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Lanzidei disegna il 2021 della Cultura: street art e Tavolette di Jacobello, le due facce della Fermo learning city

7 Gennaio 2021

FERMO – Ha un vantaggio Micol Lanzidei, da pochi mesi alla guida dell’assessorato alla Cultura di Fermo: “La fiducia che l’amministrazione comunale ha sempre dimostrato nei confronti dello straordinario potenziale di crescita della città racchiuso nel suo patrimonio culturale che ben si abbina alle tre linee guida: tradizione, innovazione e sviluppo”.

Questi strani mesi di lockdown le hanno permesso di entrare al meglio nei meccanismi della macchina comunale, nella dinamica dell’immensa biblioteca e dei tanti musei, oggi purtroppo chiusi. Funziona il legame con la collega di Giunta Cerretani con cui condivide la linea di lavoro: “La progettazione deve guardare al livello regionale, nazionale e comunitario”.

Sotto le sue mani passeranno nei prossimi cinque anni tutti i contenitori di cultura. Che con capacità dovranno essere riempiti. Il primo è il Fontevecchia: “Lo inaugureremo nel 2022, costituirà un tutt'uno con le sottostanti Cisterne romane, con il cortile della struttura, adibito a spazio all'aperto per proiezioni cinematografiche o piccoli eventi”.

Ci sono poi i tanti musei. Torre di Palme, l’ultimo gioiellino creato “troverà l’epilogo nella sistemazione del cortile e nell’apertura della terza sala”. I musei scientifici saranno arricchiti e resi ancora più speciali: “Aggiungeremo la collezione delle pipe storiche, del meteorite e delle macchine fotografiche d'epoca”.

Nuova disposizione avrà la Pinacoteca Civica, grazie al ritorno delle Tavolette di Jacobello del Fiore completamente restaurate. “Come nuovi spazi ci saranno in biblioteca, con l’ex emeroteca destinata a diventare aula studio e consultazione” prosegue l’assessora Lanzidei. Il Terminal ripartirà con Eriberto Guidi, stoppato poco dopo l’inaugurazione dal Covid. “Resterà aperta per almeno due mesi” garantisce.

Tutto da disegnare è invece il futuro del Teatro dell’Aquila e dell’arena di Villa Vitali dove insieme all’Amat da anni si raccontano sold out e grandi spettacoli. Su questo la Lanzidei non anticipa nulla, anche perché non essendoci certezze sulla riapertura o meno di palchi e platea diventa ancora più complicato programmare una stagione.

“Sappiamo che sarà necessario rimodulare alcuni obiettivi e modalità di raggiungimento. Siamo pronti a sostenere gli operatori del settore sia confermando e valorizzando le iniziative culturali tradizionali, nell'auspicata eventualità che ciò sia possibile, sia sfruttando le nuove tecnologie di fruizione della cultura che costituiranno, comunque, una risorsa ulteriore da affiancarsi a quella tradizionale per incrementare l'attività artistica in ogni sua declinazione” è il messaggio di speranza.

Nel futuro di Fermo prenderà sempre più forza la progettazione legata alla Learning City Unesco. Il prestigioso riconoscimento ha in Francesco Trasatti il consigliere delegato, ma in Lanzidei il membro di Giunta di riferimento. “Musei, biblioteche e teatri, ad esempio, potrebbero ancor più qualificarsi come spazi di apprendimento, con approcci interdisciplinari e con collaborazioni sempre più fruttuose tra istituzioni pubbliche e private, imprese, associazioni e operatori culturali”.

Insieme alla Cerretani proseguirà il lavoro avviato di fare di Fermo una meta turistica legata alla cultura, alla bellezza artistica. “I nostri spazi culturali dovrebbero comunicare un'idea di città che continua a promuovere l'incontro e il dialogo, pronta a reagire alle sollecitazioni artistiche provenienti anche da correnti moderne e più metropolitane, come ad esempio la street art”.

L’ultimo spunto l’assessora con la passione per il teatro lo riserva al ‘fuori’ piazza: “Il recupero e la riqualificazione di spazi più decentrati favorirebbe un ampliamento delle iniziative che potrebbero offrire una maggiore differenziazione dei contenuti, raggiungendo così un pubblico sempre più vasto”.

r.vit.

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