dell’impegno. “Ricordo qui David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, la sua testimonianza di uomo mite e coraggioso aperto al dialogo, è entrata nell’animo dei concittadini. ‘La speranza siamo noi’ ci ha detto. Ecco, noi insieme siamo responsabili del futuro della nostra Repubblica”.

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