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L'Europa scopre i Sibillini. Cinque sindaci protagonisti a Bruxelles: "E' solo l'inizio, d'ora in poi si progetta insieme"

27 Ottobre 2023

AMANDOLA – Sibillini - Bruxelles andata e ritorno. Una missione da far fruttare quella che hanno vissuto cinque sindaci di altrettanti comuni che si muovono alle pendici della splendida catena montuosa. Amandola, Rotella, Montedinove, Monte San Martino e Smerillo.

“Una grande esperienza, arricchente. Oltre a risvolti politici di promozione territoriale, lo è stata dal lato umano. Ci ha posto a confronto con una realtà, quella dell’Union Europea che sembra distante e che invece è fondamentale” sottolinea Giovanni Borraccini, sindaco di Rotella.

Cinque piccoli comuni protagonisti dentro e fuori dal Parlamento Europeo grazie al progetto che gli ha permesso di arrivare primi nel bando dell’Atim, il braccio armato del turismo della regione Marche.

Atterrati a Bruxelles, hanno vissuto due giornate intense. “Abbiamo incontrato – aggiunge Emanuele Luciani di Galee Sibilline, partner logistico e operativo insieme con Wega del progetto – il presidente della Commissione affari costituzionali dell’Europarlamento Salvatore De Meo, gli onorevoli Fabio Massimo Castaldo e Beatrice Covassi, oltre ad altri stranieri”.

In queta azione politica, fondamentale il ruolo di Antonella Passarani, responsabile dell’Ufficio Europa della regione Marche a Bruxelles. Ad arricchire ancora di più la missione, che ha avuto nei prodotti tipici i principali protagonisti, la presenza dell’ambasciatrice italiana a Bruxelles.

Il tutto è servito anche per comprendere cosa in Europa si conosce dei Sibillini: “Siamo un puntino nella cartina. Il nostro lavoro è stato quello di rimarcare che c’è un territorio, con grandi valori storici, culturali e paesaggistici. E con grandi prodotti. Una realtà che si è messa insieme, comuni che fanno squadra e vogliono lavorare insieme peer unire un territorio. Vogliamo guardare insieme alla progettazione comune per uscire da quell’isolamento che ci ha segnato. Questo comporta – riprende Marinangeli - una maggiore presenza di questa zona e dei comuni, attraverso la Regione e grazie alla disponibilità della dottoressa Passarani, a Bruxelles, per farci conoscere dove si faranno le leggi e le normative anche turistiche. Ora, siamo noi a dover essere presenti”.

Il futuro? Tutti i sindaci ci credono: “Studieremo i novi bandi, la programmazione europea e quella regionale e delle aree interne, oltre al potenziale della macro regione Adriatico Ionica che ha in Putzu e Sabatini due marchigiani ai vertici. C’è più di un miliardo sul tavolo, se saremo bravi questa missione sarà solo l’inizio, perché solo muovendoci in maniera compatta possiamo raggiungere risultati a livello europeo”.

Il progetto dell’Atim, con i complimenti del direttore Bruschini, è l’incipit peer questi cinque communi. “Possiamo crescere, le nostre porte sono aperte. Non per niente siamo partiti dal Bando Borghi, che aveva visto tre amministrazioni unirsi. Siccome è andata bene, c’è stato un primo ampliamento della rete” raccontano i sindaci Marinangeli, Del Duca e Borraccini.

Tartufo, marroncino e mela rosa sono stati i perni della missione, a cui ha preso parte anche Pierpaolo Settembri, funzionario amandolese della Dg Move della commissione Europea. “Prodotti che uniscono tutti i territori. Non ci sono invidie o gelosie. I prodotti sono l’oro che deve bloccare lo spopolamento, recuperando il territorio che è omogeneo e ricco, dobbiamo riportarlo in equilibrio. Servono investimenti infrastrutturali, scuole aggregate obbligatorie. Basta con la lotta tra comuni, servono amministratori intelligenti che sanno guardare da qui a dieci anni” aggiunge Del Duca.

Sono tutti consapevoli che quella foto dentro il Parlamento Europeo, dopo quelal nelal sede della Stampa Estera a Roma, è il primo passo per qualcosa di più grande. “Ci hanno conosciuto e già hanno detto che verranno tra i Sibillini a vedere quello che abbiamo raccontato e fatto provare. Co-progettazione e co-programmazione è la strada da percorre e lo faremo coinvolgendo anche i privati, perché questa è la strada che l’Europa ci ha spiegato di percorrere”.

r.vit.

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