SERVIGLIANO - Andrea Giorgis ha fatto il suo dovere, ha vinto il collegio uninominale Piemonte 1. Questo risultato, che potrebbe sembrare ininfluente, era invece il punto chiave della strategia che il segretario Enrico Letta aveva pianificato per confermare il senatore Francesco Verducci in Parlamento. E così sarà.
Servivano tre condizioni perché Verducci venisse eletto, le aveva spiegate bene in un caldo pomerigigo d’agosto alla chiusura delle liste elettorali: la prima era che Giorgis vincesse il collegio, la seconda che Beatrice Lorenzin entrasse in Veneto, liberando così la casella numero tre, Verducci è al quarto posto. E infine, ed è la condizione futura, che l’onorevole Rossomando si dimetta dopo che verrà nominata dal Partito Democratico al Csm. E questo avverrà nel giro di un mese.
Quindi, prima di Natale il serviglianese Verducci riprenderà il suo scranno e continuerà, come nel 2008, a essere l’unico rappresentante del Fermano. Solo nell’ultimo anno era stato affiancato, ma da deputato, da Mauro Lucentini. A cui non è riuscito invece il bis a causa del crollo elettorale della Lega, cosa che nelle Marche ha permesso al Movimento 5 Stelle di confermare l’avvocato Cataldi al posto del veregrense.
Per Verducci un importante riconoscimento personale, che conferma il suo peso a livello nazionale in un partito che da domani dovrà ridisegnare il suo futuro, cominciando da una segreteria forte e autorevole. Anche nelle Marche, dove non è stato voluto e dove lui ora rientra dalla porta principale e inciderà sul congresso in arrivo dove lo scontro interno sarà durissimo. Anzi, c’è anche la possibilità che non debba aspettare, perché il suo collegio è andato così bene che potrebbero uscire due senatori del Pd. Ma questo lo si saprà solo al termine id una serie di complessi calcoli dovuti a una pessima legge elettorale.
E la conferma è arrivata alle 2030: Verducci è senatore, senza attesa.
@raffaelevitali
