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Le mani di Castelli sul futuro della Regione: "Ecco il bilancio della rinascita". Fondi per le imprese e 500milioni di investimenti

3 Gennaio 2022

FERMO – Il primo vero Bilancio di Guido Castelli è realtà. La Regione Marche si è data la base con cui costruire il prossimo anno, e non solo, dal punto di vista politico.

“Noi vogliamo ricostruire le Marche. Fondamentale è l’efficienza che dobbiamo generare nell’ambito della macchina organizzativa, perché la vera sfida che deve essere colta dalla Regione è quella della riorganizzazione. Le risorse ci sono, vanno utilizzate al meglio e velocemente”.

Riorganizzazione completata proprio pochi giorni fa con la nomina di tutte le figure apicali, dai dirigenti ai capi settore. “C’è necessità di trasferire, con la massima rapidità, tutte le risorse che ci vengono assegnate e che riusciamo a ottenere dalla fiscalità ordinaria, in maniera tale che possano, subito, essere immesse nel tessuto produttivo e sociale delle Marche” prosegue Castelli presentando il piano triennale.

 “Il Covid ha cambiato, in modo profondo e vasto, il mondo in cui viviamo. E inesorabilmente ha mutato anche la gestione finanziaria. Nel caso delle Marche, nel 2020 le spese aggiuntive erano state pari a 191 milioni di euro, di cui solo 102,5 ristorati dallo Stato. Nel 2021 il sovra-costo calcolato dalla Regione è di circa 146 milioni, ma, al momento, solo 48 sono stati coperti dallo Stato. Questo significa che il sistema regionale ha dovuto far fronte a tali extra costi con risorse interne”.

Da qui la richiesta nazionale di 2,2miliardi di ristori alle regioni. “Aggiungiamo le minori entrate tributarie

 a causa della pandemia, la contrazione del PIL (che nelle Marche però è in forte crescita, ndr) e dei consumi. Eppure, il nostro bilancio di previsione assicura importanti stanziamenti e dà risposte alle esigenze di intervento regionale nei settori dell’economia, delle politiche del lavoro, delle politiche sociali, dei trasporti, dell’ambiente e della tutela del territorio e della sanità, che consentiranno, nel prossimo triennio, di avviare e consolidare la realizzazione degli interventi di sviluppo”.

Scendendo negli aspetti più tecnici, il bilancio di previsione 2022-2024 prevede i stanziamenti complessivi di entrata, al netto delle partite di giro e dell’applicazione dell’avanzo, pari a 4,955 miliardi nel 2022, 4,352 miliardi nel 2023, 4,152 miliardi nel 2024. “Non aumenta la pressione fiscale e confermiamo tutte le agevolazioni e le esenzioni fiscali esistenti a oggi”.

Alcune azioni l’assessore le snocciola. Nel bilancio sono previsti, per lo sviluppo economico e competitività, 99 milioni nel 2022, 87 milioni nel 2023, 72 milioni nel 2024; per il turismo 22 milioni nel 2022, 15 milioni nel 2023, 9 milioni nel 2024; per l’agricoltura, le politiche agroalimentari e la pesca: 55 milioni nel 2022, 54 milioni nel 2023, 34 milioni nel 2024; per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali: 16 milioni nel 2022, 8 milioni nel 2023, 15 milioni nel 2024. Le politiche giovanili, sport e tempo libero disporranno di 6 milioni nel 2022, 8 milioni nel 2023, 3 milioni nel 2024, mentre il comparto dei diritti sociali, delle politiche sociali e la famiglia di 33 milioni nel 2022, 27 milioni nel 2023, 9 milioni nel 2024.

“Non con pochi sforzi abbiamo stanziato 500milioni per investimenti nei campi di edilizia sanitaria, infrastrutture, tutela delle acque, difesa della costa, dissesto idrogeologico. Ma c’è anche un aspetto fondamentale come il dopo di noi e la disabilità. Tra poco arriverà un bando per la patrimonializzazione delle imprese e, più in generale, tutta una serie di misure che tenderanno a salvaguardare le imprese marchigiane dai rischi connessi alla fine delle salvaguardie che, sul piano del credito, erano state introdotte dallo Stato nazionale a tutela delle esposizioni bancarie”.

Tanto, ma no abbastanza per Maurizio Mangialardi, capogruppo del Pd in regione: “L'aspetto più grave e inaccettabile – spiega Mangialardi – è che la destra non ha respinto solo gli emendamenti "di parte", come avrebbe potuto essere anche legittimo, ma anche quelli riguardanti temi su cui nel corso degli ultimi mesi l'intero consiglio regionale aveva impegnato la giunta a individuare risorse con mozioni votate all'unanimità e che invece non sono state previste dal bilancio approvato. Temi peraltro di rilevante importanza sociale come il finanziamento del sostegno psicologico nelle scuole, delle cure palliative e degli interventi per la salute mentale.

Aver tradito gli impegni presi in aula, vanificando il faticoso e dispendioso lavoro svolto in decine e decine di sedute consiliari, certifica di fatto che i consiglieri di maggioranza, palesemente impreparati su ogni argomento e privati di ogni autonomia decisionale, sono stati ridotti a obbedienti marionette del presidente Acquaroli e della sua giunta".

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