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La variante Omicron spiegata dal virologo Silvestri: "Ho parlato con chi l'ha scoperta, avanti con la terza dose. Evitiamo messaggi sbagliati"

29 Novembre 2021

FERMO – Guido Silvestri, tra i marchigiani più apprezzati al mondo, è uno dei luminari a livello internazionale nel campo dell’immunologia e virologia. È capo dipartimento di Patologia all’università di Atlanta, centro modello nello studio dell’Hiv, ed è impegnato anche in una continua campagna di corretta informazione sui social.

“Ho parlato a lungo con la mia amica professoressa Penny Moore (University of Witwatersrand, Johannesburg), che è la persona che ha scoperto e caratterizzato la variante Omicron. E per questo provo a riassumere quello che sappiamo e non sappiamo” scrive Silvestri sul suo profilo Facebook ricordando che “non tutti quelli che scrivono sui social o vanno in Tv a parlare di COVID o HIV hanno fonti di informazione ugualmente valide ed aggiornate, per cui suggerirei a questi soggetti di esprimersi con cautela e magari di non disdegnare per una volta un po’ di sano silenzio”.

Cosa è Omicron?

“Una nuova variante di SARS-CoV-2 che si è generata in Sud Africa e si sta diffondendo rapidamente in quel paese, ed è caratterizzata da un numero molto ampio di mutazioni sulla proteina spike del virus”.

La variante Omicron causa una malattia più severa?

“Al momento non lo sappiamo, ci vorranno due-tre settimane per dirlo, ed ogni speculazione a questo punto sarebbe inutile. E così per la sua diffusione”.

Può infettare persone che già hanno avuto il COVID o che sono state vaccinate?

“Certamente sì, e questo comunque vale anche per la variante Delta; al momento non possiamo dire con esattezza con quale frequenza, ci vorranno alcune settimane per saperlo. Sulla resistenza ai vaccini, analisi in silico suggeriscono che le risposte di tipo T cellulare dovrebbero comunque “reggere” a questa nuova variante”.

Possibile fare vaccini a RNA che comprendano la variante Omicron?

“Moderna lo sta già facendo e probabilmente anche Pfizer, immagino”.

Ha senso cercare di bloccare la diffusione della variante Omicron tramite lockdown e chiusura dei confini?

“Vista anche l’esperienza della Delta, direi di no”.

Cosa possiamo fare concretamente oggi in Italia contro la variante Omicron?

“La solita ricetta, usando la scienza con calma e buon senso: rafforzare il Green Pass, accelerare sulle terze dosi e sulle vaccinazioni a tutti quelli oltre i 5 anni, diffondere l’uso degli antivirali di comprovata efficacia, potenziare le terapie intensive. Per carità non ricominciamo con le litanie del panico e del catastrofismo”.

Ma da dove arriva Omicron?

“Viene da un paziente con infezione severa da HIV che ha avuto un COVID durato oltre 200 giorni a causa dello stato di grave immunodeficienza. Ricordiamo che, a causa dei lockdown ed altre restrizioni anti-COVID, è calata di molto, sia in South Africa che in altre nazioni africane, la percentuale di soggetti con HIV/AIDS trattati con terapia anti-retrovirale (ART), e che casi come questi aumenteranno sono destinati ad aumentare”.

Il mondo cosa può fare contro Omicron?

“Ci ricorda per l’ennesima volta che viviamo in un villaggio globale. L’emergenza di nuove varianti in soggetti con immune-deficienza da HIV/AIDS si combatte attraverso la scienza e implementando due semplici ma importantissime misure: fare la terapia antiretrovirale a tutti i soggetti con HIV; vaccinare per COVID l'intera popolazione mondiale”.

Professor Silvestri, che ruolo devono giocare i media?

“Evitare allarmismi, mantenere la calma, non parlare a vanvera di cose che ancora non si sanno, enfatizzare le misure che abbiamo senza invocare misure inutili e stigmatizzanti”.

Omicron ci insegna qualcosa?

“In primis che la scienza ci salva, perché è grazie ad essa che abbiamo scoperto la Omicron, la stiamo caratterizzando, ed anche nel caso peggiore avremmo presto vaccini in grado di contenerla. E poi il fatto che noi occidentali dobbiamo essere meno egoisti. In questo momento avrei voglia di gridarlo per le strade. Ma davvero ci voleva la paura delle varianti per ricordarci dell’importanza etica, prima ancora che sanitaria, di vaccinare contro Covid l’intera popolazione mondiale? Ma davvero ci voleva la Omicron per farci capire l'importanza di rendere la terapia anti-retrovirale per HIV disponibile in tutto il mondo e per tutti i pazienti?”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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