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La sanità fermana respira: 22 nuovi infermieri. "Abbiamo già il contratto tra case di riposo, Rsa e laboratori analisi"

26 Novembre 2021

di Raffaele Vitali

FERMO – “Che bello rivedersi dal vivo”. Esordisce così Giampiero Macarri, preside della facoltà di Infermieristica, aprendo la sessione della laurea che taglia il 15esimo anno di vita a Fermo. Una sessione d’alto livello, con otto lodi su 22 laureati, di cui più della metà fermani.

Che la qualità sia garantita lo dimostra un dato: il 90% ha già un posto di lavoro e la parte mancante sta solo vagliando l’offerta giusta. “Prenderò servizio a Montappone, nella casa di riposo” spiega il primo. “Io invece sarò a Francavilla”. E poi la Comunità di Capodarco, gli Anni Azzurri di Campofilone, la Croce Azzurra, il laboratorio Serroni, la Rsa di Petritoli e via così. “Le strutture private non hanno perso tempo, c’è chi ha iniziato anche l’inserimento” aggiunge il direttore di corso, Adoriano Santarelli.

Per le strutture private è la linfa che permetterà di sopravvivere. Perché il pubblico, in questo periodo pandemico, ha drenato le forze al privato, allettando medici e infermieri con contratti stabili. E magari anche alcuni dei 22, oggi accolti a braccia aperte da case di riposo e Rsa, poi cambieranno visto che il 3 dicembre si apre il bando per l’ospedale Torrette.

Il rettore della Politecnica, Gian Luca Gregori, ha scelto la partecipazione digital nel giorno della presenza: “A Fermo c’è una grande integrazione tra università e istituzioni. Il ruolo degli infermieri è determinante. La cura della persona, la sua centralità, sono elementi fondamentali. Per questo per noi è un onore formare e fornire queste competenze. Voi, mi raccomando, indossate con orgoglio la maglietta dell’università Politecnica delle Marche”.

Dalle lauree in piazza di Sauro Longhi a quelle in teatro. “Non ho avuto dubbi a mettere a disposizione il nostro gioiello. Voi universitari siete una forza per Fermo. Noi ci teniamo a dimostrarvi la nostra gratitudine per aver scelto Fermo e la sua università. Tornare in presenza è un momento di piacere da condividere con parenti e amici” ribadisce il sindaco Paolo Calcinaro. “Ricordatevi che la vostra non è solo una professione, è una missione. La mia, di fare l’avvocato è una scelta, voi avete qualcosa in più dentro di voi” aggiunge prima di lasciare la parola la prefetta Vincenza Filippi.

“Bisogna partire con un grazie. Due anni fa eravamo qui, con un teatro gremito, con un tifo da stadio in primis per i docenti” ricorda la prefetta. Ed è così, questo corso ha una vicinanza moto forte tra studenti e corpo docente, con alcuni poi in particolare, basti dire che in 12 hanno scelto lo stesso professore come relatore. “In questa città l’università è parte viva del quotidiano. Voi siete un esempio per tanti con la vostra vocazione, con il vostro coraggio”.

Il preside Macarri è un fermano doc a sua volta, anche se nazionale come riferimento nella gastroenterologia e sa bene il valore della Politecnica sotto il Girfalco e così il vicepresidente delle professioni infermieristiche, Luca Moreschini: “Fatta l’iscrizione non finisce il lavoro con l’Opi. Questi due anni sono stati segnati dal Covid, voi siete stati una risorsa. L’opinione pubblica fino a oggi non si era mai accorta dell’importanza della nostra professione. E invece, siamo stati un tassello della lotta che ha fatto andare le cose meglio di quanto si potesse immaginare. Ricordatevi di essere sempre fieri di quello che andrete a fare. Io lo sono di voi”.

L’università a Fermo vuole crescere “e so che accadrà perché si sono impegnati sia il sindaco sia il rettore. Tra poco suoneranno le campane, una tradizione rilanciata dal vescovo Pennacchio che ha voluto riportare la tradizione dei paesi che nel giorno delle lauree suonavano le capane a festa. Un messaggio anche alla popolazione che sapeva che dei laureati si sarebbero messi poi a disposizione di ogni persona. E chi più degli infermieri?” prosegue Macarri.

Sono tante le sfide da vincere, per Macarri c’è anche quella del gastroenterologo territoriale, che significa pianificare specialisti territoriali, delle case della salute, dell’ospedale di comunità, “che significa a prevalente gestione infermieristica”, e della riorganizzazione generale “che è già in corso e di cui faccio parte per portare la sanità sempre più, vicina al cittadino”.  

Ed ecco i magnifici 22, chiamati tra cori e urla che si alzano dai palchetti: Lucia Albanesi, Elisa Angelini, Costanza Bartoccio, Raffaele Astorri, Ludovica Cavalieri, Alessia Chiesi, Chiara Chiusolo, Raffaella Ciccalè, Michel Corradini, Matteo di Buò, Jacopo Di Martino, Federica Di Silvestro, Emanuele Felicioni, Carlo Fiorelli, Sara Marchetti, Jessica Menghi, Nicolò Minnucci che ha avuto anche l’encomio della commissione di laurea, Valeria Paolino, Alessio Sciarresi, Luca Scriboni, Chiara Shanaj, Ricccardo Vitangeli.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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