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L'algoritmo 'school made' che riconosce le particelle. Felici: "Lo Scientifico di Fermo sul tetto del mondo della fisica". Ecco perché

30 Giugno 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – “I nostri figli oggi faranno professioni che noi neppure siamo in grado di immaginare”. Questa è la linea guida delle scuole di oggi segnata dall’Ad della Snam durante un incontro con i nuovi Licei Scientifici quadriennali. In attesa di questo, c’è chi il futuro lo costruisce: gli alunni del Liceo Scientifico Temistocle Calzecchi Onesti di Fermo guidati dalla professoressa Maria Rita Felici.

Per loro una nuova sfida, la Beamline for Schools del Cern. “Bl4S è un concorso nato dieci anni fa per festeggiare i 60 anni del Cern di Ginevra. Un concorso rivolto a tutte le scuole del mondo in cui si studiano Fisica fondamentale, fisica delle particelle e delle alte energie” spiega la professoressa Felici. Un concorso che richiede di preparare un progetto di ricerca con il sogno di vincere e poterlo poi realizzare, in dieci giorni, dentro un laboratorio dedicato del Cern di Ginevra.

Professoressa Felici, che effetto fa misurarsi con le scuole di tutto il mondo?

“Per la terza volta il Temistocle Calzecchi Onesti partecipa e arriva tra i migliori. Il primo anno ingresso nella short list e menzione d’onore. E per questo abbiamo ricevuto in regalo un piccolo rilevatore di particelle”. Il secondo anno, con un upgrade del progetto, abbiamo vinto. Era il 2017. Fu un’accoppiata incredibile. Poi ci siamo fermati fino a che non abbiamo avuto una nuova idea.

Edizione 2022, esce la classifica ed ecco che nella Short List c’è di nuovo il Tc. Come ci siete riusciti?

“Un progetto completamente diverso, un cambio di direzione. Mentre l’altra volta avevano costruito un oggetto, un rilevatore, per poi perfezionarlo, questa volta ci siamo dedicati a un lavoro informatico”.

Ovvero?

“Ci siamo occupati delle reti neurali, uno dei temi più attuali, algoritmi informatici d’avanguardia che fanno parte della nostra vita”.

Cosa prevede il vostro progetto?

“Il nostro algoritmo impara a riconoscere le particelle che arrivano. Il computer analizza i dati dei vari rilevatori e riconosce in modo autonomo e indipendente la classificazione delle particelle. Abbiamo lavorato in piccolo su dati forniti da Maurizio Pierini, un fisico ex alunno del Temistocle Calzecchi Onesti che lavora al Cms, uno dei pilastri del Cern”.

Il gruppo coinvolto?

“Otto alunni del Tco, quattro del terzo anno, uno del primo anno e tre del quarto anno”.

Come li ha scelti?

“Su base volontaria. Avevo l’idea, ho chiesto. Perché si parla di ore in più di studio. Sta all’alunno approfittare dell’attività di approfondimento per fare esperienza e acquisire competenze e informazioni, oltre alla standard. Parliamo di attività extracurriculari. Lo studente che sceglie di partecipare, crede nel bagaglio della formazione. Se uno riesce a conciliare le lezioni mattutine e pomeridiane si ritrova con un liceo arricchito”.

Quanto tempo vi ha preso?

“Tre mesi di studio e prove. Hanno dovuto produrre anche un video, previsto dalla competizione. E l’hanno realizzato in maniera autonoma”.

La professoressa Maria Rita Felici

E ora che siete entrati nelal short list?

“Il premio ora è continuare a lavorare. Vogliamo perfezionare l’algoritmo, continuando a ricevere dati, collaborando anche con chi ha vinto la Bl4S, scuole che arrivano da Spagna, VFrancia ed Egitto. In questo modo i dati dell’esperimento potrebbero essere parte del nostro studio. Avremmo una scienza collaborativa. In questo modo replicheremmo la struttura del 2016, perfezionare una base funzionale. E poi mi piacerebbe portarli comunque al Cern. Dipenderà dalle famiglie e dall’organizzazione, sarebbe bello incontrare chi vive a Ginevra. infine c’è il regalo, un nuovo rilevatore più efficiente di quello vinto nel 2016”.

Cambiano i gruppi, cambiano gli alunni ma alla fine sempre tra i migliori. Brava la professoressa?

“La professoressa non è che è brava, ho una mia personale lotta contro l’invecchiamento. C’è chi fa sport e chi passa ore al centro benessere. Io punto sul cervello attivo. E così ‘sfrutto’ i ragazzi per mantenere allenato ogni neurone. Insieme ci confrontiamo con cose diverse e nuove”.

Ma questo dimostra che ci sono menti brillanti nel Fermano?

“Son certa che siamo pieni di qualità. Non ce ne rendiamo conto. Se ci confrontiamo cresciamo. Sono arrivate 304 proposte al Bl4S, quando abbiamo vinto noi nel 2017 erano 150. Proposte da 71 Paesi diversi e noi comunque siamo rientrati tra i migliori 25, tra l’altro avendo sulle spalle il peso di avere già vinto e quindi di rischiare una penalizzazione. E invece siamo qui, perché davvero si guarda al progetto e non al nome e alla provenienza. Io ci credo nella capacità di essere competitivi a livello mondiale”.

C’è un mondo produttivo che può assorbire menti brillanti nel campo della fisica anche nel Fermano?

“Basta smettere di leggere la realtà come ‘i migliori se ne vanno’. Oggi il mondo è fluido, si può stare a Fermo e lavorare per Londra, c’è chi sta ad Amandola e lavora per il Giappone. Il lavoro in remoto è predominante. I nostri ragazzi hanno imparato a farlo, avendo un tutor a Ginevra. Questa flessibilità sul lavoro, che richiede concentrazione senza avere qualcuno davanti, se la porteranno in futuro. Anche se andranno fuori potranno continuare a lavorare per il territorio”.

Un consiglio per farli emergere?

“La nostra realtà può dare molto in servizi, dovremmo creare dei piccoli incubatori in cui i giovani lavorano e poi forniscono servizi alle aziende. I servizi informatici diffusi sono fondamentali e qui possiamo offrirne. Si deve poter fare questo stando a Pedaso come a Falerone. L’importante è che la scuola continui a formare in maniera interdisciplinare, in modo da dare impulsi nuovi al territorio e alla vita”.

IL TEAM TCO: Adriano Basso, Matteo Catalini, Alessandra Ciucci, Jacopo Ascenzi, Michelangelo Vagnoni, Riccardo De Santis, Francesco Marziali, Natale Cognigni Decembrini.

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