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"La mia libertà incomincia dove inizia la tua". Rosy Bindi e gli studenti di Fermo tra vaccini, legge 194 e diritto a dire no

16 Novembre 2021

FERMO – Concentrati, silenziosi, attenti e alla fine partecipativi: gli studenti di Scientifico, Classico e Montani di Fermo hanno saputo fare tesoro dell’incontro con Rosy Bindi. Due ore di confronto, moderato dal giornalista Raffaele Vitali, con l’ex ministro della Salute, nonché ex presidente della Commissione antimafia, organizzato dal Tavolo della Legalità guidato da Alessandra Mancini. “Era una giornata per i ragazzi e i docenti, così l’abbiamo voluta” spiega la Mancini, motivando in questo modo la completa assenza delle istituzioni, dal prefetto al sindaco passando per questore e onorevoli.

Ha raggiunto il risultato, considerando le decine e decine di classi collegate online oltre a quelle in presenza dentro la Sala dei Ritratti. Bindi, tra i papabili candidati alla Presidenza della Repubblica, non ha deluso le aspettative nel parlare del sistema sanitario universalistico che caratterizza l’Italia. ma non solo di vaccini e servizi ha parlato, perché una domanda l’ha portata ad affrontare il tema del diritto all’interruzione di gravidanza negato a tante donne a causa di un predominio di medici obiettori, che a Fermo raggiungono il 100%. “Le soluzioni ci sono. Nel Lazio il presidente ha bandito concorsi per ginecologi-ostetrici non obiettori. Si può fare. Perché i due diritti vanno garantiti, quello alla libertà di dire no e quello di dover avere una risposta sanitaria”. Insomma, sta ad Acquaroli e Saltamartini rimediare all’anomalia del Murri.

Tornando però al tema di oggi, sempre sollecitata dai ragazzi, l’onorevole ha toccato i temi della scarsa fiducia nella scienza, del rischio dittatura, dei limiti della libertà individuale, del ruolo dei giovani. “Sempre bisogna partire dall’articolo 32, che parla della salute come di un diritto dell’individuo. Non parla di cittadino o di lavoratore, ma della persona i quanto tale. Un articolo bellissimo”.

Perché l’Italia le cure le garantisce a tutti e sempre: “Non si dovrebbe neppure paventare l’ipotesi di togliere le cure a chi non si vaccina, il sistema tutela anche chi ha le sue debolezze”. Quello che caso mai bisogna continuare a spiegare è che “la mia libertà incomincia quando inizia quella dell’altro. Spesso si dimentica che si sta bene dove si sta bene in tanti. Chi non si vaccina deve comprendere che danneggia se stesso e gli altri, andando a incidere sul sistema sanitario nazionale che poi è costretto a rinviare screening, operazioni e cure delle varie patologie”.

Non è facile riprendere, conquistare la fiducia di chi dice no. “E sono tanti, anche per questo il virus trova terreno fertile, perché milioni di persone impattano sulla circolazione del Covid”. A chi la sollecita sul tema della libertà, Rosy Bindi risponde netta: “C’è un malinteso, non si può parlare di libertà se si diventa nocivi per gli altri. Purtroppo c’è una evidente carenza di cultura scientifica in questo paese. E c’è pure una idea sbagliata di par condicio, non si può paragonare uno studio a cento studi che dicono la stessa cosa”.

Un fattore aiuterebbe, secondo l’ex ministra, la percezione migliore dell’impianto vaccinale: “Bisogna liberalizzare i brevetti. La ricerca è stata ampiamenti ripagata, ora è il momento di raggiungere ogni angolo de mondo con le dosi. E questo può avvenire solo se le case farmaceutiche rinunciano alle fee. Che tra l’altro saranno un problema economico anche per noi, non si può pagare una dose 20 dollari. Resto convinta che AstraZeneca abbia accusato proprio questo, l’essere economico”.

L’ultimo passaggio, di nuovo interrogata da un’alunna, è per le manifestazioni ‘no green pass’: “Il diritto di manifestare è sacrosanto, ma anche quello di rispettare le regole. A Trieste i contagi sono impennati, se uno manifesta, usi la mascherina e rispetti il distanziamento. La libertà non significa arbitrio”.

Arriva l’applauso, Bindi non ha convinto gli studenti, li ha ascoltati e informati. Sta a loro rielaborare e riportare ai tanti amici ancora dubbiosi quanto appreso. “Non pensate di tornare alla normalità di prima, voi giovani avete in mano il futuro. Questa pandemia deve insegnarci qualcosa e sta a voli guidare il cambiamento” conclude l’onorevole prima di prendersi qualche minuto per ammirare le bellezze di Fermo (foto Diego Marzoni).

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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