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Lotte, manifestazioni e gli omicidi di mafia della Battaglia: le fotografie che 'parlano' in mostra al Terminal

14 Agosto 2020

FERMO – Un trio di grandi fotografi per il Terminal Mario Dondero, una seri di foto che parlano, che da sole raccontano gli anni delle lotte, degli omicidi di mafia, dell’impegno sociale. Letizia Battaglia, Mario Lucas, Tano D’Amico, con loro riparte il luogo simbolo dei cinque anni dell’era Trasatti-Calcinaro. “Dopo la mostra su Mario, riparte il ciclo di esposizioni che prevede anche Crocenzi (primavera 2021) e Guidi (da metà ottobre)”.

Una nuova esposizione di livello che rianima l’estate e accompagnerà Fermo fino all’autunno. Immagini forti, il bianco e nero dell’artista accompagnato da sottili cornici che concentrano lo sguardo. Achille Rosselleti è uno dei nomi forti di Sistema Museo: “Abbiamo fatto ripartire tutte le strutture e oggi con il Terminal confermiamo la volontà di far vivere questo spazio con fotografie d’autore”. Luigi

La maggior parte delle immagini arrivano dall’Archivio della Resistenza. Luigi Petruzzellis è chi ha permesso tutto questo insieme a Pacifico D’Ercoli. “Una mostra frutto di una proposta di Pacifico che è stata colta al volo. A curarla gli archivi della Resistenza di Fosdinovo”. Ma chi sono i tre protagonisti? A spiegarlo è proprio Pacifico D’Ercoli, anima della Fototeca Provinciale.

“Qui si produce cultura. Una mostra nata, in realtà, nel 2005, come inizio delle esposizioni dedicate al reportage. Partimmo con Lucas, poi la Battaglia e infine D’amico. In tre anni abbiamo raccontato il mondo con i loro occhi. Hanno aperto il nostro percorso, che dura da 18 edizioni. E oggi questa mostra, frutto di rapporti che siamo riusciti a costruire noi e Fermo. Lo spirito di questi fotografi e i rapporti creati sono la perfetta continuità del mondo di Dondero”.

Tre fotografi che vivono la strada diversamente: la tragicità di Letizia Battaglia, con gli assassini di mafia dove lei arrivava in Vespa prima ancora della Polizia; le periferie milanesi di Uliano Lucas e gli scatti del ’68, con una originale narrazione condivisa con i giovanissimi poliziotti arrivati dal sud a Milano; le foto ‘politiche’ di Tano D’Amico, che sapeva catturare l’amore che può essere prodotto sulla strada anche durante una manifestazione.

Nel catalogo, Smargiassi racconta che “la strada può essere vissuta in tantissimi modi”. Bene, aggiunge D’Ercoli, “D’Amico lo fa alla Mario Dondero, raccontando pezzi di storia italiana, in particolare il movimento del ’77, ma anche attimi di dolcezza”. Esposte ci sono 60 immagini, venti per ogni autore, e tre interviste video, con sottotitoli in inglese, che raccontano il loro mondo. La mostra è visitabile dalle 15 alle 19, fino al 23 agosto chiude alle 24. Quattro euro l’ingresso, otto euro il biglietto cumulativo che apre le porte dei vari musei di Fermo.

“La nostra città si sa offrire in tanti modi grazie anche a una realtà come la Fototeca. Abbiamo una città sotto assedio, positivo, di turisti. Sono anni che non vedevamo tante persone, questo è un nuovo tassello che diamo” conclude Paolo Calcinaro.

r.vit.

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