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La Vogalonga si tinge di rosa: sei dragonesse dal mare di Porto Sant'Elpidio ai canali di Venezia. "Abbiamo pagaiato per 33 km"

10 Giugno 2025

PORTO SANT’ELPIDIO – “Ce l’abbiamo fatta. È quasi incredibile”. Dietro queste parole ci sono sei dragonesse del team Infinitae Odv di Fermo che hanno preso parte, portandola a termine, alla Vogalonga di Venezia.

Ottomila partecipanti da 33 Paesi diversi, a bordo di 1.956 imbarcazioni,  lungo i 33 chilometri di percorso nelle acque tra Venezia e le sue isole. Ecco alcuni dei numeri della 49esima edizione della Vogalonga che si è svolta domenica.

Tra gli ottomila le sei maglie rosa, con pagaia al seguito, che hanno affrontato prima il lungo viaggio, un apio di treni con ritardi siderali, poi gli spostamenti interni di Venezia, un’ora a piedi per raggiungere albergo e punti di  partenza, e infine la competizione. Che da 33 chilometri è diventata di 43, visto che dal canale di imbarco al punto di partenza, e arrivo, di chilometri ce ne erano altri cinque.

Ma ce l’hanno fatta le sei dragonesse: a coach Silvia Giannini, la capitana della squadra Barbara Ferroni insieme con Eleonora Ciaralli, Stefania Biagiotti, Valeria Sansolini ed Emanuela Astolfi. Hanno pagaiato per ore a bordo di un dragone da venti posti, con altre donne provenienti da altre squadre italiane di dragon boat e un timoniere.

“Un’occasione incredibile  per poter ammirare Venezia e le sue isole da un punto di vista unico – raccontano le Inifinitæ –, lontano dalle folle e immerse nella bellezza del paesaggio. Ma allo stesso tempo è stata una regata in cui ci siamo messe alla prova dopo mesi di intenso allenamento nel nostro mare Adriatico, a Porto Sant'Elpidio, dove ci siamo preparate per affrontare questi oltre trenta chilometri assieme alle nostre compagne di squadra che ci hanno sostenuto a distanza nel giorno della Vogalonga”.

Allenamenti il sabato e alla domenica, per andare oltre il proprio limite. perché un conto è prepararsi per le canoniche gare di dragon boat, un altro passare da un chilometro a trenta. “Ci abbiamo messo tutta la nostra energia e determinazione, non abbiamo mai mollato neppure quando il traguardo era a un passo e la fatica si faceva sentire. Lo abbiamo dovuto fare anche perché siamo state scelte per occupare le prime tre panche dell’imbarcazione, con Silvia ed Eleonora capovoga. Tutto  per portare a termine la Vogalonga, arrivare nei tempi stabiliti per conquistare la medaglia” proseguono le atlete che fanno parte dell’associazione che supporta le donne operate di tumore al seno.

Non è stata una passeggiata, tutt’altro. Anche per le correnti che hanno dovuto governare soprattutto nel tratto di mare aperto verso Burano che ha messo davvero dura prova le Infinitae e lo stesso timoniere, “che è stato bravissimo”.

La Vogalonga non è solo una regata, ma una vera e propria celebrazione della navigazione a remi, aperta solo a imbarcazioni senza motore. Il percorso, dopo la partenza dal bacino di San Marco, si è esteso per 33 chilometri, attraversando le affascinanti isole della laguna come Burano e Murano. Una sola sosta prevista, proprio a Burano, per 30 minuti.

Il ritorno, domenica sera poco prima della mezzanotte, alla stazione di Ancona dove per le sei dragonesse si era creato anche un piccolo comitato di accoglienza con alcune compagne che non erano andate a Venezia ma hanno voluto abbracciare le sei eroine.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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