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Laurea, voto e subito in corsia: al lavoro sette nuovi infermieri. "Non dimenticate le case di riposo"

29 Aprile 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – Sette nuovi infermieri pronti per il mercato affamato della sanità.  Per loro, neo laureati, un video messaggio del rettore Gian Luca Gregori, che non ha ancora il dono dell’ubiquità e così mentre vengono proclamati i neo infermieri a lui spetta inaugurare l’anno accademico dell’Università Politecnica delle Marche.

“Insieme alla città pensiamo al futuro del territorio. Sapere di avere al nostro fianco figure come il prefetto, l’arcivescovo e il presidente della Fondazione ci dà forza. Poi c’è lo staff, guidato dal tandem Santarelli – Macarri” sottolinea il rettore che è sicuro: “Il futuro dei neo infermieri sarà roseo. Una figura richiesta e fondamentale. Onorerete la maglietta della Politecnica con la vostra attività”.

L’ennesima sessione di laurea in digitale, non c’è alternativa per ora: “Si parla di digitalizzazione, di carenza di medicina territoriale e domiciliare, ma questo in realtà significa che ognuno di noi dovrà impegnarsi ancora di più. Ben venga la digitalizzazione, ma non si cura un paziente con una mail. Il face to face resta fondamentale, non possiamo delegare tutto a strumenti telematici, ricordatevelo sempre” esordisce il presidente del corso di laurea, Giampiero Macarri, che fa anche le veci dell'Asur, visto che per la prima volta dopo anni non c'è più il direttore dell'Asur 4 Licio Livini, che si è dimesso, e non si è presentata, per impegni, la reggente Nadia Storiti.

Incassa la forza lavoro il sindaco Paolo Calcinaro: “Al centro vaccini, in questi giorni, ho incontrato molti vostri colleghi. C’è bisogno di voi, lo hanno ammesso subito anche loro. La vostra figura splende più che mai all’interno della collettività. Sono certo avete già il contratto in tasca”.

E poi la notizia: “Con il rettore stiamo lavorando per ottenere il corso Magistrale di infermieristica entro un paio d’anni. Un corso dovuto per questo territorio di Marche Sud, ma anche per farvi tornare a Fermo e soprattutto per il nostro ospedale che potrebbe contare su una Magistrale che forma, riempie la città e supporta il nosocomio”.

Risultati di alto livello, con discussioni interessanti, ma nessuno 110: “Questa è una facoltà a misura d’uomo, un valore aggiunto. Sapere che si amplierà è molto importante. Personalità e figure come voi che hanno fatto una scelta di vita, quella di servire, sono un esempio” aggiunge il prefetto Vincenza Filippi che non è voluta mancare.

Al suo fianco l’arcivescovo Rocco Pennacchio, che parte da una domanda: meglio avere un buon infermiere o un infermiere buono? “Certo, il doppio buono sarebbe perfetto. Meglio un dottor House o un infermiere che per non dirmi la verità mi abbandona ma è stato accogliente o complessivo?" aggiunge. “La questione si scioglie nelle motivazioni interiori. Voi sarete chiamati a chiedervi ‘il perché lo sto facendo?’ ma la risposta ce l’avete dentro. Spero che scegliate anche le case di riposo, luoghi in cui si mette a prova anche la capacità di resistenza di voi operatori. Lo stress per la professione è maggiore seguendo le stesse persone, ma l’arricchimento è enorme. Non dimenticatelo”.

A dare il benvenuto ai neo dottori ci sono anche Renato Rocchi, responsabile delle Professioni sanitarie dell’Asur 4, e il presidente dell’Ordine: “Benvenuti in un mondo che conoscete benissimo. Da una grande crisi si esce generalmente con qualche buon risultato, purtroppo stiamo perdendo l’occasione di rivedere in maniera sistematica un’organizzazione come quella sanitaria. A voi – ribadisce Rocchi - nuovi colleghi vi raccomando gli anziani, i malati a fine vita, i malati che sono gli ultimi di questa terra”.

Beltrami, come presidente dell’ordine degli Infermieri guarda al domani: “Grazie alla Politecnica per formare nuovi colleghi. Entrate in una famiglia numerosa e ricca di competenze. Vi do dei consigli: non smettete mai di formarvi, acquisite nuove competenze; imparate bene il codice deontologico; studiate le normative che vi faranno lavorare al meglio. C’è poi il lato umanistico: stabilite buoni rapporti anche con i colleghi, il paziente è l’obiettivo, il lvoro di gruppo è determinante”.

In chiusura il presidente del corso, il gastroenterologo Giampiero Macarri. A lui il compito di ‘certificare’ con la proclamazione che è finito il percorso universitario mentre inizia la vera vita. “Il mio primo dovere è ringraziare chi vi ha formato, per tutti cito il dottor Santarelli. Veniamo da una pandemia che ci ha messo alla prova, ma in fondo in fondo ci ha fatto capire anche l’importanza delle figure. Ci aspetta un’altra sfida, una volta che supereremo la pandemi, quella di riprogrammare la sanità. Voi sarete parte di questo percorso”.

E il lavoro? “Avete già le porte aperte. Vi auguro che possiate rimanere nell’entusiasmo che manifestate oggi anche domani. Puntiamo più in alto, accettiamo anche delle sfide che vanno al di fuori del nostro ospedale, guardiamo all’Italia, all’Europa, all’America per acquisire competenze, esperienze e poi riportiamole in questo territorio. Vi auguro di non avere paura: la vera sconfitta non è perdere, ma non provarci” conclude Macarri lanciando il meritato applauso per Nicol, Luca, Laura, Alex, Giacomo, Emilia e Matteo.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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