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La verità di Angelini: "Non si vive solo di passeggiate, Le Gall porta lavoro e turismo. Da noi mai un contagio"

25 Agosto 2021

di Francesca Pasquali

PORTO SAN GIORGIO - «Il Le Gall deve chiudere? Allora, che lo dicano». Vuole vederci chiaro Daniele Maria Angelini, titolare da quattro anni della discoteca di Porto San Giorgio, sospesa per sei giorni la notte di Ferragosto. L’attività riaprirà i battenti domani sera. Poi, sabato, per l’ultima serata della stagione. Ma il provvedimento adottato dalla questora Rosa Romano non è andato giù al gestore, che lo definisce «sproporzionato» e che ha messo le carte in mano all’avvocato Francesco De Minicis, «che farà ricorso in ogni sede».

«Non mi interessa il danno economico, ma quello morale», spiega Angelini. Cioè la violazione dell’articolo 100 del Testo unico sulla pubblica sicurezza, che gli è stata contestata. E che, nella diffida della Questura, si traduce nelle parole «gravi episodi di violenza».

La ricostruzione che fa Angelini è diversa da quella che si legge nelle carte. «Prima di tutto – spiega –, bisogna considerare il contesto: la sera di Ferragosto, che è particolare di suo». Poi, «dai video a nostra disposizione, questi gravi episodi non si evincono, come non si evince la poca professionalità da parte dell’agenzia che garantisce la sicurezza».

Due episodi, si diceva. Il primo – ricostruisce l’imprenditore – ha visto protagonista un gruppo di ragazzi romani che hanno litigato con una delle cassiere del bar per uno scontrino. La ragazza, secondo Angelini, ha chiamato la sicurezza che ha allontanato i giovani. Sarebbe stata, poi, la stessa sicurezza a chiamare la Polizia per sedare il gruppo che aveva alzato il gomito. L’altro «parapiglia», sempre secondo Angelini, s’è sviluppato fuori dal locale, tra alcuni ragazzi. Con la sicurezza interna che sarebbe andata in aiuto delle forze dell’ordine intervenute.

«Non riconosciamo il Le Gall come un locale che mette a repentaglio la sicurezza pubblica», dice Angelini che rivendica il ruolo della discoteca come motore turistico che «d’estate dà lavoro a decine di persone del territorio». «Tre anni fa – spiega – è stato fatto un investimento che è servito molto a dare maggiori servizi in località come Porto San Giorgio dove erano carenti. Il Le Gall ha fatto da apripista, dopo sono nate nuove iniziative. È un’opportunità anche per i campeggi di Lido di Fermo, Casabianca e Porto Sant’Elpidio e per i turisti di Porto San Giorgio».

Soprattutto per i figli di quelli che ci hanno comprato casa anni addietro e che, per divertirsi, adesso, devono arrivare a Civitanova o a San Benedetto. «La gente – prosegue Angelini – non si accontenta più della passeggiata sul lungomare e del gelato. Le forze dell’ordine devono rendersene conto e agire in spirito di collaborazione».

Domani la discoteca, che tra l’anno scorso e questo è stata già sanzionata per mancato rispetto della normativa anti-Covid, riaprirà i battenti per la penultima serata. Sabato chiuderà la stagione. «Cercheremo di fare due serate impeccabili», spiega il titolare.

E mette l’accento sulle misure adottate contro la pandemia, con «nessun caso di positività né l’anno scorso né quest’anno»: niente serata house il mercoledì, Green pass e misurazione della temperatura per entrare, prenotazione obbligatoria, sedute e tavolini triplicati e non più di 500-600 ingressi per sera, su una capienza di mille.

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