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La rivolta dei piccoli comuni fermani: file al freddo fuori delle Poste. I sindaci: "Basta tagli, orario pieno degli sportelli"

3 Dicembre 2020

di Francesca Pasquali

MAGLIANO DI TENNA - In piedi, all’aperto. Se piove, sotto la pioggia. Così, dai giorni del lockdown. Solo che adesso è quasi inverno e, passare anche più di un’ora impalati aspettando il proprio turno, non è il massimo. Soprattutto se in mezzo alla strada. Soprattutto se hai una certa età.

Scene così se ne vedono tre volte a settimana a Magliano di Tenna. Il lunedì, il mercoledì e il venerdì, giorni di apertura dell’ufficio postale. Succede lo stesso a Falerone paese, Belmonte, Ponzano e Montottone. Da marzo, le aperture sono state dimezzate.

Ma i sindaci non ci stanno. Ci hanno provato con le buone, scrivendo diversi reclami. Adesso minacciano esposti alla Procura della Repubblica. «Con la scusa del Covid, hanno ridotto a metà gli orari degli uffici postali. Abbiamo sollecitato il responsabile della Macroarea territoriale Centro Nord, all’ufficio di Fermo. È stato molto evasivo, a volte anche arrogante. La risposta è che non ha poteri sulla questione. Abbiamo anche scritto all’Anci, ma ancora niente», denuncia il sindaco di Magliano, Pietro Cesetti, a nome anche dei quattro colleghi.

Per sbloccare lo stallo, si sono mossi anche i sindacati, ma, al momento, novità all’orizzonte non se ne vedono. «Chiediamo la riattivazione dell’orario pieno. L’anno scorso – aggiunge Cesetti –, Poste Italiane ha detto che avrebbe aiutato i piccoli Comuni e questo è il risultato. I cittadini sono molto arrabbiati. È un disservizio di cui ci vergogniamo profondamente». E che, adesso, col brutto tempo, si avverte ancora di più.

A Magliano, per esempio, l’ufficio postale sta lungo la circonvallazione, l’unica via per arrivare in centro. E le auto si ritrovano a fare lo slalom tra la gente in coda, «l’esatto contrario di quanto prescrivono i protocolli di sicurezza». Una soluzione ci sarebbe: un locale privato che il proprietario è disposto a dare in affitto, per farlo diventare una sala d’attesa. Ma Poste Italiane non mostra interesse. Così, il Comune s’è attrezzato con un gazebo, posizionato vicino allo sportello. Almeno, se piove, chi aspetta il suo turno per entrare, potrà ripararsi.

redazione@laprovinciadifermo.com

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