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La svolta: dieci nuovi docenti al conservatorio Pergolesi che amplia la biblioteca. Verzina: "Attesi da 40 anni, merito dei numeri in crescita"

23 Febbraio 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Nicola Verzina e Igor Giostra insieme per una volta sorridenti, perché sul tavolo c’è un lungo elenco, non di lavori da fare ma di nuove cattedre per il Conservatorio Pergolesi di Fermo. “L’ampliamento di organico è un evento quasi storico. Erano 40 anni che non avveniva. È uno dei pochi risvolti positivi della pandemia” spiega il direttore Verzina. Più insegnanti e anche più ammnistrativi “con l’attivazione di figure che non esistevano”. In totale sono 16 i nuovi dipendenti del gioiellino di Fermo.

Dieci le cattedre di insegnamento, che rappresentano il 15% dell’organico attuale di 72 docenti, e che riguardano sezioni con molti iscritti, che diventano parte della pianta organica. “Fermo ha avuto il coraggio di chiedere, tanto che ha ottenuto il doppio dei docenti rispetto a Venezia. Abbiamo chiesto e ottenuto, perché c’erano fondi a disposizione e criteri per ottenerli” precisa Verzina che poi entra nel merito.

“Il Ministero ha autorizzato l’ampliamento partendo dai corsi che avevano molti iscritti e per cui il conservatorio aveva dovuto pagare ore suppletive, aumentando quindi i cosi. Ma è proprio grazie a questa scelta, al grande lavoro svolto dai docenti che hanno aumentato il loro impegno se i numeri sono migliorati. Loro hanno attirato studenti”.

I dieci docenti sono già operativi, mentre ci saranno selezioni e graduatorie per gli altri posti. Il potenziamento più importante riguarda il dipartimento di Jazz che aveva un solo docente. “Ora ne abbiamo altri tre, inclusa la cattedra di canto jazz. Il dipartimento, che ha una attività artistica importante sul territorio, è davvero strutturato. Il jazz è molto richiesto, per empatia e comunicazione, con i giovani in primis” aggiunge il direttore.

Novità è la cattedra di musicologia sistematica. “Da quest’anno abbiamo un triennio dedicato a musicologia, con la ‘sistematica’ si copre l’area scientifica di una disciplina nata a fine 800. Parliamo di scienza della musica, che include psicologia, estetica e critica della musica, quindi non solo storia”.

E poi i collaboratori: l’informatico, il bibliotecario che va così a coprire un ruolo oggi sostenuto con 12 ore da un docente e potrà valorizzare i fondi, un amministrativo che va a implementare la segreteria e tre coadiutori, ovvero i bidelli.

Il presindete Giostra è soddisfatto: “Se cresciamo è per il lavoro svolto dei docenti, ribadiamolo e ribadiamolo ancora. Più interesse per gli strumenti, più studenti. E quando c’è un volano quantitativo e qualitativo arrivano i risultati”.

Punta molto sulla biblioteca l’avvocato appassionato di musica: “Snodo fondamentale per poter usufruire dell’organo vivente del conservatorio. La biblioteca non è polvere, è una macchina viva di formazione e cultura. I lasciti sono continui, a cominciare da quello di Alaleona a cui ora viene dedicata la biblioteca. E siamo in attesa della donazione di un altro importante musicologo”.

Con una figura ora a tempo pieno, la biblioteca si apre all’esterno, con un patrimonio di volumi e materiali anche discografici importantissimi. La implementeremo con ulteriori postazioni per ascoltare anche cd e dischi” concludono Giostra e Verzina.

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