Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

L'addio a Peci unisce Marina Palmense: "Un vuoto incolmabile". "Un uomo di mare". "Papà silenzioso e sempre presente"

23 Settembre 2022

FERMO – La morte di Filippo Peci continua a riempire l’aria di Fermo, soprattutto quella di Marina Palmense. Una tragedia che si è consumata veloce, inaspettata come solo la morte sa essere. Il 77enne se ne è andato mentre faceva quello che gli riusciva meglio: pescare le vongole e accudire la barca.

Martedì pomeriggio il suo cuore si è fermato. La mattina come sempre era al porto, al lavoro. All’improvviso, il rumore dell’acqua, Filippo Peci era caduto in mare. Una cosa strana per lui, che l’equilibrio l’ha sempre avuto, ma nulla di allarmante. Stava facendo manutenzione al ferro della vongolara. L’hanno aiutato gli amici a risalire, ma si sentiva così bene che è tornato a casa da solo.

Arrivato a casa, però, il primo segnale che qualcosa non stava andando bene: la pressione era bassissima. Il medico di famiglia l’ha visitato e ha chiamato il 118 che dopo pochi minuti ha allertato Icaro, l’eliambulanza è atterrata, hanno caricato e l’hanno trasferito al Torrette. Si pensava avesse danneggiato la milza e invece il problema era in una vena che si trova sotto lo stomaco. Un primo intervento in angioplastica e poi la sala operatoria, dove la vita di Peci si è fermata nel tardo pomeriggio.

“Terribile solo a raccontarlo. Ma già quando era partito Icaro ho avuto paura” commenta Mauro Torresi, vicesindaco e amico di Peci. Per Marina Palmese lui era il riferimento: “Il classico uomo di una volta, da 47 anni presente alla Sagra delle vongole. Ma quello è il minimo. Lui era un uomo di pesca, il porto sangiorgese era la sua seconda casa”. E poi l’impegno in parrocchia.

Lascia la moglie Anna e due figli, Marco e Milena, che è l’attuale presidente del Comitato festeggiamenti. “Una persona umile, che amava impegnarsi. Se non c’era Filì non si faceva nulla. Ma non perché non possiamo trovare un sostituto per cuocere la pasta e fare il sugo, il suo must, ma perché lui doveva esserci”. E poi penso le processioni, le cene in parrocchia, lui era il filo conduttore dietro le quinte, quasi sempre della cucina. “E lo faceva senza chiedere, senza sgomitare, spesso dovevamo chiamarlo noi. insomma, era un indispensabile” ribadisce commosso Torresi.

Parole piene di dolore quelle del figlio Marco, che vive in Trentino Alto Adige: “Mio padre era un riferimento a 360 gradi per la comunità e ogni ambiente. Dalla parrocchia allo sport fino al sociale. Un padre molto presente, con i suoi modi, visto che era di poche parole”.

Un lavoratore, “con l’amore per il mare” ripete la figlia Milena, che ha iniziato come artigiano nella calzatura, poi il ferro dove ha iniziato a lavorare in un’azienda storica di Marina Palmense dedicata al comparto della pesca. Infine il passaggio naturale al mare come pescatore. Il mare lo ha identificato. Non se ne andava per giorni da casa, la sua era un’attività molto specifica, sempre dedicata alla vongola, tolto i passaggi con lo strascico.

La comunità in questi lunghissimi giorni è stata molto vicina alla famiglia Peci, del resto Marina Palmense è come una famiglia allargata: “Un supporto fondamentale che ci ha fatto sentire nostro padre ancora presente” concludono i figli. Il funerale si terrà domani (24 settembre) alle 15 nella chiesa di Marina Palmense.

Raffaele Vitali

Print Friendly, PDF & Email
Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram