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Marche, niente da fare. L'economia non riparte: calano tutti i distretti. Il calzaturiero perde l'8,8%

11 Novembre 2019

FERMO – La fotografia del centro studi di Intesa San paolo è impietosa: l’export dei Distretti industriali delle Marche nel secondo trimestre dell’anno fa segnare una variazione negativa dell’8,8%, dopo un primo semestre che complessivamente si è chiuso con un calo del -6,1%. Un risultato peggiore rispetto sia al dato nazionale (+3%), sia al solo manifatturiero regionale (+1,7%), che cresce grazie alla cantieristica.

“Le aziende marchigiane non sono immuni dalle tensioni commerciali internazionali, come nel caso emblematico del mercato russo – spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo –. Quel che è certo è che l’export è un asset irrinunciabile per le nostre imprese, per questo il nostro Gruppo è in prima linea nel sostenerle anche su questo fronte”.

È così, se crolla il sistema imprenditoriale, arranca la banca. Meglio quindi supportare: “Nei primi sei mesi del 2019 Intesa Sanpaolo ha erogato alle imprese delle Marche 185 milioni di nuovo credito. Allo scorso aprile, in regione, avevamo aderito al nostro Programma Filiere, che consente appunto alle piccole imprese di ottenere un migliore e più conveniente accesso al credito, 15 aziende capofila con circa 1.800 dipendenti, 350 imprese fornitrici e un giro d’affari complessivo di 1,7 miliardi di euro”.

Ma non basta, almeno questo dicono i numeri. Solo il distretto cartario di Fabriano chiude con +5,8%. Per il resto, andamento negativo per tutti, “a partire dal principale della regione, le Calzature di Fermo (-8,8 la variazione tendenziale), penalizzato dal calo subìto in Russia, Germania e Francia”.

Scendono anche le altre aree distrettuali della moda, come la Pelletteria di Tolentino (-8,5%), la Jeans valley del Montefeltro (-24,4%) e l’Abbigliamento (-13,1%). Secondo trimestre 2019 negativo anche per il Sistema casa, in particolare per le Cucine di Pesaro (-11%) e le Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (-3,1%). In arretramento anche le Macchine utensili e per il legno di Pesaro (-15,1%), e, in maniera molto più lieve, gli Strumenti musicali di Castelfidardo (-0,4%). “Questo è il trend, pur con casi di eccellenza all’interno di ogni settore”, conclude Nocentini.

r.vit.

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