FERMO – “Non possiamo abbassare la guardia, serve la massima attenzione nelle Marche, c’è sempre il pericolo di infiltrazioni di associazioni criminali”. Non usa mezzi giri di parole il procuratore generale della Repubblica della Corte d'appello di Ancona Roberto Rossi. Ma non è questo il vero allarme che lancia il Pg.
“Il controllo del territorio, la sorveglianza messa in atto dalle forze di polizia - sottolinea il Rossi - non consentono fenomeni straordinari di criminalità. La vera emergenza sono i femminicidi per i quali la prevenzione è un più fatto culturale che di forze di polizia”.
Emergenza è la parola che ripete più volte: “C'è qualcosa che non funziona a livello prevenzione e non riusciamo a estirpare la mentalità padronale anche nei giovani”. Spiccano i femminicidi passati da sette a nove nelle statistiche giudiziarie tra 2023 e 2024 (10 nell'anno solare 2024).
“Nonostante un'intensa attività di contrasto di procure e forze dell'ordine- ammette il pg - non riusciamo a invertire la rotta»: in aumento femminicidi, stalking, aggressioni e maltrattamenti. A volte il freno di misure come il divieto di avvicinamento, non funziona e in altre occasioni la vittima non riesce a rendersi conto del grado di pericolosità della persona che ha di fronte”.
In certi casi anche il braccialetto elettronico non ha evitato tragedie. “Non sempre è possibile ricorrere al carcere - ricorda il pg -, c'è un margine di incertezza nell'intervento. Ci sono stati anche casi di sottovalutazione del pericolo ma non è facile capire”. Il trend di questi reati, in ogni caso, è in crescita.
Tornando alla criminalità organizzata, “si infiltra dove sanno che circolano soldi, in particolare negli appalti pubblici, nella gestione rifiuti, nella ricostruzione, nel post alluvione”.