FERMO – Nadia Storti, direttrice generale dell’Asur Marche, è pronta a portare la sua agenda e le sue penne sulla scrivania della direzione dell’Asur 4. È questa la decisione presa dopo un confronto tra i vertici della regione Marche, la stessa Storti e Licio Livini, che si è dimesso nella sorpresa generale ieri mattina.
Non ci sarà un ripensamento e tantomeno una richiesta di ritirare le dimissioni da parte di Francesco Acquaroli e Filippo Saltamartini. Entrato in servizio come direttore generale il primo agosto del 2015, Livini torna così al suo posto di direttore di distretto, oggi coperto pro tempore dal dottor Scialè.
Per la Storti un nuovo interregno, dopo quello in cui ha gestito Macerata. Non un compito semplice, considerando che guida l’intero sistema sanitario regionale. Ma la Storti conosce bene questo territorio, visto che era già in carica durante l’amministrazione Ceriscioli e ha seguito, passo passo, lo sviluppo del cantiere del nuovo ospedale e di quello di Amandola, oltre ad aver propiziato le prime reti tra l’Asur 4 e la 3, oltre ad aver ‘battezzato’ gli accordi tra gli Ospedali Riuniti e lo stesso Murri.
La scelta di puntare sulla dirigente è da parte di Saltamartini e Acquaroli anche un segno di vicinanza a questo territorio che non si può certo permettere una vacatio in una fase così complicata. Poi, nei tempi e modi necessari, verrà selezionato il nuovo direttore generale. Con l’auspicio, questo sì bipartisan, che provenga dal territorio. Oggi ci si attendeva una nota ufficiale da parte dell’assemblea dei sindaci guidata da Paolo Calcinaro, ma il primo cittadino del capoluogo non ha trovato la risposta che forse si attendeva. Diversi amministratori, infatti, non avrebbero firmato la lettera che chiedeva alla Regione di respingere le dimissioni
E così, nessuna azione ufficiale, solo telefonate e pressioni di singoli amministratori che non hanno né spinto Livini a cambiare idea, neppure per due mesi, né tantomeno la Regione a rivedere un percorso che era scritto, visto che i direttori generali, prorogati prima della fine della precedente legislatura, sono espressione diretta del governo politico.
Raffaele Vitali
