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L'acqua dei Sibillini torna sul mercato. Ecco il piano di Rino Mini: "Tinnea diventa Sibilla. 8 milioni di investimenti, 40 assunzioni"

5 Ottobre 2023

di Raffaele Vitali

MONTEFORTINO – Rino Mini è un nome che nelle Marche, ancora, potrebbe dire poco. Ma basta spostarsi in Romagna o uscire dai confini nazionali che gli interlocutori si illuminano. È l’uomo che aveva reso la Galvanina una delle acque, e bevande, più apprezzate sul mercato nazionale e internazionale. È l’uomo che ha creato una rete di ristoranti innovativi e di qualità. È l’uomo, oltre che cavaliere della Repubblica, delle acque.

“Un po’ per passione, un po’ per tradizione familiare. Ci sono cresciuto dentro una fabbrica di imbottigliamento, quindi ne conosco ogni passaggio” sottolinea soddisfatto a Montefortino, all’esterno di quello che tra pochi mesi tornerà a essere uno dei più grandi stabilimenti produttivi di acqua minerale d’Italia. Era il regno della Tinnea, azienda fallita prima del sisma.

Mini l’ha osservata, studiata, valutata e alla fine, ha fatto la sua mossa. Che è stata vincente. L’ha acquistata e ora la rilancia insieme con lo storico braccio destro, Ubaldo Bertozzi. Sapendo di poter contare su un sindaco come Domenico Ciaffaroni, che nella 'Sibilla' vede il rilancio imprenditoriale di un comune che sta investendo in infrastrututre e turismo.

Mini, perché ha comprato l’ex Tinnea?

“Ho un obiettivo chiaro: portare sul mercato un’acqua di grande qualità e la chiameremo Sibilla”.

In onore dei Sibillini?

“Il nostro è un progetto territoriale. Vogliamo coinvolgere il più possibile quello che rende unico questo pezzetto d’Italia. Penso all’acqua, ma anche a quello che si può fare, come le bevande”.

Cosa intende?

“Useremo al meglio la mela rosa, presidio tra l’altro slow food. Produrremo bevande e succhi. Vogliamo portare nel mondo, visto che la produzione sarà per l’80% destinata all’export, il nome della Sibilla. Per questo stiamo stringendo accordi con produttori della mela rosa, ce ne servono grandi quantità”.

Per riuscirci quanto deve investire?

“Solo per far ripartire le linee abbiamo investito due milioni, oltre a quello per comprarla. Siamo a buon punto, tra novembre e dicembre le linee saranno completate e le collauderemo”.

Quando sarete sul mercato?

“La produzione delle prime bottiglie è prevista entro marzo. Se pensate che il rogito lo abbiamo firmato a fine estate, capite i ritmi che stiamo tenendo. Una vera impresa”.

La fabbrica in che stato era?

“Meglio non commentare. Praticamente è tutto nuovo, incluso un importante ampliamento del 20% dei volumi, circa 900 metri quadri per la produzione”.

Quando sarete a regime?

“Immagino per la fine del 2024 di arrivare all’80% del nostro potenziale”.

Altri investimenti?

“Quello più importante riguarda la logistica. Stiamo progettando il nuovo polo, che costerà circa sei milioni. Un magazzino meccanizzato dall’altra parte della strada della fabbrica che sarà collegato con navette elettriche che si muoveranno attraverso un tunnel. Sarà tutto super green e impatterà sempre meno sull’uomo, sui carrellisti. Diciamo che in sei potranno gestirlo”.

La falda dell’acqua è intatta dopo il sisma?

“Una qualità splendida, non è stata minimamente intaccata perché il suo passaggio è in profondità. Il getto ha una potenza di 50 litri al secondo”.

Voi quanta ne prelevate?

“Vorrei far capire subito che qui non si priva qualcuno di qualcosa, perché poi quell’acqua arriva al mare. Noi la usiamo nel migliore dei modi e parliamo di un dieci litri al secondo che entrano nell’impianto di produzione”.

Parliamo di numeri. Impatto occupazionale?

“La legge 181 di cui abbiamo usufruito (area di crisi complessa, ndr) prevede degli inserimenti. Saranno 40 alla fine le assunzioni, di cui 33-35 del territorio. Solo cinque arriveranno da fuori, io e il direttore inclusi. In questa operazione abbiamo recuperato anche alcuni dei dipendenti storici rimasti”.

da sx Bertozzi, Ciaffaroni e Mini

Come funzionerà la fabbrica della Tinny, nome della sua società?

“Avremo quattro linee di imbottigliamento da cui non usciranno solo bottiglie d’acqua. A pieno regime siamo in grado di produrre 50mila bottiglie all’ora, numeri 8 volte superiori alla produzione della vecchia Tinnea. Bottiglie in vetro e in plastica riciclata. Poi ci saranno succhi e the freddi. Oltre alla linea dedicata alle lattine. Il tutto brandizzato Sibilla”.

Il suo obiettivo?

“Diciamo circa 250milioni di bottiglie all’anno per i prossimi tre anni. Per poi arrivare ai 500milioni. Sono convinto che ci riusciremo, abbinando il tutto alla logistica che ci mette a disposizione il porto di Ancona”.

Mercati di riferimento?

“Penso al Nord America, dove ero già forte in passato, e poi i Paesi Asiatici, Giappone e Corea su tutti. E ovviamente l’Italia e il mercato europeo”.

Lei fa tutto con le sue forze, ma il capitale sociale è aperto?

”Di fronte a progetti interessanti, a fondi di investimento con idee chiare, sono pronto a sedermi e discutere. In particolare per entrare e crescere negli Stati Uniti”.

Cosa l’ha spinta a investire a Montefortino, dopo la vendita della Galvanina nel 2018?

“Ovviamente ho dovuto rispettare un periodo di non concorrenza, dopo la vendita. Cercavo un progetto stimolante e di successo, anche per garantire un futuro sereno alla mia famiglia. Poi avere al mio fianco Ubaldo Bertozzi è una garanzia. Insieme lavoriamo da sempre”.

Quando parla di famiglia, ha un erede?

“Mio figlio si è formato tra Bocconi e Stati Uniti, ha 23 anni e ora è pronto per affiancarmi. Sta finendo uno stage in Texas, in uno dei più grandi distributori di bevande d’America. Poi tornerà e inizierà il suo percorso, portando anche nuove idee. Insieme lui e Ubaldo saranno i miei interlocutori principali nell’ascesa di Tinny, la società che ha rilevato questo grande impianto”.

Acqua buona, ma poi bisogna venderla. Dopo sette anni di nulla come si riparte?

“Porto con me la conoscenza del settore, i contatti, la rete commerciale. Sono entrato nell’azienda id famiglia, producevamo birra, a 13 anni, so come muovermi. La Tinnea porta con sé l’ottima considerazione dell’acqua, ma c’è anche paura dopo il fallimento. Noi stiamo cambiando l’immagine. La sorgente è Tinnea, noi siamo Tinny e il prodotto sarà brandizzato Sibilla. Così porteremo un pezzo del Parco dei Sibillini nel mondo. Lo faremo anche con i video promozionali che stiamo realizzando. Ci siamo affidati ai migliori anche per il marketing”.

Qualità davvero buona?

“Parliamo di uno 0,8 di nitrati, meno di tre mg di sodio”.

Chi è il vostro competitor?

“Noi non toglieremo nulla alle altre acque locali, la nostra sfida è ai big mondiali. Anche per capacità di produzione”.

Mini, ma alla fine chi glielo ha fatto fare? Aveva guadagnato tantissimo dalla Galvanina, ha i suoi ristoranti, gira il mondo.

“Mi sono innamorato del territorio. Io non ho comprato solo l’acqua di sorgente, ho davanti agli occhi il bello che la circonda. E questo venderò nel mondo, con benefici evidenti per tutti. A cominciare da mio figlio che saprà gestire tutto questo nel futuro”.

@raffaelevitali

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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