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"La moda cresce e cerca personale: 20mila posti". La sfida è convincere i giovani. Sequi e Urso: qui trovate innovazione e sostenibilità

18 Ottobre 2023

di Raffaele Vitali

FERMO - “In base agli studi di Confindustria Moda noi sappiamo che nei prossimi cinque anni avremo un fabbisogno di ulteriori 15-20mila unità da avviare al lavoro, quindi diventa una questione di sopravvivenza formare e attrarre giovani nel nostro settore”. Non c’è settore del fashion che non parli della necessità di avvicinare i giovani. Lo ricorda a tutti Claudia Sequi, presidente di Assopellettieri, aprendo gli Stati generali della pelletteria.

Come detto da Della Valle, come ribadito spesso a livello locale dai vertici dele associazioni di categoria (Cna , Confindustria, Confartigianato) e dai recruiter (leggi intervista a responsabile Adecco Marche) “quello che dobbiamo fare è invertire la narrazione, quindi raccontare che una carriera all'interno del mondo della pelletteria, anche una carriera di tipo tecnico con un lavoro manuale artigianale, è di assoluto valore, e può regalare a una persona giovane e quindi anche alle famiglie una carriera di tutto rispetto, di grande soddisfazione e remunerativa”.

Lavorare in fabbrica è bello, questo è il messaggio. “Bisogna raccontare che andare a lavorare in fabbrica non è una sorta di punizione, ma che è un'opportunità, e che quelle fabbriche, soprattutto quelle dei grandi brand ma anche dei produttori dei grandi brand, sono luoghi molto belli molto apprezzati, che lasciano spazio alla persona, alla creatività, e quindi è qualcosa da andare a cercare per una persona giovane, quindi un'opportunità da prendere al volo”.

Un mondo che guarda al futuro. Ma la transizione chiede impegno e servono misure per puntare a Industria 5.0. “Per questo il ministero vi sostiene in questo tempo di trasformazione, perché oggi la doppia transizione impone alcune sfide ineludibili anche per la pelletteria, e siamo consapevoli che viene chiesto un forte impegno – ha spiegato il ministro al Made in Italy Adolfo Urso - per cogliere le opportunità derivanti dall'adozione dei nuovi modelli produttivi più digitalizzati e più green. L'innovazione rimane la leva indispensabile per ridisegnare i processi e rispondere pienamente all'impellente necessità di sostenibilità che richiede risorse in termini di investimenti, per i quali il Mimit sta disegnando alcune misure in chiave 5.0”.

Di strategie se ne parla durante le riunioni del tavolo della moda, di cui fa parte pure l’assessore regionale delle Marche, Andrea Maria Antonini: “Già due incontri per raccogliere le vostre istanze e sostenere in maniera puntuale il settore; e anche con il Ddl made in Italy abbiamo rafforzato la difesa dei prodotti attraverso l'adozione delle tecnologie emergenti e l'inasprimento della lotta alla contraffazione, tutelando al contempo le produzioni caratteristiche di alcuni territori specializzati”.

Una partita da vincere insieme quella della innovazione e sostenibilità. A partire proprio dalla pelletteria che fa parte della moda, uno dei tre pilastri dell’export italiano coni suoi 80 miliardi. “All'interno della moda la pelletteria valeva 10 miliardi nel 2022 e nel 2023 sta crescendo del 26%” ha ricordato a tutti Matteo Zoppas, presidente di Ice, in prima linea come partner per le missioni all’estero o per le principali manifestazioni. “Dal Pitti Uomo alla Milano Fashion Week, dove portiamo molti buyer che fanno la differenza per le Pmi, e poi all'estero dove portiamo le collettive di imprenditori in tantissime fiere che vengono fatte, come in Giappone. Senza dimenticare i contatti fra gli imprenditori italiani, soprattutto quelli medi e piccoli che non hanno gli strumenti, e la clientela estera con i nostri 80 uffici in più di 70 Paesi”.

Riprende la presidente: “La pelletteria è tra prima tra le filiere italiane della Moda per saldo commerciale e all’interno del comparto, che include conceria e calzature, il nostro Paese è leader per numero di addetti, seguito dal Portogallo con 140.000 risorse, meno di un terzo di quelle italiane. Questo successo è il risultato di un sistema di pelletteria unico al mondo, entro cui tre componenti egualmente importanti operano in forte sinergia: brand lifestyle/piattaforme industriali, grandi produttori e brand di pelletteria, tre anime che coesistono sul territorio in modo integrato, generando competenze, know-how e valore aggiunto per tutto il comparto”.

In chiusura uno dei volti della moda, Alfonso Dolce, Ceo di Dolce e Gabbana: “Ricordiamo sempre il valore intrinseco dei prodotti Made in Italy, caratterizzati da un’esclusiva abilità artigianale e tecnica e dal capitale umano unico che caratterizza il nostro territorio e le nostre botteghe. I brand diventano tali grazie alla cooperazione con i piccoli artigiani locali nel nostro Paese”. Quelli dove i giovani possono crescere più di quanto oggi immaginano.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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