FERMO – Ci hanno lavorato in tanti, un sogno collettivo che sta diventando realtà: il recupero dell’ex conceria in consiglio comunale ha vissuto un momento importate con l’approvazione del progetto definitivo.
“Appena dopo l’elezione del 2015, abbiamo iniziato a lavorare su stimolo dell'associazione "Oltre Conceria", minoranza, residenti, contrada, centro sociale e dell'Isrt. Un luogo che, in attesa della variante che ieri è passata in Consiglio, abbiamo valorizzato con iniziative culturali, festival per cui ringrazio i giovani di Meetball, concerti, mostre, con appuntamenti quali ‘La Giornata della Memoria” spiega Nicola Pascucci, il front man di un gruppo che ha nel presidente del Consiglio Francesco Trasatti, nell’assessora Micol Lanzidei e nei consiglieri Faggio e Tramannoni i principali fautori. Senza dimenticare la capogruppo Pistolesi e la consigliera Perticari.
Ma il progetto era così valido che poi tutta la maggioranza si è compattata, sindaco in testa. Che infatti ieri con soddisfazione ha riassunto quello che avverrà entro il 2026. Tempi da rispettare, i fondi Pinqua non perdonano.
“La prima cosa sono le 32 abitazioni equamente divise tra anziani non autosufficienti e giovani famiglie che si trovano a lavorare in questa Città e vogliono trasferircisi come progetto di vita anche per arginare il declino demografico del nostro territorio” spiega Calcinaro.
“La difficoltà di reperire fondi per un progetto di riqualificazione per una proprietà non pubblica del sito, è stata superata dal fondamentale lavoro degli uffici comunali coordinati dai dirigenti Paccapelo e Della Casa insieme al dottor Ragonese e all’ingegner Torresi. Grazie a questo lavoro di squadra – riprende Pascucci – innoviamo e conserviamo allo stesso tempo la memoria storica: l'ingresso sarà una foresteria; il ‘capannone zero’, ovvero la chiesa del campo profughi con la Madonna Croata, diventerà polo culturale e casa delle associazioni; la torre dell'acquedotto sarà mantenuta e ripristinato un teatro come nell’allora campo di prigionia PG70”.
Un teatro da 350 posti, utile per tutta la città. “Uno spazio – chiarisce Calcinaro - efficiente anche dal puto di vista energetico, grazie alla nascita della prima comunità energetica fermana”. E poi orti sociali e un parco di verde attrezzato. “Il tutto con fondi europei PNRR e dentro l'area della Conceria, caratterizzata, bonificata e certificata. Con la possibilità di nascita di attività commerciali e di una espansione abitativa di qualità per i privati che crederanno nella zona”.
Il luogo iconico, di cui Fiorenzo Fortuna è il cultore della memoria storica, diventa luogo di vita. Che non finisce, visto che all’interno ci sarà anche un centro per il ‘dopo di noi’ anche a supporto dei ragazzi della fattoria sociale di Montepacini, parte integrante del quartiere stesso.
“Il tutto verrà accompagnato da nuova viabilità, in testa il ponte ciclopedonale che unirà i due quartieri come in passato: la zona Molini-Campiglione così da area puramente industriale assume la vocazione abitativa- sociale- sanitaria di un capoluogo di provincia che si apre verso l’entroterra” ribadisce il consigliere Pascucci, che per l’amministrazione ha la delega alle aree abbandonate e dismesse.
“Saremo nel quartiere con i progettisti a presentare i vari compartimenti: ci aspettiamo curiosità e idee per le strutture di media vendita, per le associazioni e il teatro” conclude sorridente il front man del progetto. Sorriso condiviso con la capogruppo di Piazza Pulita, Sara Pistolesi, che insieme alla collega di scranno Lucia Perticari chiosa: "Un passaggio storico per la nsotra amminsitrazione e per la città"
@raffaelevitali
