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"La mia idea di sanità". Maria Vittoria Paci, la primaria che ha scelto Fermo. "Utic, posti letto e medici: Cardiologia tornerà un riferimento"

10 Aprile 2022

di Raffaele Vitali

FERMO – Maria Vittoria Paci è la nuova primaria del reparto di cardiologia del Murri. Arriva dall’ospedale Lancisi di Ancona, una eccellenza nel suo campo. L’ingresso, ufficiale, in reparto sarà il 16 maggio. La dottoressa, nata a Montegiorgio, casa di famiglia a Monsampietro Morico, da anni vive ad Ancona. “Ma il Fermano è la mia terra”.

Dottoressa Paci, cosa l’ha spinta a presentare domanda per fare il primario?

“Chi ci prova lo fa per più ragioni: soldi, soddisfazione professionale o per motivi personali. Ecco, io rientro nella terza categoria. Perché guadagno più oggi di quello che sarà come primario. Ma avevo voglia, a 57 anni, di dare qualcosa in più al mio territorio”.

Quindi il Murri per lei era la priorità?

“Quando ho partecipato mi ero detta una cosa: se non vinco, continuerò a collaborare con l’ospedale di Fermo. Durante l’ultimo anno, con il reparto in grande difficoltà, mi sono offerta per dare una mano. Ho fatto dei turni notturni al Murri, mi sono messa a disposizione. Non voglio più sentire dire ‘speriamo non mi portino a Fermo’. Questo ospedale ha un grande potenziale, anche nel suo personale attuale”.

Ora che ha vinto, cosa accadrà?

“Sono una clinica, rivendico il mio mondo. Questo significa che da 30 anni mi occupo dei pazienti e coordino un gruppo. Avere una specializzazione è importante, ma non si dà così la risposta completa. Il clinico si muove su più fronti e fa squadra con chi porta le specializzazioni. Fermo avrà le sue specifiche, ogni medico troverà il suo sviluppo”.

Il direttore dell'AV4 Grinta e la primaria Paci

È un modo per rispondere a chi sottolinea la sua ‘non ‘ specializzazione in emodinamica?

“Nella mia idea di medicina, al centro c’è il paziente, nel suo insieme, non solo la malattia”.

Quali garanzie ha avuto dalla direzione nell’accettare l’incarico alla guida di un reparto con poco personale?

“Sono io la garanzia. I medici bisogna attrarli, non è che si chiama e arrivano. Altrimenti nessuno avrebbe problemi. I cardiologi sono pochi in generale, negli ultimi anni uscivano quattro cardiologi all’anno, ma sono 15 le unità ad attenderli solo nelle Marche. Le istituzioni fanno i bandi e vanno deserti, per cui deve essere il primario ad attrarre. E questo io farò”.

Già sicura di rinforzi?

“Un primo medico arriverà con me direttamente il 16 maggio. Un altro poco dopo. E pian piano aumenteremo, nel mentre rafforzerò il legame con Ancona anche per garantire una formazione continua ai medici già in reparto. Tutti i medici saranno responsabilizzati, li voglio autonomi in modo che possano esprimere le proprie qualità. Le collaborazioni con il Lancisi e la parte universitaria saranno continue. Vorrei che dalla Politecnica arrivassero specializzandi in cardiologia e in Medicina”.

Lo sa che per lei si parla di ‘ricostruzione’ in merito a Cardiologia?

“Non ho problemi, è una sfida che vinceremo insieme. Gli infermieri li conosco, con i medici ci siamo confrontati e appena sarò in reparto approfondiremo”.

Si è data delle priorità?

“Ne ho tre, più una a medio termine. La prima riguarda l’Utic, che oggi ha una complessità bassa, dobbiamo risollevarla. La seconda è relativa all’aumento dei posti letto. La terza sono i lavori che porteranno al potenziamento del reparto, subintensiva inclusa”.

La sfida a medio termine è l’emodinamica?

“Discorso semplice e al contempo complesso, il piano lo ha ben chiaro l’assessore Filippo Saltamartini. Quello che vorrei far capire è che intanto dobbiamo potenziare l’Utic, significherebbe recuperare almeno 600 pazienti all’anno. Significa trattare i non urgentissimi, che oggi spesso vanno in altri ospedali, da Macerata ad Ascoli. Emodinamica è in programma, verrà posizionata a Fermo, poi la gestione la definiremo al meglio. Riappropriarsi dei pazienti complessi significa risvegliare, vigilare e acquisire competenze per ogni medico di cardiologia e tutto lo staff”.

L'assessore regionale Saltamaritni con la primaria Paci

Ha le idee molto chiare, condivise già con il direttore Grinta?

“Il direttore sa già che prima di tutto deve garantire la digitalizzazione del percorso clinico, delle cartelle. Questo è la base per costruire anche una medicina sul territorio. Le strutture sono state dotate di nuove tecnologie, il personale c’è, quello che serve è velocizzare ogni passaggio e permettere una verifica del quadro clinico stando anche al Murri. La crescita cardiologica passa per tutte queste azioni. Non si può continuare a scrivere una cartella a mano, con un click Fermo, Montegranaro, Montegiorgio e Amandola devono essere connesse”.

Dottoressa, ma lei ha sempre voluto fare la cardiologa?

“Non ho mai avuto dubbi. Avevo davanti a me una brillante carriera universitaria, ma ho lasciato tutto per la cardiologia. Ho scelto il Lancisi, dove ho lavorato gli ultimi 27 anni perché era il meglio. me ne sono andata perché Fermo è una sfida: è casa mia e merita il meglio. Insieme con medici e Asur risolleveremo un reparto che è in estrema difficoltà ma mai remissivo. E questo grazie alle professionalità interne che hanno saputo compensare le mancanze”.

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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