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L'autobus diventa palco, il capolinea luogo di dialogo e ascolto: The Terminal è la nuova casa degli adolescenti

23 Aprile 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Dentro quel pullman non c’è solo il musicista Julian Corradini che per la prima volta trasforma un mezzo destinato al trasporto pubblico della Steat in un palcoscenico. Dietro quell’esibizione che ha emozionato politici, educatori, ragazzi, c’è un progetto ampio, strutturato, interessante e funzionale: The Terminal, con il suo piccolo ufficio vicino alal biglietteria della Steat.

Il nome richiama il famoso film con Tom Hanks, ma qui si ottiene il risultato contrario, perché i giovani, il progetto si rivolge agli adolescenti, li vuole fuori, all’aperto, felici e soprattutto integrati. Una sfida che parte dal luogo di arrivo dei pullman che ogni mattina portano a scuola ragazzi da ogni angolo della provincia.

O dovrebbe, visto che c’è chi una volta sceso preferisce andare a fare una passeggiata, fermarsi a bere qualcosa con gli amici, magari fumarsi una sigaretta o peggio. The Terminal pensa a loro, a chi inciampa nel suo cammino ma non vuole cadere.

“Noi – racconta Chiara Attorre, una delle educatrici del progetto – siamo lì, pronti ad ascoltare. Una presenza non invasiva, ma sicura. Operatori capaci che si alternano, che offrono un angolo di dialogo a chi non saprebbe dove andare. The Terminal funziona infatti molto bene la mattina”. Il sistema sta funzionando. Il concerto, bissato la sera in piazza del Popolo, di Corradini, con la sua straordinaria band, è stata la chicca dopo mesi di lavoro in silenzio.

“L’adolescente ha un problema sopra tutti: si annoia. Noi – aggiunge Riccardo Solini, ai vertici della comunità di Capodarco – vogliamo essere una alternativa. Qui ci si incontra, conosce, si incrociano pensieri. E lo si fa con Chiara, Michele, Raffaela, Paolo, Erika, educatori, psicologi, esperti che ci mettono la faccia e l’impegno”.

Giorno dopo giorno la squadra si è anche allargata, perché dalla barista ai dipendenti della Fifa che monitorano la ‘stazione centrale’ di Fermo, tutti sanno mettere la buona parola per far sì che il giovane che a scuola proprio non ci vuole andare, trovi in quel piccolo spazio all’interno del terminal, e nei tavolini davanti, un luogo sicuro.

“Ci sono ragazzi che dopo un paio di chiacchierate sono tornati con i genitori, volevano aprirsi a un vero confronto familiare, cercavano una mediazione. Ma qui non si fa terapia, sia chiaro, qui si offre un luogo in cui il ragazzo si avvicina. Non siamo noi ad andarli a prendere, noi siamo quelli che sono preparati per accoglierli. Qui un ragazzo se ne va quando vuole, la porta scorrevole del Terminal Dondero ne è l’emblema, si apre e si chiude senza costrizioni”.

Alcuni ragazzi hanno ripreso ad andare a scuola, altri hanno cominciato a frequentare the Tube, l’altro progetto di aiuto allo studio e di socializzazione partito da alcuni anni, altri puntano sui campi scuola. Il servizio promosso insieme con Comune e Ambito XIX, che ha fatto nascere anche una web radio, ha anche riqualificato socialmente una struttura su cui le istituzioni hanno investito.

“Per noi è fondamentale essere parte del progetto. I giovani – precisano il direttore della Steat Pollicelli e il presidente Alessandrini – sono i nostri primi clienti. Fare qualcosa per farli stare bene ci interessa. Questo pullman che è diventato un palcoscenico, è la prima volta in Italia, è pronto ad ospitare altri eventi, anche fuori da Fermo. La musica e i trasporti sono i compagni di viaggio dei ragazzi, noi ci saremo”.

Questa è l’ambizione di Alessandro Ranieri, direttore dell’Ambito, portare il pullman nei paesi della provincia: “Il concerto sarà l’evento, ma abbineremo questo ad alcune ore prima con gli educatori che gireranno per i paesi. L’ascolto non deve avere confini. Il terminal ci permette di intercettare ragazzi di ogni angolo, l’ideale sarebbe portare il servizio direttamente vicino a casa”.

Fare qualcosa per i giovani è una delle sfide per l’amministrazione Calcinaro: “Il Terminal deve essere il contenitore che sa agganciare i ragazzi. Non solo quelli problematici, perché vogliamo che diventi un riferimento per tutti. Le problematiche a Fermo ci sono, non basta il controllo delle forze dell’ordine. Noi dobbiamo dare posti sicuri, un luogo come questo che sembra nato per eventi è fondamentale. Lavoreremo per fare del terminal sempre più un posto da vivere non solo la mattina per i pullman che vanno a scuola” conclude l’assessore Alberto Scarfini che condivide questo piano con il sindaco Calcinaro.

@raffaelevitali

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