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La sanità è in confusione. Calcagni: mancano medici e i giovani vanno formati. Livini: investire in prevenzione o salta il sistema

25 Settembre 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Rivedere decine di medici all’interno di una stanza a un convegno  è un segnale di ripartenza. Lo dice convinto il sindaco Paolo Calcinaro che sui congressi costruisce una fetta di business cittadino.

“Siamo dentro il percorso del nuovo ospedale che è un contenitore. Il contenuto sta a noi, dobbiamo lavorare come territorio. Anche con i medici di base stiamo ragionando per migliorare i servizi. Come Comune faremo il possibile”. L’occasione di confronto è offerta dal convegno regionale organizzato dalla dottoressa Paola Pantanetti, responsabile del servizio di diabetologia del Murri. Un’occasione per ragionare sulla rete tra diverse specializzazioni al fine di curare al meglio il paziente.

Il problema è che il quadro attorno alla sanità non è roseo. Ma i medici non mollano, forti del loro impegno che il direttore sanitario Licio Livini, ai saluti finali visto che dal primo ottobre sarà in pensione, riassume in due punti da mantenere saldi in questa fase di confusione: mantenere lo stato di salute delle persone e curare le persone.

“Sono due passaggi fondamentali. Mantenere significa credere nei percorsi di prevenzione. Ne abbiamo parlato tanto, spesso rimangono buoni propositi. Potremo fare di più intervenendo in certe situazioni, condotte e stili di vita, quello che l’equilibrio tra la persona e l’ambiente, come diceva Socrate. Qui dobbiamo lavorare, non è detto che uno che sta bene possa avere rischi futuri e non entrare in un percorso di patologia. Dobbiamo investire nella fase della prevenzione, tema chiave. Dispiace - prosegue Livini - dover costatare che negli scritti e negli elaborati non ci sia tanto spazio perla prevenzione. Ci sono solo buone intenzioni, abbiamo fatto poco e mi faccio anche io autocritica. È il sistema che ci ha tenuto poco”.

Prevenire richiede organizzazione e soprattutto capitale umano. “È fondamentale tentare di integrare i medici e fare rete. Metà dei medici di medicina generale sono cambiati, sono andati in pensione. I giovani hanno ancora bisogno di supporto, dobbiamo farli sentire parte del gruppo. Per cui creare la rete è fondamentale” riprende la presidente dell’Ordine dei medici, Anna Maria Calcagni.

Tanti dubbi sul tavolo, a cominciare da quello sulla riforma regionale in atto, ribadisce la presidente: “Mantiene cinque Aree Vaste e l’Inrca, oltre al Torrette.  Il punto è capire quali budget avrà Fermo, che è da sempre penalizzata. Se partiamo dalle risorse di oggi non andremo lontani. E poi le persone, i medici che non ci stanno vanno trovati”.

Ma Fermo non attira. “Se il clima lavorativo è pesante – aggiunge - oggi i medici possono scegliere e vanno da altre parti dove dal punto di vista professionale e di considerazione vengono apprezzati. Dobbiamo affrontare la grande crisi della sanità, la confusione di idee, pensiamo al numero chiuso a Medicina che se tolto ci riporterà in una pletora medica tra dieci anni, oppure a soluzioni tampone di sostituire le funzioni mediche con gli infermieri”.

La Calcagni è pronta a contribuire, ma serve la volontà politica e manageriale sdì superare la confusione “perché il cittadino va garantito e noi medici vogliamo farlo nel modo migliore”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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