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Marche Storie cambia il modo di pensare dei comuni: "Ognuno ha qualcosa da raccontare, nel Fermano lo facciamo insieme"

31 Agosto 2022

FERMO – Tanti, tantissimi comuni coinvolti nel progetto Marche Storie. “Un festival che è cresciuto. Un anno fa ogni Comune si è mosso da solo, ci fu molta velocità. Quest’anno sono 18 i coinvolti e insieme vogliamo raccontare il territorio” introduce il presidente della provincia Michele Ortenzi.

“La provincia è la casa dei comuni. Lo siamo per scuole e strade, ma anche quando c’è un percorso di promozione collettiva, anche se non abbiamo più la funzione turistica” prosegue affiancato da Pisana Liberati. La consigliera, che di Falerone è vicesindaca, aggiunge: “Tanti progetti, storie di alto livello. la provincia di Fermo resta poco conosciuta fuori dal territorio, ma noi siamo molto grandi a livello di cultura e storia. Tanti comuni coinvolti è la prova di come questo territorio possa raccontarsi al meglio se solo ci crede”.

Per lo più gli spettacoli sono concentrati tra il 2 e il 4 settembre, ma ci sono comuni che hanno scelto il we del 9 e quello del 16. Un festival che dà anche lavoro a chi vive di spettacolo, come ricordano i tanti e diversi direttori artistici. “Marche Storie ci costringe a studiare, a entrare negli eventi” il sunto di Adolfo Leoni, il giornalista cantore del territorio.

È nello per una volta vedere i sindaci parlare uno dopo l’altro, senza concorrenza ma condividendo ognuno la sua ricchezza, cercando di renderla un tassello di quella dell’altro pe runa visione comune di sviluppo.

ALTIDONA

“Prima volta per noi dentro il maxi festival. Una iniziativa lodevole che porta alla luce le tradizioni di ogni borgo, che noi stessi dobbiamo riscoprire. Per noi tre giorni con l’evento centrale legato a una rappresentazione teatrale dedicata a una diatriba tra coloni accaduta nel 1873 per colpa della legna, che era preziosa essendo al tempo Altidona legata ai fornaciai”. Ad organizzarla è Luca Vagnoni, che ha coinvolto la compagnia Rattatù per garantire il vernacolo. Attenzione anche ai bambini, alla cucina e alla lettura che insieme animeranno il borgo storico.

BELMONTE-SERVIGLIANO-SMERILLO-MONTELEONE

Si fa portavoce per tutti Marco Rotoni, primo cittadino di Servigliano: “La prima edizione ci ha aiutato dal punto di vista turistico, settembre è la miglior coda per le iniziative. Noi facciamo rete. Partiamo dalla casa della Memoria, dove la storia è autentica e dove trova sempre il suo spazio”. Paola Giorgi è la direttrice artistica che ha saputo unire i quattro comuni. “Noi vorremmo che chi viene, poi torni con calma”. Punto di partenza un articolo di giornale di un’italiana profuga a Servigliano negli anni ’50 che era una attrice e che è diventato uno spettacolo teatrale scritto da Cesare Catà. “La protagonista è stata raggiunta e venerdì alle 18 Ileana Sviben sarà a Servigliano per una conversazione con la sua vivacità di ultranovantenne” aggiunge la Giorgi. Memoria protagonista anche negli altri comuni tra i boschi di Smerillo, l’enea a Belmonte e la memoria di un telaio a Monteleone. Tutti i ristoranti e pasticcerie aderenti hanno creato un piatto per l’occasione.

FALERONE

I tre giorni sono 9-11 settembre e sono dedicati all’insorgenza. “Una pagina della storia dimenticata del 1799 quando alcuni cittadini iniziarono a combattere con i francesi invasori. Abbiamo scelto questo evento proprio per risvegliare la memoria e andare anche oltre quello che è raccontato nei libri”. Uno spettacolo nel pianoro di San Paolino scritto da Adolfo Leoni, una mostra in Comune curata da Marco Armellini e una passeggiata naturalistica saranno i perni del programma. “Immaginate la notte, San Paolino, un gruppo di persone che si muovono e bivaccano: sono le anime dei 25 insorgenti che vennero ammazzati al molino Miconi dalle truppe francesi. Tutto collegato con il primo insorgente del Risorgimento italiano che – spiega Leoni - si mosse proprio a Fermo. Dobbiamo imparare dove ci fu un massacro, dove venne ucciso Luigi Navarra, dove si combatté, dove santi o briganti si muovevano e scelsero di combattere di fronte ai francesi che si portarono via 12mila pezzi d’arte, depauperando le chiese”.

Dietro il lavoro di Leoni una lunga ricerca di Armellini che sarà ammirabile durante il convegno di sabato pomeriggio con documenti inediti.

FERMO

Micol Lanzidei punta su Torre di Palme, il gioiello che domina il mare. “Bello lavorare in sinergia con gli altri comuni. Noi abbiamo scelto l’amore come tema, trasformando Torre di Palme nel borgo degli amanti. Filo conduttore è la storia tra Antonio e Laurina che pur di non lasciarsi scelsero di morire insieme gettandosi nel fosso di San Filippo”. Lo spettacolo teatrale scritto e diretto dalla Proscenio Teatro che ha saputo drammatizzare le fonti storiografiche accompagnato dalle musiche scritte da Cantiere Collettivo. Narrazioni teatrali affidate ad Adolfo Leoni, accompagnato dalla Cavalcata dell’Assunta, nel cortile del museo archeologico. Imperdibili le escursioni in notturna affidate a Galee Sibilline con Emanuele Luciani. Un piatto a tema amore accompagnerà le serate in tutti i locali.

Lorenzo Marziali ha accolto la sfida creativa con Proscenio: “Lavorare sulle trascrizioni del processo è stato stimolante, in più abbiamo aggiunto le parole che immaginiamo si siano detti gli amanti prima del gesto”. Per Leoni il filo conduttore saranno amore, con una donna picena vestita dalle sarte della Cavalcata, amare, con Bianca Maria Visconti protagonista con Francesco Sforza, e amando, con la storia di Laurina.

MONTAPPONE

“Seconda edizione per noi. Non solo cappello, ci sono tante storie da poter raccontare oltre la favola del cappello di paglia. Dobbiamo preservare i ricordi di chi se ne sta andando. Puntiamo sul vullicaro, la pozza di argilla che ribolle e per le persone era il vulcano della zona. Abbiamo ritrovato gli anziani e li abbiamo intervistati e con un talk e alcune rappresentazioni vivremo dentro e fuori dal centro la nostra storia”.

MONTEFORTINO (9-11 settembre)

Il sindaco Ciaffaroni è tranchant: “Questa iniziativa è bellissima ma rischia di creare storie di serie A e serie B. Di certo è servita a qualcuno per tornare a Roma”. Michela Alessandrini ha organizzato l’evento sotto la Sibilla che coinvolge tutto il centro storico: “Abbiamo scelto di puntare sui bambini con un laboratorio artistico che li fa viaggiare nel medio evo. Filo conduttore è il Guerin Meschino, ma non mancheranno Fortunato Duranti e Raffaello che animeranno il percorso artistico, fino ad arrivare ai rapper di oggi che dialogheranno con il Guerin Meschino trovando un punto di incontro sulla ricerca di sé fuori dai social”.

MONTEGIORGIO

È carica Michela Vita che punta su Monteverde e la storia di Rinaldo affidata ad Adolfo Leoni. “Abbiamo scelto tre giornate fotocopia, così che le persone possano scegliere anche altri comuni. Uno spettacolo onirico, con momenti di suspense”. Fuori dalla chiesa del Carmine c’è la statua di San Bartolomeo, che ha sotto i piedi una testa ed è quella di Rinaldo, che era odiato in questo territorio, considerato un Nerone. Mentre nel resto d’Italia era considerato un capitano di ventura di alto livello. “Proietteremo il suo simbolo sul bosco, un momento imperdibile” ribadisce Leoni che anche in questo caso sarà affiancato da Emanuele Luciani con passeggiate uniche.

MONTELPARO

“Una tre giorni dedicata al cardinale del paese che accompagneremo con assaggi culinari e musica”.

MONTERUBBIANO (9-11 settembre)

“Il Fermano è ricco, noi partecipiamo per la seconda volta, con una produzione in house che coinvolge anche il giorno del patrono. Il clou sabato sera con una passeggiata notturna. Musei aperti nei tre giorni e supporto del Touring Club, visto che siamo Bandiera Arancione, per destagionalizzare ancora di più il territorio e il turismo”.

MONTERINALDO

Lo spettacolo principale ‘Le parole della dea Potnia’ con cui valorizzeremo tre location: venerdì la piazza, sabato tre settembre alle 5.30 del mattino al belvedere e domenica alla Cuma. La scelta della dea Potnia è perché legata a un ritrovamento all’interno dell’area archeologica. In scena ci sarà Isabella Carloni”.

MONTE SAN PIETRANGELI (16-18 settembre)

L’assessore Marco Pazzelli l’anno scorso non aderì perché impegnato con il Fai. “Quest’anno puntiamo sulla storia del comune, che non conoscono neppure i cittadini. “La disubbidiente Monsampietro” è il titolo per raccontare un comune che non ama sottostare neppure alle sue stesse regole. Tanti anche gli eventi collaterali, come la presentazione di un libro inedito sul paese”.

MONTE VIDON CORRADO (9-11 settembre)

“Abbiamo scelto di narrare il paesaggio, popolato dalle figure fantastiche di Osvaldo Licini, dall’Amalassunta agli angeli ribelli. Attorno a questa figura abbineremo body art, con performance di ballerini e attori professionisti tra il laboratorio didattico, dove verranno dipinti i corti, e il terrazzo panoramico”. Una storia narrata da un attore e scritta da Daniela Simoni. “L’idea di marche Storie mi piace, un po’ meno la sovrapposizione delle date” conclude ricordando le aperture notturne del museo.

MONTE VIDON COMBATTE (16-18 settembre)

Il sindaco Gaetano Massucci ha preso appunti: “Bello ascoltare le tante storie. Più ci confrontiamo e più ne emergeranno. Ila pese è in rianimazione dopo la pandemia, progetti come questo servono per attirare lo sguardo da chi è fuori dal paese. Abbiamo scelto una storia legata al brigantaggio, puntando su Collina vecchia affidandoci a ‘Un’idea’. Appuntamento nel parco della Palombara e nella nostra frazione dove si arriverà passeggiando per vecchie strade di campagna”. Lo spettacolo pensato dall’associazione culturale racconterà Battistella di Montevidone con la voce di Doralia Tomassetti.

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