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Marca Fermana, la verità di Bascioni: "Non mi ricandido. Lascio i conti in ordine. Progetti? Volevo una stagione di spettacoli nei 40 comuni"

20 Gennaio 2023

FERMO – Marca Fermana, è il giorno di Ivano Bascioni. “È difficile fare previsioni, soprattutto sul futuro”. Esordisce col sorriso il presidente che chiude il suo mandato triennale. Era il gennaio del 2020 quando è stato eletto. “Tempo un mese e non si poteva più scire di casa. Non esattamente il contesto ideale per un’associazione con finalità turistiche”.

Nonostante tutto, in vista dell’assemblea dei soci che eleggerà il nuovo, o nuova, presidente il 24 gennaio, rivendica il lavoro fatto. E cerca di mettersi alle spalle le critiche, esplose in maniera violenta a fine 2022. Il famoso fuoco amico. “C’è chi mi ha criticato e sollevato polemiche, ma la verità è che la grande maggioranza dei soci sono sempre stati al mio fianco proprio per il lavoro fatto. Quindi sono amareggiato, ma solo per qualcuno. Di fondo nessuno mi ha attaccato personalmente, poi se si deve parlare di migliorare l’associazione, è vero”.

Il 24 gennaio verrà eletto il nuovo presidente

Marca in bus o a Slow Marca, Marca in Bike, Visit Marca e Natur Marca sono i nomi chiave. “Abbiamo portato persone nei paesi con guide professioniste, ogni volta chiamate per lo specifico tour”. Si è puntato sull’ambiente, sui percorsi ciclistici, sulle peculiarità architettoniche dei centri storici.

Numerose le pubblicazioni e i servizi televisivi, oltre alle fiere a cui Bascioni ha preso parte per promuovere il territorio, non il singolo comune, “anche chi non ne fa parte”. È stata implementata l’applicazione, con cui Marca fermana ha portato la realtà aumentata sul territorio. “Ci sarà da lavorare, perché deve essere la prima cosa che scarica un turista appena arriva nel Fermano, visto che offre tutti gli eventi. Questo se c’è la piena collaborazione con i Comuni sarebbe più semplice”. Sono stati fatti anche corsi di turismo nelle scuole superiori.

“Il nuovo presidente – chiosa Bascioni che come vice ha avuto Daniele Gatti dell’Holiday Village – dovrà avere al suo fianco soci che credono nell’associazione”. Lui su qualcosa si critica: “Non sono stato sufficientemente coinvolgente con i Comuni. Dovevo far capire di più l’importanza dell’associazione sovracomunale, che deve essere un collante. Purtroppo i campanilismi non hanno aiutato”.

Nonostante ciò ci sono 33 soci e comprende tre quarti de comuni della provincia. Mont San Pietrangeli, Moresco, Monte Giberto e Porto Sant’Elpidio son i comuni usciti, mentre tre da tempo sono fuori: Lapedona, Rapagnano e Montefortino. “Sono tutti invitati, senza diritto di voto, all’assemblea del 24. Potrebbe essere utile anche per fagli capire il potenziale”.

Certo, se fosse riuscito a mettere a terra il suo programma, i dubbi sarebbero molti di meno. Sono diversi i progetti che avrebbe voluto realizzare. Ma la pandemia… “Il primo è quello della stagione di eventi intercomunale, un cartellone unico da gennaio a dicembre, uno spettacolo per comune che avrebbe permesso di visitare tutto il territorio” con orgoglio racconta Bascioni.

“E poi – prosegue - mi sarebbe piaciuto un punto informativo turistico, anche più di uno, nelle zone chiave del turismo. Ma anche per quello servivano personale e risorse. E c’era il progetto di un film sul territorio, era coperto anche con una parte di sponsor. Poi è arrivata la pandemia”. Infine, una implementazione di Marca in bus, con un vero servizio navetta per i grandi eventi.

Ivano Bascioni

“Dobbiamo mettere da parte i confini territoriali, se no è inutile parlare di reti” ribadisce. Ora che i conti sono in ordine, si può provare a fare di più. “Avevamo 50mila euro di bandi vinti ma difficili da rendicontare, il contributo straordinario dei comuni ci ha permesso di equilibrare i conti con 25mila euro, a fronte di 50mila che sarebbero arrivati” precisa Bascioni. E la Regione? “Il dialogo non è mai mancato, tanto che abbiamo avuto un contributo diretto oltre ai bandi. Un rapporto buono e migliorabile. Il turismo ora è tornato al centro del presidente Acquaroli”.

Chi sarà il suo successore non lo sa proprio: “Spero ci sia un candidato. Non sarò io, mi piacerebbe restasse un presidente espressione del pubblico. Ma se ci fosse un privato con volontà e capacità di unire, ben venga. Non deve pensare di fare business. Quelo che dico a chi vuole provarci è che se ha bisogno mi può chiamare in questi giorni, anche peer un confronto sull’associazione. Ma ancora non l’ha fatto nessuno”.

Di certo chi arriverà troverà seduto di fronte Mario Borroni, storico presidente delle Pro Loco, che è parte di Marca fermana dalla sua nascita: “Resta un unicum, ci si impegna a sfasciarla. Ma resiste. Per noi associazioni è un bel veicolo pubblicitario”. Il 24 si vedrà se tutti ne riconoscono il potenziale.

Raffaele Vitali

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