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L'autunno dei servizi sociali. Giampieri: "C'è una città sommersa che non si conosce, famiglie a rischio povertà"

10 Settembre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Assessore Mirco Giampieri, cosa significa gestire i servizi sociali per il Comune di Fermo?

“Che abbiamo un bilancio di 10-11 milioni di euro all’anno da utilizzare tra risorse comunali, bandi e contributi”.

Gli uffici sono in grado?

“Ho uno staff che parte dal dirigente Della Casa fino al front office di alto livello. Qui si lavora in modo orizzontale, siamo tutti collaboratori con obiettivi da raggiungere. Il personale per ora è sufficiente, ma questo perché chi ci lavora non si tira indietro. Un team di 15 persone attive h24 a cui si aggiungono altre assistenti sociali che seguono i minori. E poi c’è l’Ambito”.

Giampieri, apriamo il vaso dei servizi sociali. Come stanno?

“Dopo la pandemia pensavamo di respirare un po’. Ma oggi, a differenza del periodo Covid dove i ristori sono stati tanti, siamo in difficoltà. il disagio è enorme per quanto riguarda le utenze, e sappiamo che l’inverno su questo sarà davvero problematico.  E poi c’è lo sblocco degli sfratti”.

Diversi casi?

“Purtroppo sì. Noi sappiamo bene l’importanza della casa, perché spesso ci sono dei minori dietro le famiglie. In attesa che esca la graduatoria delle case popolari, entro due mesi, stiamo aiutando le famiglie sulle caparre. Trovano le abitazioni, noi collaboriamo. Ma non possiamo pagare le mensilità”.

Come decidete chi aiutare?

“C’è uno staff di assistenti sociali molto professionale. L’equipe si muove dal front office ai colloqui che certificano le necessità, partendo da redditi Isee di 6-8 mila euro. Ma oggi in difficoltà ci sono quelli con meno di 15mila euro. Si sta abbassando la soglia di povertà. In totale sono circa 300 le famiglie che seguiamo, ma temiamo che ci sia un aumento”.

Il fondo straordinario del Comune è ricco?

“A luglio lo abbiamo aumentato di 23mila euro. A settembre ne aggiungeremo altri 10mila. In contributi per utenze, canoni d’affitto, caparre abbiamo speso più di 70mila euro, periodo gennaio-luglio. Ancora non abbiamo dovuto usare il fondo straordinario, ma sappiamo che servirà. Per fortuna in questo ho un sindaco molto sensibile”.

Assessore, gli aiuti alimentari proseguono?

“Ci sono numerose famiglie che ne usufruiscono. Noi carichiamo la tessera sanitaria, che diventa un bancomat che viene usata negli esercenti che hanno aderito all’iniziativa. Possono comprare cibo o medicinali, comunque generi di prima necessità. Fino ad agosto abbiamo usato 27mila euro, parliamo di oltre 200 famiglie”.

Cosa la preoccupa di più guardando ai prossimi mesi?

“Metano ed energia elettrica che andranno a impattare anche su fasce oggi non seguite. E mi preoccupa l’assenza di ristori da parte dello Stato. Purtroppo il nostro è un lavoro a fari spenti, non possiamo passare ogni giorno a pubblicare foto delle famiglie che aiutiamo. Qui si lavora con le persone. Per fortuna ci sono cittadini sensibili e imprenditori che hanno deciso di aiutare persone in silenzio. Imprenditori che acquistano e magari passano direttamente al Ponte, oppure versamenti al conto del Comune”.

Chi chiede aiuto?

“Le famiglie italiane sono in crescita. L’anziano che prende 600 euro, magari ha un aiuto con il reddito di cittadinanza, ma paga 400 euro di affitto e oggi non ce la fa. C’è un mondo sommerso, una città sotto la città che molti non conoscono”:

Con le parrocchie c’è collaborazione?

“Molte persone per dignità o perché pensano che se vanno ai servizi sociali perdono i figli, preferiscono andare nelle parrocchie. Per questo da due anni diamo un contributo diretto. Spero che tutti capiscano che le difficoltà economiche non sono un motivo per togliere i bambini a una famiglia”.

Il Ponte teme l’autunno, lei?

“Sappiamo che gli spazi cominciano a essere limitati, ma è anche un luogo strategico. Tutti ci arrivano, ma resta un poco isolato. Ed è uno degli aspetti chiave per le persone, che non sempre vogliono mostrare la loro difficoltà. Come Comune abbiamo rinnovato la convenzione aumentando il contributo a 21mila euro, contro i 18mila soliti”.

Quali sono le emergenze?

“Un esempio viene dalla guerra tra Russia e Ucraina. Prima del conflitto, erano 197 i residenti ucraini a Fermo. Poi sono iniziati i ricongiungimenti familiari, poi in tanti hanno bussato al Ponte. La prefettura ha permesso di ospitarne molti nei campeggi e negli appartamenti ex Sprar. Sono oltre 900 ormai in tutta la provincia, ma sono anche persone che non vogliono altro che tornare in patria”.

Visto da lei, il reddito di cittadinanza come va?

“È un aiuto enorme per i Comuni, perché altrimenti molti di chi ne usufruiscono sarebbero arrivati in comune, non va dimenticato che parte del reddito serve per affitti e utenze. Ma se fosse gestito direttamente dalle imprese, magari le assunzioni sarebbero state più facili, togliendo molti dei costi che frenano le imprese”.

Lei crede sempre nei tirocini sociali?

“Siamo partiti quattro anni fa con risorse avanzate a novembre, poi sono arrivati i fondi dell’Ambito che permettono una programmazione effettiva. Le ore non sono molte, l’importo non è alto, ma permette a chi ne usufruisce di entrare poi, grazie all’ufficio per l’impiego e al grande lavoro di Monica Giorgi, in una rete di esercenti e ditte. Mettersi in luce durante il tirocinio aiuta poi a entrare, come Ambito sono oltre 200 i tirocini nei vari comuni”.

Assessore, il futuro la spaventa?

“Gennaio sarà il mese più duro. Il problema è che sarà così per tutti i comuni d’Italia, per questo penso che i ristori arriveranno. Dei provvedimenti devono esserci. I cittadini vengono qui, non vanno in parlamento. Lì se non ci aiutano andremo noi”.

Ma il comune è pronto a fare scelte difficili, tipo tagliare il natale?

“Non bisogna mai dimenticare che la città ha più sfaccettature. Serve tutto e ha bisogno di tutto. A oggi non c’è bisogno di bloccare la città, lavoriamo per avere sempre le risorse necessarie. Non è questo il momento per scelte drastiche. Bisogna dare luoghi di gioia al territorio e Fermo durante il Natale è ormai il riferimento per tutta la regione”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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