FERMO – Fuori le bancarelle del mercatino, dentro le parole di Marco Cappato. Fuori il relax e la bellezza di Fermo, dentro la riflessione e la lotta per i diritti civili. Un giovedì da ricordare per il capoluogo, anche grazie a Marco Cappato, leader dell’associazione Luca Coscioni, impegnata nella raccolta firme un referendum a favore dell’eutanasia legale.
“Tante le nostre battaglie che da anni portiamo avanti. Dalla prima proposta di legge sull’eutanasia firmata dall’ex ministro Loris Fortuna (padre della legge sul divorzio) nel lontano 1984, alla vicenda del 2001 di Welby che riaccese il dibattito sulla questione, per giungere a quella di Eluana Englaro nel 2009. Tanti anni in cui il Parlamento o si voltava dall’altra parte per non guardare o tentava di legiferare mediante decreto legge” ha spiegato Cappato.
Dopo altri anni di silenzio della politica, nel 2013, a seguito di una campagna di raccolta firme portata avanti da diverse associazioni, tra cui la Luca Coscioni, veniva depositata in Parlamento una proposta di legge popolare per rendere lecita l’eutanasia in presenza di determinate condizioni.
“Purtroppo – ribadisce il tesoriere dell’associazione – questa legge non è stata mai calendarizzata dalla Camera dei Deputati, però nel frattempo si è riusciti tramite l’intergruppo parlamentare a discutere sul testamento biologico”. Un passo avanti che ha riconosciuto il diritto a interrompere terapie vitali e a esprimere indicazioni vincolanti con la Dichiarazione anticipata di trattamento (Dat)”.
Ma questo ha di nuovo bloccato l’iter parlamentare, nonostante la Corte costituzionale fin dal 2009 abbia detto che sia necessario legiferare sull’eutanasia. Da qui la raccolta firme: “In 2 mesi sono state apposte 750.000 firme sulle 500.000 necessarie e ora l’obiettivo è un milione entro la fine di settembre”. Ulteriori info su https://referendum.eutanasialegale.it
