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L'Ipsia adotta le Pigotte: le studentesse del biennio Made in Italy realizzeranno le bambole per l'Unicef. Vita: cresce la rete della solidarietà

21 Dicembre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO - L’Ipsia al fianco delle Pigotte dell’Unicef. “Un progetto che porta valori utili allo sviluppo dei cittadini, presenti e futuri, educando al volontariato e al bello che c’è dentro ogni persona”. Dalla scuola del fare un messaggio in favore del sentire. Questo l’obiettivo che si è data la dirigente Bernardini.

Dietro a tutto, ovviamente, c’è l’infermabile Marina Vita, presidente comitato provinciale Unicef di Fermo. “La Pigotta è nata nel 1988, con una volontaria Unicef che inizia a fare bambole di pezza per gioco. E fa partire una raccolta fondi. Il successo è stato grande, dopo 10 anni l’Unicef le fa diventare il simbolo della Fondazione” spiega la Vita.

Sono milioni le bambole prodotte e 28 i milioni di euro raccolti. Con cui sono stati salvati bambini nel mondo. “Quest’anno con quanto raccolto a Natale useremo il ricavato per combattere la malnutrizione infantile nel mondo, che è peggiorata dopo anni di sviluppo”.

A livello locale, il comitato nato nel 2018 con Daniela Alessandrini si è strutturato. “Abbiamo una base sopra la Fracassetti. Ci serve una rete stabile di soggetti che ci aiutino nella produzione. Abbiamo pittrici che disegnano i volti, sarte che fanno abiti, alcune associazioni che imbottiscono le sagome, chi si occupa dei capelli. Una catena di montaggio della solidarietà” prosegue la presidente.

Stabile è la collaborazione con l’Auser di Porto San Giorgio, che garantisce 30 Pigotte l’anno. Ma servono mani giovani che realizzino le bambole di pezza diventate simbolo di valori universali.

Molti sono i comuni che adottano una Pigotta per ogni bambino nato, che viene poi consegnata a ogni famiglia il giorno dell’iscrizione all’anagrafe. A oggi sono 14 i Comuni che hanno aderito e continuano a rinnovare l’accordo. Montegiorgio ne ha prese 50 nel 2021 e altrettanto anche quest’anno. 

E ora l’accordo più importante, perché guarda al futuro, con l’Ipsia e la sua sezione moda. “Siamo certi che potrebbero essere un aiuto, qui c’è la creatività. Ogni Pigotta è diversa. Il Covid ha stoppato l’incontro. Ma un’amica docente ha reso possibile incontrare prima la professoressa Giovanna Fanci, poi la dirigente Anna Maria Bernardini. E ora si parte con il Biennio”. L’Unicef fornirà il materiale e le ragazze realizzeranno le bambole.

La professoressa Fanci è entusiasta: “Dal 2019 è tornata l’educazione civica nel curriculum scolastico, con tanto di valutazione. nel migliore dei casi prevede anche la realizzazione di un prodotto che concretizzi principi e valori. Nella Pigotta abbiamo visto la solidarietà, il valore del dono e con tante famiglie in crisi e vicine alla povertà stimoliamo nei ragazzi il valore dell’aiuto reciproco”. 

Il progetto prevede un’attività multidisciplinare e coinvolgerà le classi dell’indirizzo Made in Italy (che include Moda e Benessere fino al Calzaturiero negli ultimi due anni). “Un progetto interdisciplinare tra classi e differenti corsi che va a favorire il saper fare con valori chiari. Si creerà un vero team. Noi collaboriamo da tempo con Sorbatti e Fendi, loro ci forniscono gli scarti di produzione. Abbiamo una grande ricchezza di materiali che può sollecitare la creatività dei ragazzi. E li useremo anche per le Pigotte, favorendo il riuso. Che è un must della Pigotta”.

A gennaio partirà il progetto. “E in occasione della sfilata in piazza del Popolo, che torna finalmente dopo la pandemia, ogni ragazza sfilerà con una Pigotta”.

Sono 40 gli studenti coinvolti e saranno un centinaio le Pigotte che l’Unicef potrà poi vendere facendo felice una famiglia e aiutandone tante altre nel mondo. “Un progetto meraviglioso, Le doteremo anche di pelle e merletto, visto il legame con Offida oltre che con le griffe. Le ragazze impareranno a creare e a replicare, visto che ogni studentessa realizzerà più Pigotte” conclude la Bernardini.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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